Temporary Fix

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-Karen-

Fermi tutti!

Probabilmente non avevo capito bene o meglio mi ero immaginata tutto.

Chiusi gli occhi per un momento e quando li riaprii vidi Liam fissarmi con aria quasi dispiaciuta.

«Ti prego di qualcosa, insultami, qualsiasi cosa!»

Avevo capito benissimo e il problema era che gli credevo, non avrebbe senso mentire su una cosa del genere ma quando avevo detto che volevo parlargli quella sera non intendevo certamente questo.

Intorno a me tutto girava e sentivo la mia testa pulsare mentre i suoni attorno a me si affievolivano sempre di più.

«Non mi sento molto bene.»

Sussurrai soltanto prima di chiudere gli occhi.

-Liam-

Era davanti a me più incredula che mai e io mi sentii incredibilmente in colpa.

Sussurrò qualcosa che non riuscii del tutto a comprendere per poi chiudere gli occhi e accasciarsi.

Fortunatamente riuscii a prenderla in tempo evitando cadesse a terra.

Mentre era priva di sensi la strinsi tra le mie braccia e le guance iniziarono a rigarmisi di lacrime salate.

Vidi Zayn correre verso di me o meglio verso di noi più preoccupato che mai e quando fece per prendere Karen mi scostai.

Era un casino che avevo creato da solo e da solo me la sarei vista.

Preso dai sensi di colpa e incazzato con me stesso per averle buttato in faccia tutta la verità senza un minimo di delicatezza me la presi con l'unica persona che mi voleva solo aiutare.

«Levati Zayn, allontanati subito è tutta colpa tua! Tu e la tua sorpresa se non fosse per te ora staremo brindando con del buono champagne sotto i fuochi d'artificio.»

Avevo già dato abbastanza spettacolo e Karen tra le mie braccia aprì gli occhi che si inumidirono non appena incontrarono i miei.

Si fece mettere giù e corse verso il moro che la accolse in un abbraccio protettivo e la allontanò dalla folla, la stava proteggendo da me e questo pensiero mi distrusse dentro.

Sotto gli sguardi di tutti i presenti curiosi mi diressi verso il bagno, dovevo schiarire le idee e calmarmi.

Quando avevo visto il suo sguardo vuoto prima che svenisse mi ero sentito morire e quando Zayn la aveva portata via da me mi era sembrato di tornare indietro di ventidue anni in quel fottuto ospedale in cui me la avevano portata via.

All'epoca avevo solo quattro anni ma ricordo benissimo quando la mamma mi appoggiò quel fagottino tra le braccia e la piccola mi strinse il ditino regalandomi il sorriso più bello del mondo.

Fu mia l'idea del braccialetto, ne avevo fatto un'ossessione finché la mamma prima della sua nascita mi aiutò a realizzarli, glielo avevo legato al polso quel giorno.

Ma la parte che ricordo meglio è quando Robert, anche detto ' papà ' me la aveva strappata via, la aveva strappata via alla mamma che subito era finita in lacrime per poi sparire per sempre dalle nostre vite.

Tutte queste scene classificate come le più brutte della mia vita mi fecero andare in ebollizione e finii per tirare un pugno allo specchio.

In quel momento non sentivo nemmeno il sangue che scorreva sulla mia mano.

Scivolai contro la parete fredda fino a toccare il pavimento dove mi sedetti lanciando un urlo disperato forse una richiesta d'aiuto.

Probabilmente era il mio giorno fortunato, la porta del bagno si spalancò e esitando un po' fece il suo ingresso la ragazza dal bellissimo abito bordeaux.

Quello che avevo scelto con Zayn da mandarle.

Mi guardò per infiniti attimi cercando di asciugarsi le lacrime anche se con scarsi risultati.

«Fammi vedere il tuo.» Forse e dico forse qualcuno lassù quella sera mi voleva davvero bene.

Con la mano dolorante mi scoprii il polso destro mostrando quell'intreccio di fili legato stretto a me e la sua bocca si spalancò in segno di stupore.

«Sei davvero tu Liam?» Non ebbi nemmeno il tempo di annuire che me la ritrovai addosso.

Le sue braccia attorcigliate al mio collo in una morsa stretta da non respirare, ma piacevole come non mai.

In quel momento poteva anche cascare il mondo che a me non sarebbe importato, finalmente avevo mia sorella con me è questa era la cosa più importante, inizia a piangere anch'io lacrime di gioia, stringendola maggiormente a me con la paura che qualcuno potesse allontanarci di nuovo.

Dopo quelli che sembrarono cinque minuti se non di più ci staccammo.

«Dio Kar non ci posso credere di averti ritrovata alla mamma verrà un infarto quando glielo diremo!» Esclamai più contento che mai.

«Perché a lei dovrebbe importare? Insomma mi ha abbandonata poche ore dopo la mia nascita...»

Lei non sapeva che era stata tutta colpa di Robert.

«Kar c'è una cosa, anzi un po' di cose che devi sapere. Sediamoci ti prego e lascia che ti racconti tutto da capo.»

Annuì timidamente e aspettò che io mi sedessi per poi accoccolarsi in mezzo alle mie gambe e prendermi la mano ferita tamponando con un fazzoletto.

«Quando sei nata riscontrarono un problema cardiocircolatorio nel tuo corpo.

Le infermiere dissero a nostro padre che le probabilità di una tua sopravvivenza erano scarse, eri troppo piccola e il tuo corpicino non avrebbe potuto reggere.

Questo è quello che quell'uomo ha raccontato a mia madre dopo averti portato via da noi, lui non aveva mai voluto una femmina e così ti aveva allontanata dalla famiglia per poi andarsene.

Io ero piccolo e mi dissero che tu eri in buone mani e saresti tonata presto da me ma poi quando la mamma a undici anni mi raccontò quella storia io non potevo crederci, tu non saresti tornata da noi.

Non ho mai creduto al fatto che eri morta, a quello nemmeno la mamma ci credeva solo che poi si è rassegnata. Il resto credo che tu lo sappia ormai.»

-Karen-

Non ero stata abbandonata, mi avevano strappato via alla mia famiglia o meglio a una parte di essa e questo forse era anche peggio.

In quel momento mi vorticavano per la testa migliaia di pensieri, avrei incontrato la mia mamma?

Come potevo raccontare tutto ciò ai miei genitori adottivi? Sarebbe stato facile recuperare il rapporto con Liam?

E il problema cardiocircolatorio? Dovevo fumare, in quel momento sembrava l'unica soluzione temporanea.

Mi alzai con cautela dal pavimento.

«Ho bisogno di metabolizzare e più di tutto mi serve una sigaretta in questo momento...»

Misi una mano sulla maniglia ma un attimo prima di uscire la sua voce mi fermò.

«Posso accompagnarti?»

«Scusa Liam preferirei da sola.»

In un attimo fui di nuovo nella sala gremita di gente che festeggiava Zayn.

Doveva essere la sua serata e noi gliela avevamo rovinata, non potevo rimanere li era tutto troppo in quel momento e io di nuovo feci la scelta più semplice.

Presi il cappotto e senza salutare nessuno tornai a casa.





All for you  ||Z.M|| (Wattys 2022)Where stories live. Discover now