𝐕𝐈𝐈𝐈. 𝐏𝐋𝐔𝐓𝐎

20 8 0
                                    


𝗹 𝗘𝗜𝗚𝗛𝗧𝗛 𝗖𝗛𝗔𝗣𝗧𝗘𝗥환생

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

𝗹 𝗘𝗜𝗚𝗛𝗧𝗛 𝗖𝗛𝗔𝗣𝗧𝗘𝗥
환생


❝ 𝖫𝖺 𝗏𝗂𝗍𝖺 𝗇𝗈𝗇 𝗁𝖺 𝗏𝖺𝗅𝗈𝗋𝖾 𝗌𝖾 𝗇𝗈𝗇 𝖾̀ 𝗎𝗇
𝖿𝗎𝗈𝖼𝗈 𝖼𝗁𝖾 𝗋𝗂𝗇𝖺𝗌𝖼𝖾 𝗌𝖾𝗇𝗓𝖺 𝗌𝗈𝗌𝗍𝖺 ❞
𝗣𝗶𝗲𝗿𝗿𝗲 𝗩𝗮𝗹𝗹𝗲́𝗿𝘆-𝗥𝗮𝗱𝗼𝘁



La pace interiore era uno dei più grandi tesori, ma anche quello più sfuggente. Quando si raggiungeva uno stato di serenità assoluta era come se i pianeti si fossero allineati e improvvisamente si sentiva che tutto era come avrebbe dovuto essere perché ci si liberava dalle aspettative e ci si sentiva a proprio agio. Era uno stato di equilibrio e benessere in cui si aveva il controllo delle proprie emozioni e dei propri pensieri.

Era esattamente così che si sentiva Jungkook in quel momento, con le palpebre abbassate e un calore familiare ad avviluppargli l'intera figura. Lui e Taehyung erano comodamente sdraiati sul materasso, con le teste affondate nei due cuscini a capo del letto, le gambe attorcigliate confusamente tra di loro e i busti talmente vicini che si faticava a distinguere dove il corpo di Jungkook terminava e quello di Taehyung iniziava. Il minore dei due non ricordava l'ultima volta che aveva percepito la mente intorpidita e i pensieri leggeri, ma una piccola parte di sé sperava di potersi sentire in quel modo molto più spesso.

Erano oramai trascorsi un paio di giorni da quando le note fuggevoli erano state sprigionate dalla tastiera color onice e le loro labbra si erano incastonate perfettamente come se fossero i due pezzi mancanti di un puzzle finalmente completo. Jungkook, con le guance arrossate e la timidezza a rosicchiargli il cervello era riuscito, in quell'attimo, a mormorare una richiesta che temeva sarebbe stata rifiutata categoricamente dal più grande dei due.

Con il terrore che ancora gli attanagliava il cuore, Jungkook, infatti, aveva domandato all'altro se avesse potuto trascorrere qualche giorno in sua compagnia, lontano dalla decadente tana del lupo e vicino, invece, al suo rifugio. Ne rimase esterrefatto, perciò, quando Taehyung non esitò nemmeno per un attimo ad acconsentire, pervaso da una sincera gaiezza.

«Koo» bisbigliò il maggiore, tutt'a un tratto. Il suo respiro caldo si infranse sul retro del collo del più piccolo dei due, causando sulla sua pelle una leggera scarica di brividi che lo fece inalare profondamente dal naso. Ciononostante, dalle sue labbra sottili fuoriuscì un flebile mormorio, che diede il consenso all'altro di proseguire. «Vorrei portarti in un posto.»

«Adesso?» domandò Jungkook, fallendo nel mascherare la pesante nota di stupore che marcava l'unica parola che fluì dalla sua lingua. Quando percepì l'argenteo annuire contro la sua testa, non riuscì a ridacchiare leggermente. «Ancora? Mi hai già portato alla collina con la quercia.»

𝐀𝐍𝐃𝐑𝐎𝐌𝐄𝐃𝐀Where stories live. Discover now