Cap. 1

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Averlo qui difronte a me, mi faceva stare veramente male.
Io lo amavo ancora e non avevo mai smesso di amarlo, anche se dicevo di volerlo dimenticare non ci riuscivo e mentivo per non far stare male gli altri.
Era ancora più bello di prima.
Non aveva più la cresta, ma una magnifica onda, i capelli erano leggermente più chiari, muscoloso ancora più di prima.
Aveva un volto più giovane e per un momento mi era sembrato di vedere il ragazzino di 16 anni di cui mi ero innamorata.
Si avvicinò lentamente a me, ma all'improvviso squillò il cellulare così dovetti allontanarmi.
-pronto - dissi sospirando.
-ciao Claudia, sono Catlin la maestra di JJ-
-si, dimmi tutto - mi morsi il labbro inferiore vedendo Justin mettersi in posa per le foto.
-JJ è caduto, si è solo sbucciato un ginocchio, ma vuole che tu lo venga a prendere-
JJ faceva di tutto per tornare a casa e a volte ci riusciva anche.
-Catlin, passamelo un secondo- le dissi.
-mamma - la voce singhiozzante di JJ mi fece quasi commuovere.
-JJ, lo sai che non posso venirti a prendere, sono a lavoro- dissi sperando che non scoppiasse in un pianto disperato.
-mamma, ma io sono caduto e mi sono fatto male- per avere due anni parlava piuttosto bene.
-metti un po di ghiaccio e vedi che ti passa - dissi
-e se dopo non mi passa?-mi chiese
-e se dopo non ti passa verrò a prenderti-
Detto questo la chiamata si chiuse e io tornai a lavoro.
Avevano già fatto indossare un quarto della collezione è vedevo che i modelli erano professionali, ma io avevo occhi solo per Justin.
Mi misi dietro la camera che gli scattava le foto e lo osservai, senza farmi vedere ovviamente.
Era davvero bravo nel suo lavoro, si sentiva a suo agio e non aveva paura delle telecamere.
Andai verso il tavolo dove avevo tutte le mie bozze e le osservai.
Avevo creato sia abiti femminili che maschili, per tutte le occasioni, era sempre stato il mio sogno.
Finite le foto i modelli uscirono, tutti tranne lui.
Si avvicinò a me, lo guardai negli occhi e una leggera scossa attraversò il mio corpo.
-signorina Smith - mi baciò la mano, arossii leggermente.
-ciao Justin - dissi semplicemente, le parole mi morivano in gola.
-sei ancora più bella di prima - mi disse accarezzandomi la guancia, ma mi scansai non avevo assolutamente l'intenzione di perdonarlo.
-grazie - dissi fredda.
-è molto tempo che non ci vediamo sai dopo...-lo interruppi al principio.
-si me lo ricordo - dissi
-ti va di andare a prendere un caffè insieme?-mi chiese.
Titubante accettai.
Arrivati da Strasbacks ordinai un cappuccino, non avendo fatto colazione questa mattina avevo un po fame.
-allora..come va?-mi chiese dopo essersi seduto difronte a me.
-bene, tutto bene grazie. E tu?-chiesi sorseggiando il mio cappuccino bollente.
-si anche io bene-disse picchiettando il dito sul tavolo.
-sei fidanzata?-continuò
Tossii per la domanda azzardata.
-perchè me lo chiedi? Ti interessa?- lo guardai negli occhi, lui distolse lo sguardo.
-era così per chiedere - disse bevendo il suo caffè.
- e tu? Sei fidanzato?-gli chiesi
-perchè me lo chiedi? Ti interessa?-rispose con il mio stesso tono, con sarcasmo.
Ridacchiai e continuai a bere il mio cappuccino.
-mi è mancata la tua risata - disse e io sospirai.
Mi era mancato tantissimo in questi due anni, crescere un bambino da sola non era la cosa più facile che ci sia al mondo e avrei voluto una persona forte come lui a tenermi sostegno quando ne avevo bisogno, una persona come lui che poteva tirarmi su di morale anche con una battutina, ma io non avevo bisogno di uno come lui, io avevo bisogno di lui.
Io avevo bisogno di lui, ma lui non c'era.
-scusa ma ora devo andare - dissi alzandomi e prendendo la borsa.
-è stato bello rincontrarti-disse
-si-dissi
-hai cambiato numero o è sempre quello?-mi chiese prendendomi un polso prima che io andassi via.
-é sempre quello - dissi
-ok allora ci sentiamo se ti va - mi disse toccandosi la nuca.
-si, ci sentiamo - detto questo tornai a casa e JJ era già li, mia madre lo era andato a prendere finite le lezioni.
-ciao amore mio - lo presi in braccio e lo riempii di baci, lui si mise a ridere.
-ciao mamma - mi diede un bacio sulla guancia, lo misi giù.
-come è andata all'asilo?-gli chiesi
-bene, mi sono divertito - andò sul divano e gli misi i cartoni.
-visto, cosa ti avevo detto io?! Il ginocchio come va? Fa ancora male?-
-no, nonna mi ha messo il ghiaccio prima - disse fissando la tv.
Ridacchiai e andai in cucina a preparare qualcosa da mangiare.
-tesoro io vado, ho del lavoro da sbrigare - disse mia madre uscendo dalla porta.
-ciao - dissi alla porta ormai chiusa, mia madre era sempre di fretta.
Mi squillò il cellulare, lo presi e lessi il nome di Justin.
Accettai la chiamata.
-ehy - disse
-ehy - dissi
-cosa fai sta sera?-mi chiese
-nulla di particolare perchè?-gli chiesi.
-c'è una festa vicino al lago. Ti va di venirci?-mi chiese
Come facevo? Io avevo JJ e non potevo lasciarlo da solo, ma forse avrei potuto chiamare una baby sitter.
-ci penso e poi ti richiamo io - gli dissi e chiusi la chiamata.
Feci mangiare JJ e poi andammo a riposarci giusto un paio d'ore.
Avevo deciso. Sarei andata a quella festa.
Chiamai Justin.
-Hey Justin- dissi
-ehy, allora?- mi chiese
-vengo alla festa- dissi
-bene, allora ti passo a prendere alle 8 - disse e poi staccò la chiamata.
Lo vedevo cambiato e speravo con tutta me stessa che fosse così.

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