8. 𝐀𝐬𝐭𝐢𝐜𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐩𝐫𝐨𝐟𝐞𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐂𝐮𝐩𝐢𝐝𝐨 (Pickett)

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«Sanno tutti i nostri piani...»

Pickett uscí dal suo nascondiglio al suono della voce di Newt. Aveva visto e sentito tutto: i seguaci di Grindelwald, Queenie, il messaggio. Mise la testa fuori dal taschino del cappotto di Newt ma ciò che vide furono le quattro facce abbattute di Theseus, Silente, Kama e Tina. Non gli servì vedere quella del suo amico zoologo per sapere che anche lui si sentiva allo stesso modo. Passò qualche minuto ma arrivarono correndo anche Jacob, che ormai conosceva molto bene - gli stava molto simpatico, a dire la verità - e la ragazza del circo che aveva visto qualche mese prima.

«Allora, che è successo?»
Pickett capí che nessuno aveva voglia di dire a Jacob di Queenie. Lo avrebbero solo fatto sentire peggio.
«È tutto a posto ora. Se ne sono andati. Non preoccuparti, amico» disse Newt, con il tono più rassicurante che riuscì a tiirare fuori. Anche se quello che era successo era tutt'altro che rassicurante.
Sotto gli occhi di tutti, all'improvviso, Tina si girò e se ne andò, correndo.
«Tina! Dove vai!» le urlò Jacob, rigettandosi le braccia sui fianchi, per poi girarsi verso gli altri in cerca di aiuto.
«È meglio lasciarla da sola. È scossa». affermò Silente, guardando Newt. Pickett non riuscì a staccare gli occhi dalla ragazza, fino a che i suoi passi non sfumarono in un'eco lontana. Il professor Silente a quel punto invitò tutti quanti a seguirlo, lanciando un ultimo sguardo a Newt Scamander.

Pickett percepì che in Tina c'era qualcosa che non andava. Di conseguenza fece quello che faceva sempre: esattamente il contrario di ciò che gli veniva detto di fare.
Approfittò della distrazione generale: scivolò agilmente giù per il cappotto di Newt e cominciò a correre alla ricerca della ragazza. Quando il magizoologo si sarebbe accorto della sua assenza lo avrebbe sicuramente cercato, arrivando dritto da Tina. Voleva che fosse lui a consolare la ragazza, per una volta. Un primo passo per farle finalmente capire quel che provava per lei.

Mentre correva per i corridoi di Hogwarts ripensò al giorno in cui lui e il suo padrone avevano trovato la foto di Tina su un giornale. All'epoca era passato un mese dal momento in cui Newt e la ragazza si erano salutati al porto di New York. Il magizoologo aveva deciso di ripartire per Londra, dopo aver preso parte ad una pazza avventura alla ricerca delle sue creature scappate. Era così che Newt (e di conseguenza Pickett) aveva conosciuto Jacob, Queenie e Tina. Queenie e Jacob erano diventati suoi amici, mentre Tina... Pickett sapeva benissimo che Newt si era innamorato perdutamente di lei.

«Ehi, Pick, guarda qui!»
Newt posò il giornale sulla sua scrivania. In prima pagina vi era la foto della ragazza che aveva visto a New York.
«Non è meraviglioso? L'hanno reintegrata come Auror! Tina è di nuovo un'Auror!»
Newt si soffermò sulla fotografia. Pickett scorse una scintilla nel suo sguardo perso.
«Hai notato i suoi occhi, Pickett?»
L'asticello scosse la testa.
«Sembrano fuoco nell'acqua. Non acqua normale, acqua buia... come quelli di una salamandra...»
Pickett fu tentato di dire lui di migliorare il complimento, ma alla fine stette zitto. Era abituato a quegli strani paragoni con le creature.
Newt prese la forbice e ritagliò con cura il giornale, ricavandone solo la fotografia. Poi aprì la valigia, prese un pezzo di nastro adesivo e aggiunse la foto ai suoi bozzetti e ai suoi appunti.

 Poi aprì la valigia, prese un pezzo di nastro adesivo e aggiunse la foto ai suoi bozzetti e ai suoi appunti

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Sotto la pioggia (a Fantastic Beasts Fanfiction)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora