5. Ora mi ignori?

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•Due settimane dopo quella notte•
Che ci crediate o no, io e Dylan ci stiamo palesemente evitando. Una settimana fa lo vidi in cucina che parlava con mio fratello, non mi salutò, anzi, fece finta che io non fossi nemmeno nella stanza, e notando il suo comportamento, da quel giorno, feci lo stesso con lui.
Se vi steste chiedendo se Lydia sia al corrente della storia, beh...no. Era chiaro che quella sera aveva segnato emotivamente solo me, quindi Lydia non doveva saperlo, principalmente perché se non era importante potevo benissimo evitargli questo tipo di dolore.
In realtà nemmeno io pensavo andasse cosi, cioè, gli avevo parlato di mio padre, mi ascoltava, sembrava comprensivo e dolce, ma ora l'unica cosa che io possa realmente pensare è che tutto quello che sembrava era solo un metodo di approccio.
Se prima lo odiavo, ora, lo lascerei marcire all'inferno.

1 Messaggio "Damon"
-Sono a casa tra 5 minuti, ho i miei amici con me, prepara qualcosa per noi.
- Nel dizionario "schiava" e "sorella" sono ancora due parole distinte.
-Non nel mio.❤️

Ovviamente preparerò qualche patatina e birra, d'altronde se pur i suoi modi siano bruschi, lui ce sempre stato, soprattuto in questo periodo dove la mia sanità mentale se ne va e viene.
Ogni tanto ripenso a Ethan e quella notte, mi terrorizza riviverla mentalmente ma man mano stanno passando gli incubi e io sto tornando ad essere la vecchia me.

Come scritto da Damon, esattamente 5 minuti dopo il suo messaggio c'erano 7 adolescenti, oramai adulti, sul mio divano a guardare nella tv dei bambocci correre per una palla, o per meglio dire, stavano guardando una "partita di football".
Molto probabilmente se Lydia non fosse al mare, ora io non sarei sola con tutti questi ragazzi, e siccome Damon e Stefan non mi fanno uscire fino al ritorno di Ly, mi riempii un bicchiere di acqua e mi sedetti sul divano con loro.
Isaac, il ragazzo seduto alla mia destra, mi risulta essere molto carino, pieno di fascino e , da quando mi sono seduta, si sta impegnando a spiegarmi la partita, anche se ha capito benissimo che sono una frana totale.
"Toc Toc" bussarono alla porta.
S: <Damon sarà sicuro un tuo amico, vai tu.>
D: <Sta finendo il primo match, vai tu.>
Non volevo allontanarmi da Isaac, è talmente carino... ma una delle tante leggi di casa nostra è "mai disturbare Damon quando guarda i Mets", quindi il dovere mi stava letteralmente bussando alla porta e io dovetti andare ad aprire.
S: <Fratellone, quando dicesti di aprire la porta intendevi quella dell'inferno?>
Damon si girò per rispondermi, ma i suoi occhi ricaddero verso la persona che stava aspettando all'entrata di casa nostra...
D: <Dylan, amico, siamo 1 punto piu avanti, stiamo vincendo!>
Avrei voluto uccidere Damon a mani nude, ma il modo in cui Dylan mi sorpassò senza nemmeno salutarmi, mi fece indirizzare la rabbia tutta su di lui e non più su mio fratello.

