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La prima reazione di Harry fu buttare Louis con le sue braccia e dopo con i suoi piedi, il castano cadde di culo, si sarebbe lamentato quando sentì la voce di Samantha più vicina.

I suoi occhi si palancarono e si trascinò fino al bagno, chiuse la porta con la chiave e si appoggiò su quest'ultima. Era un codardo

Harry si alzò dal letto e si avvolse in un asciugamano sui fianchi coprendo la sua nudità, tolse la sua maglietta e cercò un altro asciugamano bianco e quando lo trovò lo arrotolò attorno ai suoi capelli . Era molto agitato, mai era stato con qualcuno di molta attività fisica e l'adrenalina insieme all'eccitazione lo avevano stancato, molto strano

-Ehi Harry- saltò sul posto al sentire la voce di Samantha, si girò e la osservò. Molto imponente come sempre, con quell'aria di superiorità che la caratterizzava -Dov'è Louis?

-Ehm...b-beh ,i-io non lo so, perché dovrei saperlo?

-beh perché vivi qua e la sua macchina è di sotto, non lo hai visto?

-N-no... sono arrivato da poco e sono venuto direttamente alla doccia

Samantha torse la bocca e lo guardò con un sopracciglio alzato, si strinse nelle spalle e sorrise. Si avvicinò a lui e si piegò. Le sue mani, senza domandare, andarono fino al suo ventre

-però guarda com'è grande la mia piccolina- diede un bacio lì e Harry voleva che la terra lo risucchiasse, era molto incomodo -Ti sono mancata principessa?- il riccio morse la sua lingua per non far uscire qualcosa di sarcastico -Perché io si, piccolo. Ti ho portato tantissimi vestiti, tutti rosa. Ti ho comprato braccialetti e una catenina con il tuo nome, tutto ti starà d'incanto.

Diede un altro bacio e si alzò sorridendo, lei e Harry rimasero guardandosi alcuni secondi, il minore voltò la testa non sopportando lo sguardo altrui. Samantha rise. Uscì dalla stanza e Harry sospirò, tutto era molto turbato. Stava andando verso il bagno però la voce della rossa lo fermò

-ti ho portato un regalo, gattino. Il riccio trattenne il fiato un momento, quel soprannome era quello che Samantha usava alle superiori con lui

Quando passare tutto il giorno insieme non gli bastava e sapevano tutto dell'altro. In quei giorni dove molti gli dicevano che sembravano fidanzati più che amici, era passati tanto tempo.

Le lacrime minacciavano di uscire, Harry sospirò e si voltò. Samantha ha un paio di stivaletti marroni. I suoi occhi si illuminarono. La ragazza sorrise al vedere lo sguardo di quello che una volta fu il suo amico. Se le cose fossero state diverse, se Harry non si fosse messo con il maledetto amore della sua vira, se avessero... lamentabilmente il fosse non esiste.

-Ricordo che quando entrammo all'università hai detto che ti saresti comprato degli stivaletti di marca, non so perché non l'hai fatto però beh...sono qua, è qualcosa come ringraziamento- si avvicinò e lasciò gli stivaletti e la scatola sul letto, si guardarono di nuovo e Samantha vuole abbracciarlo, in tutti questi anni ha avuto tutto meno un'amicizia sincera, sospirò e risolse lo sguardo. Morse il suo labbro inferiore e camminò fino alla porta, prese la maniglia e osservò di nuovo a Harry -quando finisci di cambiarti puoi venire nella mia stanza...se vuoi posso mostrarti i vestiti- un piccolo sorriso di saluto nelle sue labbra è il suo saluto.

Harry andò fino alla porta e la chiuse con chiave, appoggiò la sua fronte su quest'ultima e pianse, gli mancava tanto la Samantha di prima. Quella che lo difendeva da tutti e da tutto, quella che pettinava i suoi capelli fino a che lui si addormentasse nei pigiama party che erano esclusivamente di loro due. La Samantha dolce che sempre sapeva cosa dirgli, la ragazza che era appena uscita dalla sua stanza era un'altra persona, non sa cos'è successo. Che ha fatto di male? Ogni azione della ragazza era come una freccia nel suo cuore, si sentiva come una barca alla deriva. Quando erano adolescenti, Samantha era la sua piccola streghetta.

¿Me prestas tu vientre? |Larry|/ Italian Traslation [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora