15. Puzzle della vita

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Entrai in casa e notai subito sul tavolino una quantità, piu o meno 10 bottiglie, di birra, stappate e finite.
S: <Sono tue?> chiesi indicando le birre vuote e sperando che la sua risposta sia negativa.
Dy: <Si.>disse facendomi sospirare dalla delusione.
Dy: <Perche sei qui?>
S: <Te l'ho detto il perche...non rispondevi.>
Dy: <Dovevi dirmi qualcosa, dimmelo.> lo guardai stupita dell'arroganza con cui mi parlava.
Aprii il mobile dei medicinali e gli presi un antidolorifico.
S: <Tieni, sono qui.> dissi posandoglielo sul palmo della mano.
Dy: <Grazie> sussurò girandosi per andare a prendere l'acqua con cui berlo.
Ci fu un po di imbarazzo, dovevo parlare io per prima, lui era nervoso e terribilmente irritante per iniziare una conversazione.
S: <Scusa.>
Si girò stupito delle mie parole.
S: <Scusa se sono cosi, se ho paura di parlare, se non sono riuscita a capire che tu in realtà mi daresti il mondo ma soprattutto scusa se ti ho lasciato andare via, senza di me.> lui sorrise e poi bevette il medicinale.
S: <Pero non dovevi costringermi a parlare con Demon e Stefan. Ho bisogno di tempo e tu mi hai messo di fronte ad una scelta, mentire cosicché tu glielo dicessi o dire la verità.>
Dy: <Scusa. Ma ho bisogno che qualcuno lo sappia.>
S: <Perche?> non capivo.
Dy: <Perche come io so quanto mi piaci, tutti dovrebbero sapere che sei mia.> disse alzando la voce.
Rimasi scioccata, il mio stomaco inizio ad intorcigliarsi su se stesso e il
ok cuore arrivò,veloce come un treno, fino alla mia gola. Non mi era mai stato detto nulla di simile.
S: <Avevi detto che volevi essere mio amico.>
Dy: <Si l'ho detto ma non lo so fare. Se tu sei qui, vicino a me, sento il mio cuore esplodere e desidero solo stringerti al mio petto e fartelo sentire, farti sentire che cazzo di effetto mi fai.>
Tremavo ad ogni sua parola, mi trasporta sulla luna senza nemmeno toccarmi.
S: <Io non lo so...sei la cosa piu bella che mi sia mai capitata, ho scoperto nuovi sentimenti, nuove r sensazioni che nemmeno pensavo di riuscire a provare...io penso...di...di...am..> mi mangiai l'ultima parola terribilmente impaurita. Vidi nei suoi occhi quella scintilla, quella che tanto aveva colpito il mio cuore...
Dy: <Finisci la frase....dillo...>
Io presa dal panico dissi un'altra cosa...
S: <Mi piaci...>
Apparve su suo volto un'espressione confusa.
Dy: <An si?! E io che avevo sentito un "AM" all'inizio della parola> disse sorridendo e avvicinandosi a me. Porto una sua mano sul mio volto accarezzandomi dolcemente con il pollice e guardandomi fisso negli occhi come piace tanto fare a noi.
S: <Mi sa che ti sei sbagliato...> dissi con voce bassa e respiro affannato per la sua vicinanza alle mie labbra.
Dy: <Non ti bacerò se non lo dirai...> disse sottovoce rendendo tutto molto più eccitante.
S: <Io...io...> il mio respiro aumentava ad ogni parola.
Dy: <Tu cosa piccola?> disse sorridendo vedendomi impazzire per le sue parole.
Non resistevo piu, ero troppo eccitata per non baciarlo.
Portai le mie labbra sulle sue con pressione e le nostre lingue iniziarono a viaggiare dentro l'un l'altro lasciando la scia nel nostro cuore come pollicino con le briciole per tornare a casa.
Mi staccai da lui consapevole di non aver ancora concluso ciò che dovevo dirgli...
S: <Io sono...credo di essere...innamorata di te...> dissi in fine con fiato spezzato.
Lui sorrise e tornò a baciarmi intensamente. Mi alzò prendendomi dal sedere e mi posò sul bancone facendo si che lui di mettesse tra le mie gambe.
Le sue labbra scesero sul mio collo, baciandolo intensamente. Si avvicinò piano piano, bacio per bacio, al mio orecchio mordendo il lobo con una leggera pressione.
Dy: <Anche io...sono...> disse lasciando in sospeso la frase. Sospirai eccitata dai suoi baci che si avvicinavano piano all'altro orecchio e non aspettavo altro che le sue labbra tornassero sulle mie.
Arrivò all'orecchio e finí di sussurrarmi le altre parole mancanti...
Dy: <...credo di essere...> sussurrò all'altro orecchio per poi mordermi il lobo. Piano piano,piano, continuò a baciarmi il collo e ritornò all'orecchio la quale aveva iniziato la frase...
Dy: <...innamorato di te> ...per concluderla.
Il mio cuore scoppiò letteralmente.
Porto la sua mano sul mio collo e torno a baciarmi intensamente. Le nostre mani scorrevano l'une sul corpo dell'altro e iniziammo a scoprirci dai nostri vestiti.
Gli slacciai il pantaloni lasciando visibile l'elastico dei boxer con il quale iniziai a giocare strisciando l'indice al suo interno da una parte all'altra.
Dy: <Ti prego...> sussurrò ansimante.
Gli sorrisi e lui mi baciò.
Sentivo la sue erezione che premeva sui boxer mentre io stavo ancora giocherellando con lui facendogli godere l'attesa.
Dy: <...piccola...te ne pentirai...> disse ancora con il suo dolce respiro irregolare. Non avevo del tutto capito cosa intendesse, fino a quando stacco le labbra dalle mie e con la sua mano dietro la schiena mi fece scivolare sul marmo fino a farmi sdraiare.
Iniziò a baciarmi il collo mentre io tenevo le mani strette nei suoi capelli, si abbassò lentamente facendo scorrere la sua lingua il ogni punto del mio corpo.
Con i denti fece scostare la coppa del mio reggiseno prendendo poi, tra le labbra, il mio capezzolo eccitato e inizio a giocherellarci succhiandolo di gusto. Sentii la mia schiena inarcarsi dal piacere e le mie gambe tremavano per ogni sensazione indescrivibile che mi stava facendo provare. Continuò a baciarmi per tutto il corpo finché non arrivò alla parte inferiore della mia pancia. Prese l'elastico delle mie mutandine e lo strinse tra i denti. Sfilò prima un lato poi il seguente continuando in fine il suo percorso di baci.
Ci mise un po ma arrivò al punto più eccitante lasciandomi letteralmente impazzire.
S: <...ti prego...> ansimai.
Dy: <Ora sei tu a supplicarmi piccola...> disse alzando il volto, pero non si fece desiderare. Inizio a fare movimenti circolari con la lingua e dopo poco entrò dentro con un dito facendomi urlare dal piacere.
S: <Ommiodio...> sentivo i brividi persino nelle ossa.
Dy: <Piccola fai piano...> disse ridendo senza pero sfilare le dita.
Continuò per altri 5/10 minuti facendomi letteralmente salire e scendere dal paradiso.
Mi alzai tornando seduta fronte a lui. Scesi dal bancone e, tenendo le labbra su di lui, lo portai verso il muro, cosicché potesse appoggiare la schiena su di esso.
Misi la mano nei suoi boxer, afferrandogli poi l'erezione e iniziando a muovere la mano dolcemente, cercando di seguire il ritmo dei suoi respiri irregolari.
Gli sfilai la maglietta azzurra che copriva il suo corpo e iniziai anche io, come lui, a baciargli tutta la
parte spoglia.
Gli lasciai un lieve livido ancora rossastro succhiando sul suo petto per poi arrivare fino alla fine della sua pancia rimanendo in ginocchio fronte a lui.
Gli abbassai di nuovo i boxer e infilai nella mia bocca la sua erezione, la quale stava perfettamente, lasciandolo ansimare ad ogni mio movimento.
Mi mise le mani nei capelli aiutandomi a dargli piacere che tanto desiderava, ma ad un certo punto, tenendomi per la nuca, mi fece rialzare in piedi per far si che potesse baciare le mie labbra gonfie.
Afferrò con le sue ampie mani i miei fianchi larghi e con un gesto veloce mi alzo facendo si che le mie gambe nude si aggrapparono strette al suo corpo altrettanto spoglio.
Continuammo a baciarci intensamente mentre il suo corpo dirigeva entrambi al piano di sopra.
Aprii la porta della sua camera e mi adagiò dolcemente sul letto rivestito da un morbido lenzuolo color nero seppia.

