il diavolo mi saluta

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Dopo aver letto una quantità enorme di libri e aver mangiato per noia, la mia giornata passa veloce. Mi nascondo nell'illusione di una produttività fatiscente, studiando come se ne avessi voglia. A volte assorbo qualche informazione interessante che però non posso condividere con nessuno, se non a scuola, dove tutti lodano la mia intelligenza e nessuno sopporta la mia saccenza. Certe volte mi sorprendo a paragonarmi a Socrate. La verità è che sono una stupida anima in pena che non ha nulla di meglio da fare oltre che studiare, leggere e, francamente, poltrire, lasciando che il suo corpo marcisca in attesa che sia il turno dello spirito. Oggi leggo Nabokov mentre il sole si spegne. Sarebbe bello poter dire di sentirmi a mio agio con me stessa, ma sono a disagio anche quando sono da sola. Mi odio anche quando non c'è nessuno che mi dia una ragione per farlo. Di rado ma più spesso di quanto sembri, presa da un impeto di vita fragile come un petalo, mi alzo, mi trucco, mi vesto (meno che posso) ed esco senza meta, cercando più me stessa che una destinazione. Non la trovo mai, e come medaglia di partecipazione porto a casa un ragazzo che per una notte toccherà il paradiso, e che poi appassirà più in fretta di me. Nessuno si avvelena senza conseguenze, neanche i serpenti.

LoraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora