18. Rassicurazioni | Present;

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"All'inizio la scelta sembrava così ovvia

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"All'inizio la scelta sembrava così ovvia."

Dopo cena, ragazzi e ragazze si dividono per godersi un bel bagno caldo. Considerando la giornata infernale e impegnativa appena trascorsa, direi che ce lo siamo tutti meritato... gli altri studenti forse più di me, che non ho fatto altro che lasciarmi proteggere da Kirishima, Bakugo, Kaminari e Mineta per metà del tempo e dormire sulle spalle del primo per la restante parte, ma questi sono dettagli con i quali mi sono già bella che confrontata a cena.

La vasca è grande e i vapori caldi che ne escono sono un toccasana per il corpo. Sento i miei nervi tesi stendersi ancor prima che possa immergere un piede nell'acqua bollente. Ho un asciugamano stretto attorno al corpo e lo lascio lì anche quando mi immergo. Le altre ragazze sono meno timide (o forse si conoscono già meglio o sono più a loro agio di me nei loro corpi), perché sono tutte nude. Faccio un grande sforzo per non arrossire troppo e non fissarle. Hanno corpi tonici, comunque, e tutte le forme nei punti giusti, soprattutto Mina. Fissandomi il seno piatto sotto l'asciugamano, non posso non provare una fitta di invidia: come posso piacere a Kirishima, quando è circondato tutti i giorni da queste ragazze molto più belle e molto più donne di me? Ancora una volta, mi ritrovo a dare ragione a Bakugo... sono solo una mocciosa.

Stupido Kacchan, esci dalla mia testa, una volta per tutte. I tuoi commenti nervosi non aiutano affatto né la mia autostima né il mio umore.

Per fortuna, da quando siamo entrati all'interno della struttura, non mi ha più rivolto parola.

D'un tratto, un gran baccano proveniente dall'alta parete in legno alla nostra destra interrompe il chiacchierio sciolto delle ragazze. Ci giriamo in direzione del separé, dietro il quale capiamo subito che si trovano i ragazzi.

I ragazzi.

Kirishima.

Nudo.

A pochi passi da me.

Quasi svengo dall'imbarazzo e mi immergo fino al naso dentro l'acqua.

Ma che cosa vado a pensare, proprio ora?

Mi sembra di sentire la voce di Mineta, ma non riesco a capire bene cosa dica, fin quando non urla e allora le sue parole diventano orrendamente chiare. «Le pareti sono fatte per essere scalate!» grida infervorato. «PLUS ULTRA!»

Le ragazze si affrettano a tuffarsi in acqua e a coprirsi, perché tutte abbiamo ben compreso che quel piccolo maniaco sta cercando di arrivare in cima al separé di legno per poterci guardare. Sapevo che era un pervertito, ma diamine, c'è un limite a tutto!

Per fortuna, un ragazzino è stato messo di guardia in cima alla parete e rispedisce Mineta nella vasca dei maschi senza tanti complimenti. Mi permetto di respirare di nuovo solo quando sento il rumore del suo corpo che affonda nell'acqua.

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