8. Coincidenze e nuove conoscenze | Present;

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"Eijiro sapeva farmi ridere in ogni situazione

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"Eijiro sapeva farmi ridere in ogni situazione.
Kacchan sapeva farmi piangere in ogni occasione."

«Kirishima!»

Il ragazzo mi guarda dall'alto con espressione sorpresa. Mi chiedo se mi abbia riconosciuta, ma dal modo in cui i suoi occhi si illuminano direi proprio di sì. «Oh, ma guarda chi si vede» esclama infatti, con un sorriso a trentadue... zanne.

Mi stupisce ancora il fatto che abbia un viso così bello e armonioso che i suoi denti da squalo non mi inquietino neanche un po'. Con buone probabilità, chiunque altro apparirebbe minaccioso, ma non lui: Kirishima mi trasmette solo tanta allegria e un senso di naturale tranquillità.

«La piccola Aizawa, giusto?» dice subito dopo e mi porge la scatoletta di filo interdentale che ha preso per me.

La afferro e non mi infastidisce il fatto che mi abbia chiamata "piccola". Direi che è decisamente meglio del "mocciosa" di Bakugo, almeno.

«Giusto» confermo e aggiungo il filo interdentale alle altre cose nel mio cestino, «e grazie.»

«Nessun problema, sempre pronto a dare una mano a qualcuno in difficoltà» risponde e mi mostra un pollice all'insù. «Caspita» aggiunge poi, adocchiando le cose nel mio cestino, «direi quasi che stai per partire per un viaggio. Dove te ne vai di bello?» Ha un grande spirito di osservazione.

«Oh beh, ecco...»

«Hey, Eijiro, noi abbiamo fatto, quanto ti manca?»

Due ragazzi sbucano da dietro l'angolo e comprendo, dal fatto che lo abbiano chiamato per nome, che devono essere suoi amici. Uno è biondo, con una simpatica saetta nera disegnata su una ciocca di capelli, e ha sorprendenti occhi gialli; è poco meno alto di Kirishima e anche più asciutto. L'altro sembra quasi un bambino, perché è piuttosto basso e tracagnotto, con grandi occhi languidi e degli strani capelli viola che ricordano un grappolo d'uva gigante.

Kirishima si gira in direzione dei due. «Ho fatto, mi manca solo...» Si sporge di nuovo verso di me e una zaffata del suo profumo mi investe: sa di corteccia e ambra. Arrossisco, ma lui per fortuna pare non notarlo, mentre afferra qualcosa dallo scaffale. «Questo!» aggiunge e mi mostra un'altra scatoletta di filo interdentale.

Gli altri due si sono avvicinati e d'un tratto mi sento osservata.

«Che fai? Non ci presenti la tua amica?» dice quello biondo e quando mi volto verso di lui, lo trovo a fissarmi con un sorriso ampio.

«Sì, avanti... non vorrai tenertela per te, non è vero? Gli amici condividono tutto, lo sai!» aggiunge l'altro; il suo sguardo non mi piace per niente, mi mette a disagio: sembra un assetato che guardi da lontano il miraggio di un'oasi nel deserto.

Prima che possa rispondere, Kirishima mi passa accanto. Il secondo dopo ha rifilato un bel colpo di karatè sulla testa del nanerottolo. «Smettila di guardarla così, non è mica un prosciutto in saldo, sai?» lo rimprovera.

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