PROLOGO

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Essere bloccata nella folla di giovani maghi e streghe che si spingevano a vicenda per salire su un binario angusto della stazione ferroviaria, non era affatto il modo in cui Elladora si aspettava il suo primo viaggio sul treno per Hogwarts

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Essere bloccata nella folla di giovani maghi e streghe che si spingevano a vicenda per salire su un binario angusto della stazione ferroviaria, non era affatto il modo in cui Elladora si aspettava il suo primo viaggio sul treno per Hogwarts.

Sua madre, Cassiopea Hargreaves, le teneva saldamente la spalla, affondando le dita in un livido che si era procurata la notte precedente dopo essere stata rinchiusa nella camera delle torture, come a lei piaceva chiamarla.

"Mantieni una postura dritta Elladora." ordinò Cassiopea, tirando indietro la spalla della figlia in modo che stesse in una postura delicata. Cercò di ignorare che le stava tirando i capelli, raccolti in una coda alta, mentre sistemava la spalla, ma era doloroso.

"Madre mi stai tirando i capelli." le disse Elladora con calma temendo la reazione che sarebbe seguita visto che veniva costantemente ridicolizzata o punita per controbattere, specialmente ai genitori.

"Ti sembra che m'importi?" sibilò la donna tirando i capelli di proposito stavolta. Elladora fece una smorfia di dolore, che durò un secondo finché non fu rapidamente sostituita da una maschera di freddezza priva di emozioni.

"Okay, nel treno. E ricorda le uniche persone che contano siete tu e i purosangue." ricordò alla figlia, spingendola in una delle entrate del veicolo rosso. Questo era quello che era stato insegnato ad Elladora per tutta la vita. Non aveva mai avuto alcuna interazione con nessuno se non i suoi genitori, il loro elfo domestico, Ollivander e Madam Malkin.

La bambina annuì prendendo la valigia in una mano e la gabbia del gufo nell'altra. Come la maggior parte delle cose nella grande villa dei Hargreaves, era un barbagianni nero anche piuttosto brutto, a suo parere.

Voltandosi per salutare la madre, realizzò che la presa sulla spalla era sparita, così come la donna, la stessa che le aveva insegnato di essere forte e senza paura.

Fece un respiro profondo e salì sul treno trascinandosi il baule e il gufo. Cercando di evitare più persone possibili, trovò un scompartimento vuoto e si infilò dentro, sollevando la valigia e mettendola nello scaffale sopraelevato.

Il gufo emise un verso che la incuriosì. Elladora si avvicinò sempre di più al pennuto, affascinata. L'animale rimase in silenzio osservandola mentre si avvicinava, emettendo un forte grido solo quando posò una mano sulla gabbia.

Lei si lasciò scappare un guaito spaventata, inciampando sul sedile prima di fissare torva il gufo e sedersi, mantenendo una postura perfetta, come le era sempre stato insegnato.

•*•*•*•*•

Il viaggio verso Hogwarts era stato lento e terribilmente doloroso, nessuno era venuto a sedersi con lei e in un certo senso ne era abbastanza contenta. La sua grave mancanza di abilità sociali le avrebbe probabilmente impedito di avere amici. La gente passava accanto al scompartimento, ma non ci entrava mai a sedere. Una ragazza dai capelli rossi e un ragazzo dai lunghi capelli corvini erano passati due volte. La seconda volta entrambi avevano sguardi agitati sul volto.

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