SETTE

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- Capitolo Sette -

"Ci ho provato."

AVVISO CONTENUTI SENSIBILI: suicidio / menzioni di suicidio

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AVVISO CONTENUTI SENSIBILI: suicidio / menzioni di suicidio

"Shh, piccola, non piangere." Cantava Elladora tra sé e sé in un sussurro, tremando mentre guardava il cortile dalla torre di astronomia. "La nonna sarà lì quando morirai," continuò. "Che sia quando sei vecchia o giovane, un solo passa metterà fine a tutto."

Questa era una ninna nanna che sua nonna le cantava prima di morire, Elladora aveva solo cinque anni, ma la canzone le era rimasta in testa per tutta la vita. Nonna Alicia lo sapeva, sapeva che un giorno tutto si sarebbe ridotto a questo. Sapeva che suo figlio aveva scelto la strada sbagliata e sapeva che avrebbe costretto i figli a fare lo stesso. 

Solo cinque anni fa, il suo primo anno a Hogwarts, si era resa conto del significato. 

"Shh, p-p-piccola." Soffocò, mettendo un piede su una delle ringhiere che impedivano alle persone di superare il bordo. " Non pian-g-gere." Le sue mani afferrarono il pilastro accanto a lei così da non cadere prima del previsto. Usando la sua forza, spinse l'altro piede da terra e lo mise accanto a quello oltre la ringhiera. 

"La nonna sarà lì quando morir-rai." Alzò lo sguardo al cielo, vedendo una luminosa stella splendente che sembrava brillare più intensamente delle altre. Ora, l'unica cosa che conosceva in astronomia era il ciclo lunare, quindi le stelle non erano proprio il suo forte. "Che sia quando sei vecchia o giovane." La prima di tante lacrime scese sul suo viso mentre la brezza le soffiava i capelli all'indietro. 

"Un solo passo metterà fine a tutto."

Il suo piede si staccò leggermente dalla sporgenza, librandosi in aria, se avesse lasciato andare il pilastro allora tutto sarebbe finito. Sarebbe morta e non avrebbe dovuto togliere la vita a nessuno che il Signore Oscuro ritenesse non degno. Se non l'avesse fatto, sarebbero successe cose orribili, l'opzione era di finire tutto qui o mettere in pericolo la vita di tutti nella scuola perché non voleva tornare a casa. Egoista. Avrebbero detto. La sua vita non poteva essere così male. Avrebbero detto. Solo perché non voleva tornare a casa per Pasqua, che mostro. Avrebbero detto. 

Un momento di coraggio e la presa sul pilastro accanto a lei si allentò mentre altre lacrime le scendevano sul viso e si preparava a lasciarsi andare. Sarebbe andato tutto bene, sua nonna era lassù, in attesa. Aspettava lei, avrebbero potuto riunirsi ancora una volta se si fosse lasciata andare. Un semplice movimento della mano e se ne sarebbe andata. 

"Fermati!" 

Una voce alle sue spalle la chiamò, facendole perdere l'equilibrio, per poco non cadde se non per le braccia che si mossero attorno al pilastro, abbracciandolo forte mentre il piede che era in aria tornava sull'appoggio stabile. "Vattene!" Urlò, sempre guardando il cielo notturno. "Vattene via!" 

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