Fino alla fine del primo match me ne stetti seduta sulla sedia del bancone in cucina, non vedevo nulla in tv, e nemmeno avrei voluto vedere solo che parlare ancora con Isaac mi sarebbe piaciuto, e forse non solo a me...
I: <Come faccio a spiegarti la partita se da qui non si vede nulla?>
S: <Potremmo, magari, parlare di altro...>
I: <Mi piace la tua idea>
Prese una birra dal frigo.
I: <Tu bevi?>
S: <Non mi piace, non più almeno.>
I: <Ti prendo un po di acqua allora.>
È cosi carino, in tutti i sensi.
I: <Da quanto vivi qui?>
S: <Sin da bambina, sono cresciuta in questa casa. E tu?>
I: <Io da poco, mi sono trasferito dopo la morte di mio padre, e sono andato ad abitare con Derek.>
La mia espressione confusa gli fece capire che non sapevo chi fosse Derek, e cosi me lo indicò...
I: <Quello la, vestito di nero, sembra molto tosto ma in relata è una brava persona.>
S: <Mi spiace...per tu padre intendo.>
Accompagnai la mia frase con un sorriso di conforto e lui fece lo stesso.
I: <Parlami di te invece, che scuola frequenti?>
Non risposi in tempo che qualcuno, dietro di me rispose al posto mio...
Dy: <Beacon Hills. Isaac va di la sta iniziando il secondo match.>
I: <Preferisco stare qui, grazie.>
Stavo letteralmente fissando Dylan, sono furiosa con lui, stava rovinando tutto.
Dy: <Va di la, fratello.>
Cosa?! Fratello?!
Ero talmente presa dal capire ciò che era successo da non notare nemmeno che Isaac se ne era andato davvero, e io ero sola con quel verme viscidoso...nello stesso punto in cui eravamo quella sera...
Dy: <Che è quella faccia? Tranquilla questa volta non provo a baciarti hahaha>
Ommidio quanto sei odioso.
S: <Siete fratelli? Nemmeno vi assomigliate, ce lui è wow e tu beh sei...>
Dy: < Brutto? Non lo pensi sul serio quindi meglio se non lo dici. "Fratello" è un modo di dire, tra amici. Che ci faceva qui?>
S: <Stavamo flirtando, sai quella cosa che fanno due ragazzi che provano attrazione fisica...>
Dy: <Stai zitta, fa gia abbastanza schifo cosi.>
S: <Un po incoerente non credi?!>
Dy: <Io?! Mi stai ignorando da quella sera.>
S: <Ma se sei tu che non mi saluti nemmeno.>
Dy: <Che dici! Ho evitato di andare al mare per vederti e parlarne. E ora stai li a "flirtare", o come lo chiami tu, con uno che non conosci?>
S: <Non conosco nemmeno te.>
Stavamo alzando un po troppo i toni, e per evitare che Damon e gli altri sentissero decisi di prenderlo e portarlo fuori usando la porta di vetro in cucina.
S: <Tu ed io...>
Indicai entrambi con l'indice.
S: <Non ce nulla okey? Mi hai usata facendo il tuo giochino seducente con gli occhi. Non so cosa tu voglia da me, ma non mi faccio comandare da uno che mi ignora solo perché stavamo per baciarci.>
Dy: <Non ti ho ignorata cazzo.>
S: <Non mi salutavi nemmeno.>
Dy: <Avevo paura!>
Paura?! Ma cosa sta dicendo?!
S: <Paura?! Devo assicurarti che non mordo come si fa con i bambini?>
Dy: <Vedi, il tuo carattere, cosi forte, senza sentimenti, non ti porterà da nessuna parte.>
S: <Come se lo conoscessi i miei sentimenti. Perché sei convinto di sapere chi sono, non puoi pretendere che mi innamori di te dopo un quasi bacio.>
Dy: <Non ha significato nulla per te, me lo hai strillato due minuti fa.>
S: <Non ho realmente detto cosi, ma hai ragione, non significa nulla.>
Ero e sono talmente tanto arrabbiata da non ammettere mai che quella sera mi ha fatto sentire bene, e che forse,per un secondo, avrei voluto che lui mi baciasse, ma soprattuto non avrei mai ammesso che, per un secondo, io avessi smesso di odiarlo.
S: <Se sono solo una perdita di tempo ti conviene rientrare. Il secondo match è iniziato.>
Non esitò ad andarsene, e io gliene fui grata, cosicché ora, da sola, qui fuori, avrei potuto far uscire le lacrime che trattenevo da due settimane e lasciare che la vera me, o per meglio dire, la parte debole di me, uscisse insieme a loro.

Posso odiarti per un istante?Where stories live. Discover now