Story of My Life

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Non dissi nulla solo gli strinsi la mano che era incastrata alla mia come per fargli coraggio.

«Sono sempre stato un ragazzo abbastanza riservato e tranquillo poi una serie di eventi hanno iniziato a sconvolgere la mia vita, molti in meglio o per lo meno subito sembravano essere eventi positivi.

Il primo è stato sicuramente X-Factor, ho conosciuto i quattro ragazzi che tutt'ora sono i più importanti della mia vita e ho girato il mondo con loro, erano e sono come fratelli per me e riuscivo a sentirmi me stesso. Poi quando abbandonai la band per il troppo stress iniziai ad allontanarmi da tutte le persone che mi volevano bene e che volevano solo aiutarmi, e tra queste la mia famiglia.»

Si fermò un attimo guardandomi negli occhi e poi riprese il suo monologo, non volevo interrompere non avrei nemmeno saputo cosa dire.

«Il primo periodo per me fu un inferno: iniziai a bere e frequentare posti sbagliati finché una sera tornai a casa ubriaco, con il naso e il labbro rotto dopo una rissa nel retro di un locale.

I miei non ne potevano più dei miei comportamenti e dopo un litigio molto acceso mi mandarono via di casa. Hanno provato più volte a chiamarmi per scusarsi ma non ho mai risposto, ho paura di deluderli ancora. L'unica che continuo a sentire è Doniya, mia sorella.»

A questo punto mi accorsi che non potevo continuare a stare zitta, si stava aprendo completamente e io ero rimasta ferma, anche se qualche lacrima  era sfuggita al mio controllo.

«Mi dispiace tanto Zayn, ma non credo che i tuoi genitori ti considerino una delusione. Hai il privilegio di avere un padre e una madre che ti amano e se hanno continuato a cercarti sicuramente è perché gli manchi.»

Poi decisi di condividere con lui un pezzo della mia storia, per fargli capire che in fondo era fortunato.

«Anche se non ci parli tu almeno sai chi siano tuo padre e tua madre.» Mi lasciai sfuggire un singhiozzo e lui alzò prontamente lo sguardo su di me.

«Che intendi dire con questo?»

Mi feci coraggio e gli raccontai una verità fondamentale della mia vita.

«Io non ho mai conosciuto i miei genitori biologici, mi hanno abbandonata all'ospedale appena dopo la mia nascita. È come se li avessi delusi prima ancora che potessi fare qualcosa.

I miei genitori italiani Barbara e Alberto mi hanno raccontato tutta la verità quando ho compiuto 10 anni. L'unica cosa che so della mia vera famiglia è che quando nacqui mi misero questo braccialetto e a detta dei miei genitori c'è n'è soltanto un altro uguale che dovrebbe avere mio fratello.»

Ecco gli avevo detto tutto ciò che rendeva interessante la mia persona, avevo un fratello di pochi anni più grande di me e non sapevo nemmeno come si chiamasse e tutto questo per me era così frustante.

Stavolta quello ad abbracciarmi fu lui, quando si allontanò mi prese il viso fra le mani e mi accarezzò le guance con i pollici asciugando le lacrime e poi per alleggerire quell'aria tesa si alzo tendendomi la mano.

«Allora questa cioccolata come la facciamo?»

Gli angoli della mia bocca si sollevarono accennando un sorriso, mi alzai e sempre con la mia mano nella sua arrivammo in cucina.

«Allora aiutami a prendere gli ingredienti, ci serve latte, cacao, zucchero e fecola di patate.»

Elencai appoggiandomi al bancone della cucina, ma quando vidi che mi stava fissando divertito mi ricordai che era la mia cucina e non sapeva dove tenevo tutte quelle cose!

«Okay che stupida, allora tu prendi il latte nel frigo, io penso al resto!»

Lui fece come detto e io nel mentre aprii l'anta sopra al lavello e mi misi sulle punte cercando di afferrare la confezione di cacao troppo in alto perché io ci arrivassi.

All for you  ||Z.M|| (Wattys 2022)Where stories live. Discover now