Cap.6

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Pov Claudia
-Justin, devi calmarti-cercai di tranquillizzarlo.
Si muoveva, per tutta la stanza cercando qualcosa da mettersi per l'arrivo della sua famiglia.
-non le trovo-si passó le mani trai capelli, spettinandoli.
-cosa non trovi?-cercai di andargli in contro.
-le scarpe-
-sotto il letto-mi guardai le unghie.
-cosa?-mi guardó stranito.
-le scarpe sono sotto il letto-dissi con cece ovvia.
-mamma hanno bussato alla porta-JJ corse in stanza con il suo orsacchiotto Franky, mi alzai del bordo del letto.
Presi un respiro profondo e accarezzandogli i capelli gli sorrisi.
-aiuta papà a cercare quello che gli serve ok? Io vado a vedere chi è-
Ovviamente, sapevo esattamente chi fosse, anzi fossero.
Iniziavo ad avere un po' di paura, insomma, ero scappata via due anni fa senza dare spiegazioni, e non li vedevo da quando io e Justin c'eravamo lasciati.
Lui mi aveva detto che sia Jaxon che Jazzy erano cresciuti, Pattie era molto più tranquilla e che con Jeremy andavano ancora d'accordo, infatti oggi sarebbe venuto anche lui.
Scesi le scale e arrivai davanti alla porta, presi un respiro profondo e finalmente aprii quella dannata porta.
Feci il più grande sorriso che avessi mai potuto fare per accoglierli e anche loro ricambiarono.
Jazzy era cresciuta parecchio, essendo una adolescente in fase di sviluppo, i suoi ormoni stavano lavorando molto bene a mio parere.
Poi c'era Jaxon, che ora aveva 6 anni ed era sempre più carino, e sempre più assomigliante al fratello.
Pattie era sempre più giovane a mio parere è i capelli cioccolato le ricadevano dolcemente sulle spalle coperte da un maglioncino color crema.
Jeremy era sempre lo stesso, aspetto curato, atteggiamento da duro, palestrato e tatuato.
-benvenuti-mi spostai per lasciarli entrare.
Non avevo programmato un vero e proprio discorso, non avevo idea di come parlargli di JJ e avevo persino paura di respirare il loro presenza.
Jazzy mi abbracciò, ne rimasi stupita in un primo momento, ma poi avvolsi le braccia attorno al suo corpo.
-mi piacciono i tuoi capelli-
Si riferì al colore più chiaro di biondo.
-credo che me li faró anche io così-continuó poi, ma un occhiata di Pattie la fece zittire.
-grazie, ma i tuoi capelli sono bellissimi così, avrei voluto averli io alla tua età-le scombinai la frangia.
Pattie si alzó, venne verso di me, e anche lei mi abbracció; questa volta, peró, non esitai ad abbracciarla anche io.
-tesoro, come stai?-mi accarezzó il braccio, mentre mi guardava con sguardo da mamma.
-io sto bene, grazie. E tu?-chiesi gentilmente.
-benissimo, tesoro. Ora posso sapere dov'è Justin?-
Stavo per rispondere, ma puntualmente Justin scese le scale con JJ.
-aspetta, ti aggiusto il cappello, così sei più figo-
Justin tolse il cappello a JJ e gli mise la visira dietro la testa, come di solito la portava lui.
Tutti si girarono a guardarli e JJ si sentiva leggermente in imbarazzo.
Pattie corse ad abbracciare il figlio, che la strinse a sua volte, tra loro c'era un rapporto magnifico, nessuno sarebbe riuscito mai a separarli, un po' come tra me e JJ.
-e chi è questo bellissimo bimbo? Cavolo tuo fratello è cresciuto parecchio Claudia-
Mio fratello? Forse aveva capito male.
-non è mio fratello-presi in braccio JJ, guardai Pattie che ancora non capiva la situazione.
-un tuo cuginetto-provó ancora, abbassai lo sguardo imbarazzata, avevo paura della sua reazione.
-nemmeno-dissi a voce quasi impercettibile.
-era di questo che volevo parlarvi-intervenne Justin, a volte pensavo che potesse leggere nella mente.
-per questo vi ho chiamato e vi ho chiesto di venire-continuó poi, salutó il padre con un veloce abbraccio, si anche Jeremy, non facendo più parte ormai della famiglia era sempre presente e anche lui moriva dalla voglia di vedere suo figlio. Justin mi aveva racconto che aveva lasciato casa un anno fa e viveva da solo in un piccolo appartamento, di quando non lo hanno chiamato per il set qui in questa città.
-questo è...JJ..nostro figlio- ecco fatto aveva sganciato la bomba, in un modo troppo violento.
Pattie e Jeremy si guardarono e loro sguardi erano confusi, esterefatti.
-ciao nonna- JJ salutó con una manina Pattie.
-ciao nonno- fece lo stesso con Jeremy.
-o mio dio, tesoro!- Pattie si lasció scappare una lacrima.
JJ saltó tra le braccia della nonna e si lasció abbracciare e stringere, Jeremy gli accarezzó la guancia e gli fece un dolce sorriso.
-ciao piccolino-pattie lo fece dondolare tra le sue braccia e dopo avergli dato un bacio lo mise a terra.
Mi guardò e corse verso di me abbracciandomi, mi scappó una piccola lacrima.
-grazie-si stacco dal l'abbraccio e mi guardó negli occhi, asciugandomi le lacrime e spostandomi i capelli dal viso.
Mi stava ringraziando..e per cosa?
Con una espressione confusa spostai il peso su una sola gamba.
-grazie per avermi dato un nipotino-mi abbracció di nuovo.
-è una fighata-la voce di Jazzy mi distrasse dai miei pensieri.
-saró zia a 16 anni. Ci hai dato dentro eh fratellino!-Jazzy stava parlando con Justin e non potei trattenere un sorriso.
-ciao piccoletto, io sono la zia-lo prese in braccio e lo portó con se in giardino.
La faccia shoccata di Jaxon mi fece sorridere dolcemente, mi abbassai al suo livello e gli accarezzai la soffice guancia.
-che succede?-usai la voce più dolce del mondo.
-chi è quello?-la sua faccia era un misto tra confusa e shoccata.
-lui è JJ-guardai nella direzione di JJ che si stava divertendo a rincorrere Jazzy.
-e chi è?-la sue piccole guance si gonfiarono.
-è il mio bambino, è il bambino di me e Justin-alzó le spalle e poi si giró verso di me.
-tu sarai suo zio e potrai giocarci-era strano chiamare Jaxon, zio; i suoi occhi si illuminarono.
-quindi posso giocare con lui?!-un sorrisetto gli spuntó sul viso.
-certo che puoi-dopo avermi abbracciato corse anche lui in giardino.
Justin stava parlando con i suoi genitori, lentamente mi avvicinai a loro e con il braccio avvolsi la vita di Justin, appoggiandomi a lui che mi abbracció a sua volta.
-volete qualcosa da bere?-chiesi gentilmente.
-un po' d'acqua, per favore-
Andai in cucina e presi 4 bicchieri e una brocca d'acqua, li portai in soggiorno dove tutti si erano accomodati sul divano.
-qual è il nome per esteso di JJ?-chiese Pattie..
-Jason James-risposi portandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
-è il cognome?-questa volta fu Jeremy a domandare.
-Bieber-risposi alla sua domanda e lui sorrise.
-sono felice che tu abbia tenuto il nostro cognome-mi strinse le mani nelle sue.
-avevo pensato di dargli il mio cognome, ma mia madre mi ha convinto a non farlo; tecnicamente all'anagrafe risulta come: Jason James Smith Bieber-misi un po' d'acqua nel mio bicchiere.
-un po' come il padre-Pattie sorrise al figlio e lui ricambió.
-esatto-constatai io.
-perchè non vi trattenete qualche giorno? Mi farebbe piacere la vostra presenza qui in casa, a JJ piace molto la compagnia, non gli piace stare solo-il mio sguardo catturò quello di Pattie e lei sorrise.
-certo, ci farebbe molto piacere-rispose contenta.
-bene. È ora che inizi a preparare il pranzo!-sfregai le mani sulle cosce e mi alzai.
-aspetta! Ti aiuto-Pattie mi prese a braccetto e andammo insieme in cucina.
-allora..com'è stato scoprire della scommessa?-stavamo tagliando qualche verdura.
-è stato umiliante, mi sono sentita usata è presa in giro-tagliai con più intensità la verdura.
-ti posso capire, quando me lo ha detto, io avevo detto che sarebbe stato una cosa orribile-la guardai incredula, lei sapeva tutto e non mi aveva detto niente!
-quindi tu sapevi tutto-tagliai così forte la verdura che mi tagliai anche un pezzettino di dito.
Gridai per il dolore e misi subito un pezzo di carta intorno per fermare il sangue.
