sete

35 0 0
                                    

Entro in un bar dall'aspetto che avrebbe dovuto mettermi in guardia. Sono così affamata di esperienze ed emozioni che mi dimentico dei pericoli imminenti. Mi dimentico quello che mi diceva mia madre sugli uomini e la notte. Mi odio come odio nessun altro, eppure suppongo di essere bella. Vedo le teste che si girano verso di me. Ti amano finché non ti conoscono. La musica del jukebox culla l'atmosfera del locale, pieno di persone che bevono questo e quell'altro, la luce flebile e dorata fluttua nella stanza. Mi siedo a un tavolo vuoto cercando di ignorare gli occhi puntati su di me. Il vestito estivo di lino non mi copre le ginocchia e mi sento vagamente spoglia. Un cameriere mi chiede se voglio da bere. Non sono qui per bere, non ho soldi né voglia di ubriacarmi, sono qui perché mi annoio. Sono qui perché una diciassettenne in un vestito di lino non dovrebbe entrare in un bar di notte. Sono qui perché è potenzialmente pericoloso. Mi fido della monotonia della mia vita rassicurandomi che non succederà niente. Ho ragione, arriverò a casa sana e salva e vuota come non mai. Prima, però, un po' d'acqua cameriere, per favore. L'acqua mi ricorda della mia vita; trasparenti entrambe, insapori. Torno a casa dal mio letto, le stesse federe che avevo due settimane fa e le coperte che non cambio da mesi. Mi chiedo se smetterò mai di vivere passivamente. So già la risposta. Dipende da me, questo direbbe mia madre. Ma io non so prendermi cura di me stessa. Non ne ho interesse. Alcuni sorvolano su quanto possa essere complesso vivere. Domani non vado a scuola, è estate e non potrei sentirmi più sola. Amai, nella vita. Ne sono convinta, ma non mi ricordo se amai cose vere. Amo come si ama una storia che non vivrai mai o una persona che non sei. Amo d'invidia. Amo passiva, forse l'ho sempre fatto. Non c'è una ricetta per non essere soli e io ci finisco sempre. Non credo nell'amore ma non significa che non mi manchi come l'aria. Ci credo, certo, come puoi non crederci. Non credo in quello che si finge, in quello che chiamiamo amore. Sai che hai amato solo dopo. Si vede da quanto soffri. Più soffri più hai amato e io, seguendo la mia logica, amai come una pazza. Magari mi ossessionavo più che innamoravo. Sì, è così. Sai amare solo se sei molto stupido, o molto intelligente, o falso. O rassegnato. Ma l'ho già scritto, io sono solo trasparente. Sono solo un lago di baci mancati, e l'acqua è in grado di amare?

LoraWhere stories live. Discover now