Aprii le gambe spoglie per far spazio al su corpo , le sue mani presero i miei polsi facendo si che le mie braccia furono sopra la mia testa, tenute strette da una sua mano. Inarcai la schiena eccitata e Dylan vedendomi butto in dietro la testa sorridendo a pieni denti, vedermi eccitata ai suoi tocchi lo rendeva terribilmente felice.

Mi bacio intensamente tenendo ancora fermi i miei polsi sopra di noi, e la cosa mi eccitava molto, poi prima di andare avanti fece la cosa più carina di sempre...
Dy: <Sei pronta?...> chiese preoccupato.
Prima di rispondergli guardai i suoi occhi, pieni di felicità, sincerità e qualcos'altro che non capivo...era qualcosa di bello, di forte...forse addirittura troppo grande per noi due...ma era qualcosa di vero.
S: <...si!> gli risposi in fine prendendogli il viso tra le mani e riportandolo a stretto contatto con il mio corpo.
Prese dal comodino una bustina rossa, l'aprii e la mise delicatamente sulla sua erezione.
Entrò piano dentro di me, più entrava più sentivo che i nostri corpi erano arrivati finalmente alla fine del puzzle, come se lui fosse stato il classico pezzo che si perde e che lascia il lavoro incompleto ma ora io, l'ultimo pezzo lo avevo ritrovato...ci ho perso la testa, ma è mio, e il puzzle della mia vita era completo.

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