Assegnazione

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Quella mattina Leanne si era svegliata presto, o forse non era mai riuscita a prendere sonno.

Erano anni ormai che combatteva contro l'insonnia e spesso le capitava di rimanere sveglia tutta la notte a fissare il soffitto senza un reale motivo apparente.

Questo quando le andava bene.

Quando invece andava male, gli incubi non le davano tregua facendola quasi sempre risvegliare in un bagno di sudore in mezzo alle sue stesse grida.

L'appuntamento con Natasha era stato fissato per le 9:00, dunque aveva ancora quattro ore prima di veder apparire sotto casa l'auto nero splendente di Happy. Quell'uomo poteva essere tremendamente irritante, specialmente in merito alla puntualità.

-Mi ricordi il Bianconiglio.- gli diceva spesso per prenderlo in giro e lui replicava con una sonora sbuffata ed una scrollata di spalle.

Aprì lentamente l'armadio nel quale la sera precedente aveva riposto la sua divisa. Non riusciva a credere che i sarti dello S.H.I.E.L.D le avessero confezionato un abito che avrebbe indossato solo ed esclusivamente in quell'occasione per poche ore.

Sospirò ansiosa.

Come faccio ad aspettare quattro ore, è troppo. Pensò stropicciandosi gli occhi.

Ne erano successe di cose da quel pomeriggio di tre anni fa, quando estremamente confusa e nervosa si era presentata al Quartier Generale dello S.H.I.E.L.D. a New York.

Lo sguardo di sufficienza di Tony e le parole confortanti di Steve.

Prese il cellulare e si lasciò cadere a peso morto sul letto; iniziò a scorrere le notifiche, erano quasi tutte chiamate del giorno prima di Happy.

Oggi almeno non avrà motivo per rimproverarmi, sono già sveglia.

Qualcuno bussò alla porta del suo appartamento facendola sobbalzare

-Lily? Sono io, so che sei sveglia.-

Sentendo il suono di quella voce prese ad agitarsi.

Steve.

Si alzò dal letto cercando di ricomporsi e dare un senso a vestiti e capelli, non era al massimo del suo essere presentabile ma ormai con lui era arrivata a quel punto di confidenza da potersi permettere una coda non totalmente pettinata ed una tuta spiegazzata.

-Sei lenta.- rimbeccò lui.

Leanne sorrise scuotendo il capo e percorse il corridoio che divideva la camera da letto dal soggiorno immaginando quale espressione potesse esserci in quel momento sul viso dell'amico.

Tendeva ad essere spesso impaziente ed il fatto che stesse bussando al suo appartamento, nel cuore della notte, senza averle prima mandato alcun messaggio, ne era la prova lampante, probabilmente neanche Steve riusciva a dormire.

Aperta la porta il Vendicatore entrò nella stanza e rimase in silenzio osservando attorno a sé.

Il vuoto, solo mobili privi di qualsiasi ornamento, nessuna foto, oggetto o qualsiasi altro tipo di decorazione.

-Così hai già impacchettato tutto...- constatò allungando il collo per sbirciare oltre il soggiorno.

-Si io...ho fatto molto tardi per chiudere le scatole, credo di essermi appisolata giusto qualche minuto appoggiata all'armadio.-

-Potevamo aiutarti io e Sam, non dovevi farlo da sola.-

-Dormire o impacchettare?- domandò lei con sarcasmo.

-Andiamo L.J, sai bene a cosa mi riferisco, già non mi piaceva di l'idea di saperti qui da sola, figurati dover metter via parte della tua vita dentro a delle scatole.-

-Ora non fare il melodrammatico come al solito, non sarei mai riuscita a trascorrere questi ultimi giorni nella mia stanza allo S.H.I.E.L.D. Avevo bisogno di stare qua per riorganizzare le idee.-

Steve prese a gironzolare a caso per la stanza scrutandone il perimetro, affondando poi le mani nelle tasche dei pantaloni, come se avesse paura a toccare quelle superfici ormai spoglie.

-Non posso credere che da domani ci vedremo solo in missione, sarà difficile abituarsi a non vederti ogni giorno.- ammise con un insolito tremolio nelle parole.

Da quando erano entrati in confidenza, Steve si era subito dimostrato estremamente premuroso e gentile.

Qualcosa in Leanne lo aveva attratto come una calamita, sentiva di non doverla lasciare sola, mai. Quello sguardo spaventato ed insicuro nascondeva probabilmente più di ciò che lei gli aveva inizialmente raccontato.

Steve divenne l'unico con il quale Leanne riusciva a lasciarsi andare, probabilmente il primo al quale confidò l'orrore emotivo che si consumava nella sua mente ogni notte.

Ma non fu il solo.

Dal momento in cui aveva passato il test per le reclute sapeva che avrebbe dovuto spingere il suo corpo al limite umano e così fece; si allenò duramente ogni giorno per ore e ore ed il suo corpo lentamente iniziò a sopportate ogni tipo di dolore.

Divenne la migliore delle reclute, divenne perfetta.

Così perfetta che non passò molto tempo che il suo nome arrivò prepotentemente ad echeggiare ai Piani Alti, smuovendo quelle acque ormai ferme da troppo tempo.

L'allenamento con le reclute non era più sufficiente; Leanne venne affidata direttamente a Natasha Romanoff.

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-Sistemati meglio il colletto, Agente.- la rimproverò Happy.

Leanne sbuffò.

Il viaggio in ascensore non le era mai sembrato così lungo ed interminabile come quella mattina, soprattutto con Happy che non perdeva occasione per sottolineare ogni microbriciola fuori posto. Per una volta in cui era stata puntuale, lui era riuscito a trovare qualcos'altro su cui questionare.

Le scarpe andavano lucidate, la divisa, a suo dire, non era stirata bene ed il colletto non stava in posizione.

Lo schermo azzurro segnò il numero Trentadue; erano arrivati.

Sia lodato il cielo. Pensò Leanne fremendo per catapultarsi all'esterno.

Quando le porte si aprirono, davanti a lei trovò Tony, Natasha, Sam e Steve.

Natasha la travolse con un lungo abbraccio -Sei pronta?- domandò con voce nervosa.

-Non lo so, No. Ho paura Nat.- ammise stringendosi a lei.

Fu condotta all'interno di una stanza in cui vi era un piccolo tavolo rettangolare in vetro, sul quale era già stato preparato il fascicolo della sua Assegnazione, dentro a quel pezzo di carta c'era la sua nuova vita.

Steve superò il resto del gruppo e si posizionò dall'altro lato del tavolo facendole l'occhiolino.

Tony, Natasha e Sam rimasero accanto a Leanne; la giovane prese un lungo respiro.

-Vai Steve, sono pronta-

Lui annuì, si schiarì la voce e prese il fascicolo aprendolo lentamente.

Seguì con lo sguardo gli occhi di Steve che, con attenzione, scendevano verso la fine della pagina al punto che realmente interessava a lei.

Lo vide sospirare e rilasciare una grossa quantità d'aria.

La cassa toracica, precedentemente gonfia e fiera andò quasi a rilassarsi, come se quella lettura lo avesse liberato di una qualche preoccupazione.

Chiuse il fascicolo facendo schioccare i fogli fra loro.

-Sei stata assegnata alle reclute del Wakanda. Partiamo domani.- sentenziò con un'espressione stranamente soddisfatta in viso.

Marvel -Un Nuovo Mondo- ▪️ -Bucky Barnes x OC.-Where stories live. Discover now