X. Phobia of hospitals.

3.5K 126 31
                                    

- Ti ho preso una ciambella. -

Sollevo lo sguardo dal pavimento bianco, maledettamente anonimo, freddo e lo poso di lui.

I miei denti mangiucchiano le pellicine delle dita aspettando che mi facciano entrare in quella maledetta sala per mettermi i sei punti,
è un inutile tentativo di controllare l'ansia che ho accumulato per tutto il mezzogiorno.

La busta di carta marrone che stringe cautamente fra le mani evidenzia le vene violaste del suo braccio leggermente rigonfiato dai muscoli, e un pensiero strano mi trapassa la mente.

Si preoccupa realmente di farmi mangiare qualcosa o lo fa perché probabilmente mia madre si arrabbierebbe?

- Non mi va, ma grazie lo stesso. -

Gli occhi di Asher si fessurano rendendoli più sottili le sue labbra rosee si storcono in una smorfia.

- Non puoi digiunare Aria. - dice stringendo tra le dita il sacchetto facendomi notare l'anello sul mignolo.

Ha la pietra rossa ed è tutto in oro.

- Mi è passata la fame, non riesco a mangiare. -

Lo sento sospirare appena; con la mano libera si scrolla i pantaloni eleganti prima di sedersi sulla sedia vuota affianco a me se non fosse che una sedia completamente vuota ci separa

- Non vedevi l'ora di mangiare il tuo pranzo. - puntualizza con capo chino.

Inarco l'angolo della bocca in un sorrisetto.

- Sarà per la prossima. - mormoro guardando la sua figura appoggiarsi allo schienale.

Guardo con la coda del occhio la forma fisica che si è seduta una sedia più in là lontano dalla mia. Poi ricordo che beh... E Edward Asher Miller e non dovrei meravigliarmi per una cosa del genere. Non gli piace di certo la mia presenza ma è costretto a starci per fare buona impressione su suo padre.

Il suo buon profumo mi arriva dritto alle narici, seguito a quello dei suoi capelli; Fortunatamente essi mi distraggono il minimo olfatto dalla puzza di disinfettante.

- Mi costringerai a farlo. -

Volto il capo per poterlo guardare.

- A fare cosa? - domando confusa.

- A elencarti passo dopo passo, quello che succederà al tuo corpo se non metterai niente sotto i denti. -

- Non lo farai. - le punto un dito contro.

- Non mettere mai in dubbio quello che potrei farti Tesoro. -

Eh?

- Sto tremando non sia mai che il figlio di papà
mi mozzi la testa. -

Asher si poggia spazientito e infastidito dal mio commento al schienale della sedia di plastica blu divaricando le gambe nel modo più scomposto possibile ma nonostante tutto rimanendo lo stesso perfettamente elegante.

- Mangia, o mi costringerai a farlo. -

Fare esattamente cosa? Io stavo scherzando.

- Dio se sei così testardo. -

L'osso della sua mascella si automaticamente serra appena mi sporgo per afferrare il sacchetto dalle sue mani, ma il suo braccio improvvisamente mi blocca.

- Cosa stai facendo? - sussurra scossa facendomi rabbrividire.

Corrugo la fronte notando completamente il suo viso cambiare espressione, sembra davvero irritato. Cerco di allontanarmi ma la sua stretta
e troppo salda intorno al mio polso.

FIRSTLOVEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora