𝐈𝐗. 𝐌𝐀𝐑𝐒

18 8 0
                                    

𝗹 𝗡𝗜𝗡𝗧𝗛 𝗖𝗛𝗔𝗣𝗧𝗘𝗥전쟁

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

𝗹 𝗡𝗜𝗡𝗧𝗛 𝗖𝗛𝗔𝗣𝗧𝗘𝗥전쟁


❝ 𝖫𝖺 𝗏𝗎𝗅𝗇𝖾𝗋𝖺𝖻𝗂𝗅𝗂𝗍𝖺̀ 𝗌𝗎𝗈𝗇𝖺 𝖼𝗈𝗆𝖾 𝗏𝖾𝗋𝗂𝗍𝖺̀ 𝖾 𝗌𝗂 𝗌𝖾𝗇𝗍𝖾 𝖼𝗈𝗆𝖾 𝖼𝗈𝗋𝖺𝗀𝗀𝗂𝗈.
𝖫𝖺 𝗏𝖾𝗋𝗂𝗍𝖺̀ 𝖾 𝗂𝗅 𝖼𝗈𝗋𝖺𝗀𝗀𝗂𝗈 𝗇𝗈𝗇 𝗌𝗈𝗇𝗈 𝗌𝖾𝗆𝗉𝗋𝖾 𝖼𝗈𝗆𝗈𝖽𝗂, 𝗆𝖺 𝗇𝗈𝗇
𝗌𝗈𝗇𝗈 𝗆𝖺𝗂 𝗎𝗇𝖺 𝖽𝖾𝖻𝗈𝗅𝖾𝗓𝗓𝖺 ❞
𝗕𝗿𝗲𝗻𝗲́ 𝗕𝗿𝗼𝘄𝗻



Jungkook chiuse gli occhi, emettendo un fievole sospiro di contentezza. Le mani di Taehyung scivolavano con naturalezza tra le sue ciocche setose e massaggiavano con movenze rilassanti la sua cute, facendo in modo che i suoi muscoli di distendessero totalmente.

«Ti piace?» sussurrò Taehyung con un piccolo accenno di risata intriso nella sua voce roca. Dalla sua posizione aveva una perfetta visuale sul viso sereno del suo amico e aveva la possibilità di scorgere ogni minuto cambiamento che avveniva sulle sue fattezze fanciullesche.

Il minore si limitò a far scivolare dalle sue labbra fini un mormorio pigro, troppo stanco anche solo per annuire il capo.

I due ragazzi erano tornati da poco meno di un'ora dalla spiaggia e al momento erano accomodati sul divano confortevole dell'appartamento di Taehyung. Quest'ultimo aveva il dorso appoggiato allo schienale morbido e sulle sue ginocchia sorreggeva la testa del più piccolo, donandogli amorevoli carezze con le sue falangi affusolate. La televisione davanti a loro era accesa su un canale casuale che stava mandando in onda un programma che entrambi non conoscevano, ma nessuno dei due era preoccupato di guardarlo.

Con il confuso vociare del dispositivo in sottofondo, nel vano aleggiava un'atmosfera contraddistinta da tranquillità e pace. Il sole, che filtrava fiocamente dalla finestra a loro adiacente, era sul punto di tingere il cielo di vibranti sfumature aranciate e, successivamente, di cedere la corona alla Luna, pronta a regnare la notte.

I due amici, per il momento, avevano consumato i discorsi da condividere l'un l'altro, motivo per cui si erano ritrovati con il calore dei loro corpi che si mescolava e le menti annebbiate dalla sonnolenza. Per questo, quando la loro bolla di tranquillità venne scoppiata dall'insistente suono del campanello, entrambi i ragazzi si ritrovarono a sussultare violentemente.

«Aspettavi qualcuno?» domandò Jungkook, alzandosi lentamente dalla sua posizione sdraiata e stropicciandosi gli occhi pizzicanti di sonno con una mano chiusa a pugno.

«No» replicò l'altro, non nascondendo la confusione nel suo tono. Si alzò in piedi e, dopo aver depositato un casto bacio sulla fronte del minore, si diresse verso la porta d'ingresso, che ora era percossa da violenti pugni e urla confuse provenienti dall'esterno.

𝐀𝐍𝐃𝐑𝐎𝐌𝐄𝐃𝐀Where stories live. Discover now