20. 𝐈𝐧𝐜𝐢𝐝𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐚𝐥 𝐒𝐢𝐫𝐞𝐧'𝐬 𝐓𝐚𝐢𝐥 (Tina)

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Acqua. Era tutto quello che vedeva intorno a lei. Stava annegando. Sentiva l'acqua salata che le riempiva le orecchie ma riusciva a distinguere anche qualcos'altro. Delle voci. Erano ovattate ma familiari: Jacob, Theseus...Newt. Tina avrebbe voluto raggiungerlo, avrebbe voluto raggiungerli tutti. Ma il respiro la stava abbandonando.

Aprì gli occhi. La luce del sole filtrava dalla gigantesca finestra della sua camera, illuminando i fogli dove aveva preso appunti per tutto il tempo, fino a che il sonno non aveva avuto la meglio su di lei. Era stato un incubo. Solo un'altro, stupido incubo. Rileggendo gli appunti si ricordò ciò che aveva programmato di fare e, cercando di non fare rumore e di dimenticarsi del brutto sogno, andò a svegliare Jacob.

«Jacob psst...Jacob alzati!»
Quello mugolò un po' e la guardò con un'espressione confusa.
«Che cosa-»
«Non ho tempo per spiegarti, ma preparati. Andiamo a cercare Queenie».
«Sai che non ti dirò di no, amica mia, ma non dovremmo dirlo a Newt e agli altri?»
«È una cosa segreta. Capiranno».

Dopo aver lasciato la stanza di Jacob, i due si mossero piano. Non c'era nessuno sveglio nella villa, dato che tutti quanti erano andati a letto tardissimo. O almeno così pensava Tina.
«Ehilà, voi due. Come mai così di buon mattino?» domandò Achilles Tolliver.
«Ditemi che non è sveglio...»
«Tranquillo, ci penso io» Tina si girò verso l'Auror «Potrei farti la stessa identica domanda».
«Ma non me l'hai fatta» Tolliver assunse un'aria preoccupata «Cosa cavolo hai fatto alla guancia?»
Tina si era quasi scordata della ferita. Se l'era procurata quando aveva salvato Nagini ma non aveva voluto parlarne con nessuno.
«Non è niente. Passerà, vedrai».
«Comunque cosa state andando a fare tu e il No Mag precisamente?» chiese Tolliver, indicando Jacob con un cenno della testa.
Doveva trovare una scusa. Ma non se la sentiva di mentirgli.
«Andiamo a cercare Queenie. È...una cosa segreta. Ti prego, non dire nulla a nessuno. Nè alla Hicks, nè a Theseus, nè a Newt».
«Lo sai che io mi preoccupo per te, Teenie...»
«Non chiamarmi Teenie».
«Ok, d'accordo».
«Prometti che non dirai niente a nessuno?»
«Non dirò niente a nessuno».
«Bene».
Tina fece per andarsene insieme a Jacob. Si girò un'ultima volta verso Tolliver.
«Comunque so guardarmi benissimo le spalle anche da sola».

Lei e Jacob si smaterializzarono in un punto a metà strada dal locale dove Tina sperava di riuscire a reperire qualche informazione su sua sorella. Non parlarono molto durante il tragitto: ebbero solo un piccolo discorso dopo che Tina si fermò ad un mercato babbano per acquistare un taccuino.

«Che cosa ci devi fare con un taccuino?» chiese Jacob alla ragazza.
«Oh, questo? In realtà è per Newt. Ha finito il suo e così ho pensato che averne uno nuovo potesse...distrarlo un po'».
«Ok...» Jacob guardò prima il taccuino e poi Tina «Per quanto pensate di andare avanti così, voi due?»
«Che intendi?» gli chiese, nonostante avesse capito benissimo ciò che Jacob intendeva. In realtà non aveva mai pensato a lei e a Newt come "più che amici". Ok, forse qualche volta...d'accordo più di qualche volta, per lo meno dalla storia del Ministero della Magia francese o di Hogwarts. Ma tanto non avrebbe mai potuto funzionare tra di loro. E poi non sapeva nemmeno se lui ricambiava i suoi sentimenti.

«Sai, tu e Newt...»
«Ah» fece finta di avere appena capito.
«Queenie mi ha detto tante cose. So che non avrei dovuto ascoltare, insomma sono faccende private, ma voglio aiutarvi. Quello che sto cercando di dire è che non potete continuare a nascondervi per paura di-»
«Non è semplice, Jacob. Ora, non so cosa Queenie ti abbia detto esattamente, ma io non sono come lei. Non ho mai dato peso a...insomma a qualsiasi cosa tu stia pensando che riguardi me e Newt. Ho altre cose per la testa. E anche se fosse, non c'è spazio per l'amore in guerra».

Quella frase che aveva appena pronunciato la ferì. Era una cosa triste da pensare. Ma era la verità.
«È questo il punto! Tutti e due la pensate nel modo sbagliato! E se in questa guerra uno di voi morisse? Sarebbe troppo tardi. E tu o Newt rimpiangereste per il resto della vostra vita di non aver ammesso quello che provavate l'uno per l'altra».
Tina ci rifletté un po' su: quello che aveva detto Jacob...era assolutamente vero. Vivere nel rimpianto per il semplice fatto di aver paura della reazione di Newt...Giurò a sè stessa che ci avrebbe ripensato. Era stanca di reprimere tutto.

Sotto la pioggia (a Fantastic Beasts Fanfiction)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora