Cos'ho fatto

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Greta POV:

Mi allontanai da Brahms, usando i piedi per spostare indietro il mio corpo finché non venni schiacciata contro il muro.

Prima che io potessi sbattere le palpebre, Brahms avvolse strettamente le mani intorno alle mie caviglie e mi tirò verso il suo corpo. Feci fatica anche se sapevo che non potevo fermare fisicamente ciò che stava per accadere.

Quando la mia forza fisica venne meno, tentai una nuova tattica.

Smisi di lottare contro la sua presa. Lui mi guardò confuso. Lo guardai negli occhi e lo tenni stretto.

Ecco qui

"Brahms, per favore. Non devi farlo." dissi tremante mentre alzai le mani per prendergli il viso. "Possiamo semplicemente andare di sopra e ascoltare musica o... o potrei leggere per te." Suggerii tranquillamente sperando che accettasse la mia offerta.

"Tut tut tut, Greta, ora, pensi seriamente che io possa fidarmi che tu mi obbedisca e resti qui con me? Hmm... io non penso che posso, quindi devo punirti, così riuscirai a capire la tua posizione  in questa situazione, okay?" Disse fin troppo calmo per i miei gusti.

"Brahms, per favore... io-io non lo farò mai più. S-solo per favore non farlo..." asserii mentre la mia voce si fece più dolce. "Non farmi del male... per favore" implorai mentre chinai la testa per la paura, evitando il contatto visivo in modo da non vedere il vero lui.

"Greta..." disse il mio nome così piano che per un attimo, credetti che avrebbe messo fine a tutta questa faccenda, ma mi sbagliai.

"Non ti lascerò andare... nè ora nè mai. Sei mia e te l'ho detto prima, ma sembri non capire quindi sono costretto a mostrartelo. Sappi solo che questo, non è perché voglio farti del male... è perché devo..."

"Che re delle stronzate che sei, Brahms!?!"

"Scusami?" Brahms abbassò la voce e fece un passo verso il letto.

"Vuoi ripeterlo Greta?"

"N-niente" mi rannicchiai, sprofondando nel materasso sotto di me.

Brahms appoggiò il suo peso sul letto e strisciò lentamente verso di me. Lui si fermò.

"Ecco perché devo farlo... questo comportamento è inaccettabile." Le sue dita sfiorarono la mia guancia arrossata e gonfia prima di spingermi indietro i capelli e mettermeli dietro l'orecchio.

"Forse ci andrò piano con te," disse sospirando dolcemente.

Annuii velocemente con la testa e lui ridacchiò alla mia risposta.

"Va bene, torno subito Greta. Non muoverti. Oppure seguirò il mio piano originale per la tua punizione. Capito?"

"Sì..."

Annuì fermamente prima di scendere dal letto e ritirarsi nella casa principale.

Grazie Dio...

Riposi il mio corpo nel materasso. Lentamente rilassai il mio corpo mentre lo stress della punizione lasciò il mio sistema. I miei occhi si chiusero spontaneamente e il mio respiro si uniformò.

Non sentii nemmeno Brahms rientrare. Non mi resi conto che era lì, finché un paio di labbra si posarono improvvisamente sulle mie.

I miei occhi si aprirono di scatto e fissarono le palpebre chiuse di Brahms. Misi le mani sulle sue spalle e provai a spingerlo via, ma lui mi afferrò i polsi e li immobilizzò.

Sentii scorrere la mano di Brahms dal mio lato del collo fino all'anca. Un brivido mi percorse la schiena.

Si staccò dal bacio e mi sorrise.

Guardai Brahms allontanarsi dal mio corpo e sedersi accanto a me.

Non può semplicemente minacciarmi e poi girarsi e baciarmi

Provai a voltarmi verso di lui, ma risultai limitata. Abbassai lo sguardo per vedere... delle manette?

"Ci hai ammanettato insieme?!?"

"Sì, devi imparare che non puoi sfuggirmi... e ho pensato che questo fosse il modo migliore."

Lo guardai male e feci per dire qualcosa.

"Fossi in te, non direi nulla che possa mettermi nei guai, Greta. Siamo legati ora... e non hai scampo"

Chiusi la bocca molto velocemente.

"Brava ragazza" mi sorrise alzandosi.

"Ora andiamo. Devo andare a farmi una doccia."

Lo guardai inorridita.

"Oh andiamo, l'abbiamo fatto prima, Greta." Disse scherzosamente.

Arrossii ricordando quanto fosse dolce e quanto mi avesse fatto sentire a mio agio.

Dov'è andato quel Brahms...?

Mi alzai dal letto e lo seguii mentre mi condusse in bagno. Si slacciò il polso e si spogliò dei suoi vestiti. Per tutto il tempo mi osservò attentamente, probabilmente assicurandosi che non scappi.

"Spogliati" disse.

Mi allontanai da lui proprio come avevo fatto prima, anche se questa volta non fu perché ero imbarazzata, fu perché ero incazzata.

Quando finii, si avvicinò a me e ci ricollegò con le manette. Aprì la doccia e quando si scaldò, entrò dentro trascinandomi con sé.

La doccia fu calda e rilassante. I miei muscoli tesi si rilassarono lentamente e io mi rilassai completamente.

Sentii i suoi occhi sulla mia schiena, ma decisi di ignorarlo finché non sentii la sua mano scorrere lungo il mio fianco. Salì fino a quando non si fermò a riposare proprio sotto il mio seno. M'irrigidii.

"No" dissi.

"Non credo che tu abbia l'autorità per dirmi cosa fare, Greta."

Mi staccai da lui con rabbia e iniziai a lavarmi cercando di farla finita il prima possibile. Mi lasciò in pace per tutta la durata della doccia di cui sono grata.

Finimmo entrambi, lui chiuse l'acqua ed entrambi uscimmo. Prese due asciugamani e me ne porse uno. Ci asciugammo velocemente prima di dirigerci verso la camera da letto.

Ascoltai il tintinnio delle chiavi mentre Brahms li lanciò in aria e li riprese ripetutamente.

Arrivammo in camera e lui chiude la porta. Mentre lui si voltò, escogitai un piano.

Si rigirò verso di me, ma prima che potesse dire qualcosa gli diedi un calcio veloce all'inguine. Afferrai le chiavi mentre cadde a terra.

Gli saltai sopra e aprii la porta. Mi afferrò la caviglia facendomi cadere.

Brahms strisciò sul mio corpo e mi immobilizzò con il suo.

"Non avresti dovuto farlo"

The BoyWhere stories live. Discover now