Need this in my life

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Justin's pov.
Claudia era appoggiata al mio petto, il suo respiro regolare, serena, spensierata. Stava dormendo, sembrava un piccolo angelo, il mio angelo.
Portai una mano tra i suoi capelli e iniziai a giocarci un po, la luce che entrava dalla finestra dava ai suoi capelli un colore più chiaro, diventavano quasi bianchi.
Sono così fortunato ad averla nella mia vita, da solo non sarei mai riuscito a combinare niente.
Ora ho una famiglia, la cosa che più ho sempre desiderato, svegliarmi la mattina accanto alla donna che vorrei per tutta la vita era la cosa più bella che potesse esserci.

Avevo dormito poco, avevamo fatto l'amore tutta la notte e dopo non ero riuscito a prendere sonno, pensavo a quanto mi sentissi bene, a quanto amassi le persone che ora facevano parte della mia vita e a quanto fossi fortunato ad averle.

Lentamente alzai il leggero corpo di Claudia e le feci appoggiare la testa sul cuscino.
Spostai la coperta e slanciai un piede fuori dal letto mettendolo a terra, un brivido mi percorse la schiena, il riscaldamento funzionava male, avrei dovuto controllarlo.
Mi alzai e andai verso l'armadio per prendere dei boxer, presi quelli grigi della Calvin Klein. Presi anche un intimo per lei e tornai al letto.
Mi accovacciai vicino alla parte dove lei dormiva, la osservai per qualche minuto e sorrisi, senza pensieri, niente la turbava, aveva un bellissimo sorriso sulle labbra, stava sicuramente sognando qualcosa o qualcuno. Le tolsi le coperte, volevo solamente metterle l'intimo per non farle sentire troppo freddo. Presi la mutandine e dai piedi le feci scivolare per tutte le gambe fino a coprirle la parte intima poi presi il reggiseno, che volutamente avevo scelto rosso, feci passare le spalline per le braccia e poi agganciai il ferretto. Baciai la sua pancia perfetta e tornai a guardarla.
Mi sporsi verso di lei e le lasciai un piccolo bacio sulla tempia, presi la coperta e gliela rimisi, faceva freddo, non volevo prendesse un raffreddore.

Il più piano possibile, senza far rumore, aprii la porta e andai giù in cucina per preparare una piccola colazione. Presi due uova e del becon. Preparai anche delle frittelle, per JJ, a lui piacevano tanto.

Appena finii andai in camera di JJ per svegliarlo e non fu molto difficile perché lui era già sveglio che giocava con le sue macchinine.

Corsi verso di lui e lo presi in braccio facendolo prima spaventare, poi quando si accorse che ero io, si mise a ridere.

"Birbantello!! Non dormi mai tu eh?!" Iniziai a fargli il solletico, mi piaceva vederlo sorridere.

"Papi!" Mi prese il viso e mi portò vicino a se, mi baciò la guancia e poi sorrise.

"Ti va di andare a svegliare la mamma?" Contento per la mia domanda, saltò giù dal letto e corse nell'altra camera.

Lo seguii anch'io e insieme ci buttammo sul letto, ricevemmo un gemito di fastidio da parte sua. JJ si mise su di lei e l'abbracciò, avrei voluto tanto fagli una foto, erano così belli. Mi alzai e velocemente cercai la mia Canon, la trovai in poco tempo, era ancora nel borsone.
Tornai a sedermi sul letto e iniziai a scattare qualche foto, so che Claudia mi avrebbe ucciso quando si sarebbe svegliata, ma ne valeva la pena.
Lentamente aprii gli occhi e io le scattai una foto, quando si accorse della macchina fotografica scattò seduta.

"Justin! Smettila." Si lamentò sfregandosi gli occhi con le mani, com'era tenera, un'altra foto.

Si alzò sulle ginocchia e cercò di mettere una mano contro l'obbiettivo, ma da buon fotografo riuscii a farle altre foto, ogni una più bella dell'altra.

"Ciao amore." Prese JJ e lo abbracciò era poi baciargli la fronte, si scambiarono uno sguardo e un sorriso, poi si abbracciarono, linguaggio madre-figlio forse.

Volevo sposarla. Ecco l'avevo detto. Volevo renderla mia in tutti i sensi e sposandola sarei diventato l'uomo più felice del mondo.

love me again Where stories live. Discover now