JJ corse in cucina e mi si attaccó alla gamba.
-che succede mamma?-la sua voce tremava dalla paura.
-niente amore, mi sono tagliata, non è niente-lo rassicurai, ma vedendo il sangue i suoi occhi diventarono lucidi; nel frattempo anche Justin, Jeremy, Jazmin e Jaxon erano entrati di corsa in cucina.
-m..ma..mamma, quello è sangue! Ti sei fatta male!-Justin uscì correndo dalla stanza, mentre Jeremy, Jaxon, Jazzy e Pattie guardavano in silenzio.
-no, tranquillo amore mio, tutto bene, io sto bene-nascosi una smorfia di dolore e gli sorrisi.
Justin tronó con il kit di pronto soccorso che avevo messo per sicurezza nel bagno di camera mia, era servito a qualcosa.
Medicò il dito e poi lo avvolse in una garza, pulì tutto e mi esaminò attentamente.
-sto bene, grazie-gli sorrisi e lui sospirando mi guardò con sguardo di rimprovero.
-devi stare più attenta-mi sgridò.
-scusa, mi sono distratta un attimo e mi è scappato il coltello, tutto qui. Potete tornare a ciò che stavate facendo prima-li liquidai e restai di nuovo da sola con Pattie.
-mi dispiace tesoro, io avevo intenzione di dirtelo, ma Justin non voleva-mi prese le mani nelle sue, sospirai e le sorrisi.
-si, ti perdono-l'abbracciai.
-grazie mille tesoro-mi baciò la guancia e poi tornammo a cucinare.
Avevamo finito di cucinare e stavamo mettendo i piatti in tavola, chiamammo i bambini e arrivarono in meno di due secondi, poi chiamammo anche Justin, Jeremy e Jazzy.
Ci sedemmo tutti a tavola e dopo la preghiera iniziammo a mangiare, Pattie era una cuoca straordinaria, io in confronto a lei ero sotto zero.
-è buonissimo-si complimentó Justin
-ringrazia tua madre è lei la cuoca qui-le accarezzai il braccio sfregando la mano su e giù.
-oh ma anche tu sei stata fantastica-mi elogiò.
Finto di mangiare Pattie e Jeremy giocarono un po con JJ, che finì per crollare nelle braccia del nonno che lo seguì a ruota.
Pattie e Jazzy si guardarono un film mentre io stavo mettendo i piatti in lavastoviglie.
Sentii delle braccia molto famigliari, stringermi la vita e baciarmi il collo, sorrisi, ma continuai a fare ciò che stavo facendo.
-mhh..non ignorarmi-baciò ancora il mio collo, nella parte più sensibile e le mie ginocchia quasi caddero sotto il suo tocco.
-non ti sto ignorando-mi girai e avvolsi le braccia intorno al suo collo portandolo più vicino a me.
-invece si-fece la faccia da cucciolo e mi stampò un bacio sulle labbra.
-ci sono i tuoi genitori nell'altra stanza!-gli schiaffeggiai il braccio.
-ti ho solo dato un bacio, mica ti ho spogliato e fottuto nel bel mezzo della stanza-sbuffò, spalancai gli occhi e lo colpii di nuovo.
-Justin!-dissi shoccata.
-Claudia!-rispose con la mia stessa espressione; ridendo lo abbracciai e lo baciai.
-bene ora torniamo da loro o penseranno cose che non sono vere-dissi abbracciandolo di lato.
-potremmo farle diventare vere-mi sorride maliziosamente, lo baciai un'altra volta.
-magari un altro giorno-
Abbracciati tornammo nella sala e anche noi ci mettemmo a vedere il film che stavano guardando Pattie e Jazzy.
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Ciao ragazzi, vi prego non uccidetemi, so che sto aggiornando con un capitolo schifoso dopo quanti? 3 o 4 mesi? Davvero scusatemi tanto, ma ho tante tre storie da mandare aventi e non avevo proprio inspirazione per questa.
Spero che il capitolo sia piaciuto, scrivetemi qualche commento parlando anche della brutale attesa che vi ho fatto passare e se vi è davvero piaciuto mette tenti like!
Grazie ragazzi siete i migliori, vi amo!
Vi prego di passare a leggere anche le mie altre due storie "Belive in Bieber" e "B.R.O.N.X", preciso che la seconda non è mia ma una storia spagnola tradotta, non da me ma da una su efp.

love me again Where stories live. Discover now