SEI

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- Capitolo Sei -

"Addio Hagrid."

Elladora non sembrava volersi alzare dal letto quel giorno, sapeva che avrebbe preso una decisione importante ma non riusciva a liberarsi dal caldo clima dentro le coperte

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Elladora non sembrava volersi alzare dal letto quel giorno, sapeva che avrebbe preso una decisione importante ma non riusciva a liberarsi dal caldo clima dentro le coperte. Ovviamente le altre sue compagne di dormitorio non se ne erano rese conto dato che se ne erano andate tutte rannicchiate insieme, sussurrandosi qualcosa che non doveva essere sentito dalle orecchie indiscrete di nessuno.

Alla fine, la ragazza tolse le coperte dal suo fragile corpo e si trascinò nelle docce, appendendo i suoi asciugamani neri all'esterno del cubicolo e mettendo l'uniforme piegata sulla panca sporgente sotto di essa. Sciolse i suoi lunghi capelli castani dalla coda di cavallo e aprì l'acqua calda, lasciandola scivolare lungo la schiena una volta spogliata, mettendosi sotto il soffione della doccia.

Le persone pensavano molto sotto la doccia ed Elladora non era l'eccezione, sembrava però che oggi ci fossero più pensieri del solito. Era comprensibile, stava cercando nella sua mente un'altra opzione, un modo di vivere, oltre a tenere gli studenti fuori dal pericolo. Se non fosse tornata a casa per Pasqua, i suoi genitori sarebbero venuti a Hogwarts da lei, quindi nessuno sarebbe stato al sicuro, non avrebbe avuto altra scelta se non tornare a casa. Non voleva, odiava il pensiero di essere nell'esercito di Voldemort ma era quello che doveva fare per tenere tutti gli altri al sicuro.

Mentre applicava lo shampoo alla vaniglia sui suoi lunghi capelli, i suoi occhi erano puntati sulla tenda di fronte a lei anche se era puramente persa nella sua testa, cercando e cercando. Ma non c'era niente, nessun'altra opzione. Doveva farlo, per Hogwarts. Sapeva che questo non avrebbe fermato la guerra, ma avrebbe potuto far svanire la sua parte in essa. Nessuno avrebbe saputo del suo sacrificio, ma poteva essere sicura che ne sarebbero stati così dannatamente grati.

Nonostante non tenesse conversazioni con i suoi compagni di classe, non voleva che morissero. Non voleva che nessuno morisse, ma purtroppo non era abbastanza potente da affrontare il Signore Oscuro. I Mangiamorte, non avrebbe avuto problemi a ucciderli, i suoi genitori non facevano eccezione, li avrebbe uccisi con un colpo di bacchetta se mai ne avesse avuto la possibilità. Erano le brave persone che stava cercando di salvare, le persone nobili che avrebbero combattuto per ciò in cui credevano e non ne avrebbero mai dubitato.

Mettendosi il balsamo alla vaniglia sui capelli dopo aver lavato via lo shampoo, smise di pensare e si limitò a lavarsi. Quando ebbe finito, afferrò il suo asciugamano nero e lo avvolse intorno al suo corpo, asciugandosi prima di farlo con i capelli usando un incantesimo e indossando le sue vesti verdi, pronta per gli ultimi cinque minuti di colazione.

C'era solo un waffle rimasto al tavolo Serpeverde per lei da mangiare, quindi lo fece. Lo lasciò cadere sul suo piatto dorato e lo mangiò senza condimenti, bevendo anche un po' della sua acqua di tanto in tanto. Forse era una sua impressione, ma la sala sembrava più cupa del normale oggi, capì che non era solo una sua impressione quando Mulciber passando davanti al tavolo, le gettò la Gazzetta del Profeta davanti, sogghignando mentre si allontanava.

Migliore || I MalandriniWhere stories live. Discover now