XXIII. Drugs.

2.8K 77 16
                                    

Si ricomincia...🌚
🔴

Non mi ricordo più cosa si prova a vivere senza sogno, a svegliarmi la mattina e non sapere da che lato scendere. Non so cosa significhi passare le giornate nel mio angolino più buio della camerata per due settimane consecutive.
Ma pensare che la me bambina abitasse questo inferno, senza armi per combatterlo, senza coscienze per uscirne, mi convince che un Dio buono non possa esistere. Non lo avrebbe permesso.

- Bhe io direi di fermarci qui. - Dice Petch ridacchiando.

5- 4 per Petch che lo sta battendo ma nonostante questo Asher non vuole arrendersi, sarà perché non li piace perdere o forse perché c'è un premio a dir poco imbarazzante che consiste nel farmi far un balletto privato mezza nuda, mi sono rifiutata dal primo istante è per la prima volta Asher e stato d'accordo con me.

"Aria non ballerà per nessuno." Aveva detto Asher prima di fulminare il suo migliore amico con un'occhiataccia, ovviamente Petch non lo teme nemmeno un po' alla fine dei conti e il suo migliore amico.

Da quello che ho capito se vince Petch farò questo balletto invece se e Asher quello a vincere non farò un bel nulla e salverò la mia reputazione.

Lui e dannatamente impenetrabile in un modo che mette i brividi. Gli occhi di Asher sono due sfere lucide: assorbono tutto e non rivelano nulla. Non che io voglia saperne di più. Quello che ho visto in superficie non mi e piaciuto, quindi dubito che mi possa piacere ciò che si cela in profondità. Peccato non che non è del tutto vero. In effetti, parecchio di quello che ho visto mi e piaciuto. I muscoli lunghi e asciutti delle braccia, le spalle larghe e aperte e il sorriso, con delle fossette a entrambi lati della bocca... Il suo sorriso da bambino e seducente allo stesso tempo.

Sono in conflitto con me stessa, perché cerco d'ignorare qualcosa che in realtà trovo irresistibile. Una sigaretta ancora spenta penzola dalla sua bocca rosea mentre i suoi occhi affilati in questo momento lo sono ancora di più mentre fissa con attenzione il grande schermo piantato nella parete dinanzi a noi.

- Ho vinto! - esclama Petch.

- Margaret non ballerà per nessuno. - Ripete Asher troppo impegnato a finire di rollare una cartina per potermi guardare.

- Asher mettiti in testa che non sei tu a decidere al mio posto. Devi smetterla, so fare
le mie scelte. -

Sbuffo incrociando le braccia al petto. Non so se è un balletto euforico o un'esulto troppo forte ma resta che Petch sta saltellando sul divano con così tanta soddisfazione che mi fa ridere. Questa volta gli occhi affilati di Asher sono un po' troppo insistenti su di me, mi fissa senza pudore senza nemmeno prendersi la briga di distogliere lo sguardo.

- Bhe allora che aspettiamo? -

Asher si alza in un modo così lento e seducente dal divano che fa muovere qualcosa dentro il mio stomaco non appena il suo corpo
modellato da leggeri pettorali e muscoli si muove sotto il mio sguardo incantato. Con tanta indifferenza decide di volersene andare senza però dimenticare di andare a sussurrare qualcosa al orecchio di Petch e dopo nemmeno un millesimo di secondo sparisce dietro la porta in vetro che dà sulla veranda.

Petch con un espressione schioccata in volto si sistema sulla sedia in legno bianco prima di piazzare lo sguardo nel mio viso.

Sapere che fra non poco mi struscerò su di lui non mi provoca niente, eppure è un ragazzo bellissimo partendo dai suoi occhi nocciola finendo sul copro tonico tappezzato di tatuaggi che si ritrova.

Ma se ci fosse stato il corvino su questa sedia?

Il mio sguardo sfugge sulla veranda dove giace Asher con la testa rivolta verso il cielo azzurro mentre dalle sue labbra pende una sigaretta che si consuma sempre di più, il suo corpo sembra avvolto da brividi non appena si sfrega le mani con fare veloce per riscaldarsi.

FIRSTLOVEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora