6. Il viaggio

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•1 mese dopo•
Tra Dylan e Sara ci furono pochi incontri in questo mese, tendevano ad ignorarsi e a nascondere i sentimenti l'un l'altro. Dylan viveva la sua vita, e Sara stava per dare il via alla sua estate...

Le valige per la mia vacanza al mare erano disposte ordinatamente sul mio letto.
Ogni anno io e la famiglia di Ly partiamo per una vacanza estiva in Grecia, nella loro 2 casa.
In questo mese di puro svago la casa sarà tutta nostra siccome Zia Lezzi, nonché mamma di ly, avrebbe preso alloggio da sua sorella, mentre suo padre, per problemi di alcool, non verrà nemmeno con noi.
Dopo l'accaduto con Ethan avevo deciso che questa vacanza non si sarebbe fatta, motivo per cui un mesetto fa Ly era in vacanza in California, senza di me. Se vi steste chiedendo cosa mi ha fatto cambiare idea, beh, la risposta è facile, Lydia. La gioia che trae nel viaggio in Grecia la rende felicissima per tutta l'estate, e vederla felice come non mai, supera ogni dolore passato.

"Bep Bep" Sento dalla mia camera un Clakson.
L: <Saraaaaa!!!! Siamooo pronteee per la Greciiiiiaaaaa!!!>
Presi velocemente le valigie e scesi al piano inferiore dove Damon e Stefan mi stavano aspettando.
S: <Mamma non è riuscita a tornare in tempo vedo.>
D: <Ci dispiace, ma hai noi, e sai che ti vogliamo bene quanto lei.>
Mi strinsero in un abbraccio e mi baciarono una guancia a testa.
St: <Ciao principessa, ci mancherai.>
Riabbracciai Stefan, sicura che anche lui mi sarebbe mancato, e poi guardai Damon in attesa di qualche parola dolce anche da lui...
D: <Perche mi guardi cosi, io non dico le bugie. Avremmo casa libera, ci divertiremo.>
Gli tirai un piccolo schiaffetto sulla spalla e poi mi girai per andare alla porta.
Lasciarli soli è sempre un po dura, sono sicura se la passino bene da soli, ma essendo che starò dall'altra parte del mondo per un mese se per caso le cose andassero male non potrei aiutarli, e questo mi ha sempre intimorito.
Caricammo le valige nell'auto, ci salutammo per l'ultima volta e poi partimmo.
Arrivati all'aeroporto accesi il telefono  per controllare se mamma mi avesse scritto, e in effetti un suo messaggio apparve sul display ma non era l'unico.
"Mamma"
- fai buon viaggio, al ritorno prometto di essere a casa.
"3912756436"
- Parti senza salutare?
Non avendo il numero salvato non riuscii nemmeno a vedere la foto profilo, quindi decisi di ignorare il messaggio e far finta di nulla.
L: <Dobbiamo andate a fare il check in >
S: <Arrivo.>
Quando saremmo atterrati avrei fatto vedere il numero a Lydia, magari lei lo conosceva, ma ora era tempo di shopping terapeutico prima del volo.
Uscite dal check in, come programmato, ci fiondammo subito in ogni tipo di negozio, tiger, libreria, profumeria...e in fine la bigotteria...
L: <Saretta vieni a vedere che bello questo bracciale>
Andai nella corsia successiva a quella dove mi trovavo per vedere il bracciale.
S: <Ma è  da uomo?!>
L: < beh ho in mente un uomo a cui poterlo regalare...>
S: <Ly, io fossi in te smetterei di provarci con Dylan.>
L: <Sei gelosa?>
S: <Ly io non conosco Dylan che senso ha che sia gelosa, dico solo che se fai cosi starai ancora male.>
Lei non sapeva ne ancora del mio "rapporto" con Dylan, anche se non si poteva nemmeno chiamare cosi dato che ora ci ignoriamo...
L: <Conosci Derek?>
S: <L'amico di Damon?>
L: <Si, e di Dylan.>
Alzai gli occhi al cielo per farle capire di nuovo che non apprezzo quel ragazzo, o almeno cosí era fino a poco tempo fa.
S: <Che centra Derek ora?>
L: <Verrà in vacanza con un amico...e sai dove?>
S: <In Grecia?!>
Lo dissi talmente incredula che scoppiai a ridere, come se quello che avevo pensato e successivamente detto, non potesse mai accadere.
L: <Beh, vengono sul serio e, in questi giorni ho chattato cob Derek e non è niente male...>
S: <Quindi mi stai dicendo che il braccialetto non lo compreresti per il cugino psicopatico ma per un fusto, con 10 anni più di te, la quale non sai nulla della sua vita?>
L: <Si, penso di comprarlo.>
S: <Sempre meglio che comprarlo per Dylan.>
Scoppiammo entrambe a ridere. Lei sa che se pur non glielo avessi detto, approvo a pieno la sua conoscenza con Derek, e ne sono del tutto entusiasta.
Finito di pagare, ci dirigemmo all'imbarco dove Lezzi ci stava aspettando, era ormai ora di volare verso la città delle meraviglie.
Una volta salite sul aereo dovetti spegnere il telefono, feci in tempo però a leggere un nuovo messaggio inviato dal numero sconosciuto, che diceva "Sono Isaac. Volevo dirti che tra due giorni partiamo pure noi per la Grecia". Non sapevo come Isaac avesse il mio numero ma ero contenta che fosse lui, ma una parte di me sperava fosse il ragazzo moro con gli occhi color nocciola che odiavo cosi tanto da esserne impazzita...

Ogni volta che l'aereo decolla, che sia andata o che sia ritorno,io e Lydia, ci stringiamo le mani come bambine, anche se ormai conosciamo a memoria quella sensazione e forse sotto sotto la amiamo...
Ormai l'aereo era alto e sotto di noi c'era uno stupendo panorama.
L: <Ora possiamo metterci comode, ci aspettano 10 ore di volo.>
S: < γεια amica mia.>

* Sono sotto le coperte del mio letto, è mattina, e la casa sembra essere vuota.
S: <Damon?! Stefan?! Siete a casa?!>
Nessuna risposta, casa vuota.
"Din don" sentii il citofono suonare, guardai l'orario, era ora di pranzo e ammenoché non fossero i miei due fratelli, questo orario era insolito per le visite.
Aprii la porta e davanti a me apparve...Dylan.
Dy: <Ma buongiorno dormigliona.>
Mi sorrise mentre io stavo metabolizzando come rispondergli.
S: <Che ci fai qui? Damon non è in casa.>
Dy: <Sono qui per parlare con te. Ho provato a venire questa mattina ma dormivi quindi sono qui ora. Posso entrare?>
S: <Se ti dicessi no entreresti lo stesso quindi tanto vale..>
Nemmeno riuscii a finire la frase che era gia dentro casa mia.
S: <Che devi dirmi?>
Dy: <Andrò dritto al punto. Mi mancavi, non ci vedevamo da due settimane...>
Lo interruppi subito.
S: <Pensavo non ti importasse di me.>
Dy: <Lo pensavo anche io, ma...>
S: <Ma cosa?!>
Non mi diede nemmeno il tempo di metabolizzare, mi afferrò dolcemente il viso e mi baciò. Le sue labbra erano calde a contatto con le mie mentre le nostre lingue si facevano strada l'una all'altra rendendo il bacio sempre più passionale. Sentivo il suo profumo invadermi l'anima, le sue mani si appoggiarono sui miei fianchi rilasciando nel mio stomaco milioni di farfalle impazzite.
Si fermò per un secondo, mi guardò dritto negli occhi, non servivano parole per capire che si fosse fermato in attesa di sapere se pure io ritenevo giusto quello che stavamo facendo, leggevo in lui la paura di essere rifiutato nonostante io non mi fossi opposta al suo gesto, e notando questa sua debolezza decisi di rispondergli nel modo più sincero possibile, gli accarezzai il viso e gli diedi un lieve e dolce bacio sulle labbra.
Dy: <Sei sicura di volermi...>
S: <Si.>
Mi alzo per i fianchi, gli strinsi le gambe intorno al bacino e lui ritorno a posare le labbra sulle mie, ma questa volta più delicatamente.
Sentirlo cosi vicino, sentire i nostri corpi andare in sintonia, come se si completassero, era la sensazione migliore che mi fosse mai capita...il mio cuore si era decisamente innamorato del ragazzo che aveva odiato per tanti anni...*

Feci un sospiro profondo, mi guardai spaventa attorno a me, il mio cuore batteva fortissimo e dentro il mio stomaco sentivo ancora le farfalle seguire la loro melodia.
L: <Ei, che succede? Hai fatto un brutto sogno?>
S: <Sta..stavo dormendo?!>
Mi guardai di nuovo intorno e notai di trovarmi ancora sull'aereo, a mille metri da terra, a mille metri da lui, immersa nel buio della notte....
L: <Si Sara, stavi sognando....>

Posso odiarti per un istante?Where stories live. Discover now