C763: Non bene, si tollas proelia, durat amor.

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Non trovando altri motivi per ritardare la partenza della comitiva che sarebbe andata a prendere Lucrecia Borja a Roma, il Duca Ercole, l'8 dicembre 1501 si vide costretto a dare il suo benestare.

In realtà quel giorno partiva da Ferrara solo l'avanguardia della spedizione nuziale, ossia i siniscalchi e gli spenditori, che si sarebbero occupati dell'alloggio e delle vivande della compagnia e che quindi dovevano andare in avanscoperta per scegliere i punti di soggiorno e mercanteggiare con la gente del luogo per i viveri.

Il momento veramente importante, quindi, venne il giorno dopo. Quel giovedì, di buon'ora, Ercole si mise in sella e fece svegliare senza troppe cerimonie il figlio. Alfonso, ancora mezzo addormentato e stordito dalla notte passata alla fucina a migliorare un tipo di proiettile che riteneva micidiale, lo seguì senza protestare fino al palazzo della Certosa.

Il Cardinale Ippolito, fratello ventiduenne del promesso sposo, e terzogenito del Duca, li stava attendendo trepidante, già pronto per mettersi in viaggio. Sapeva che quella spedizione era per lui un'occasione rara per mettersi in mostra a Roma e far crescere l'importanza non solo della sua famiglia, ma anche la sua personale, cosa non comune, alla sua età. Non sarebbe andato solo, ovviamente, lo avrebbero accompagnato due suoi fratelli, Sigismondo, che aveva appena un anno meno di lui, e il ventiquattrenne Ferrante, ma Ippolito sapeva di essere lui il vero fulcro di tutta quell'operazione.

Non a caso, si ripeteva il Cardinale, i suoi fratelli sarebbero tornati a Ferrara con la Borja, mentre lui sarebbe rimasto nell'Urbe, a tessere trame e guadagnarsi un posto nel gran mondo. La sua carriera, se ne rendeva conto, poteva virare bruscamente in una manciata di giorni. Stava a lui vedere se farle prendere il largo della fama o quello dell'oblio.

Quando suo padre e suo fratello arrivarono da lui, Ippolito salutò il Duca con grandi ossequi, ma scambiò a malapena una parola con Alfonso. Sapeva bene che per il maggiore quell'operazione diventava solo il coronamento di una nuova coercizione perpetrata dal loro padre, e quindi il Cardinale era in imbarazzo, se era quello il termine giusto, nei suoi confronti, nel vederci, invece, una grande opportunità personale.

Il corteo, una volta rimessosi in ordine di marcia, partì dal palazzo della Certosa attraversò la città, passando dalla Cattedrale e da lì si spostarono a Castel Tedaldo, proprio sulle rive del Po.

"Da qui continuerete da soli." disse Ercole, con voce tonante, rivolgendosi, in particolare, a Ippolito.

Questi, dopo aver chinato il capo verso il padre, in segno di rispetto e ubbidienza, guardò un momento Alfonso che, immobile accanto al Duca, evitava di ricambiare lo sguardo. Lui non sarebbe andato a Roma, questo lo sapevano tutti, eppure il Cardinale si sentì in dovere di dire qualcosa in merito.

Pur sapendo di dar fiato a parole vuote, esclamò: "Potresti venire con noi, fratello! Sono certo che Madonna Lucrecia sarebbe compiaciuta, nel vederti correre da lei a Roma."

Alfonso, ben lungi dall'essere divertito o rincuorato da quell'esortazione, s'incupì ulteriormente e sussurrò, appena udibile: "Segui ciò che deciderà di fare Gian Luca Castellini – e indicò con un vago cenno del capo il gobbo che Ercole aveva messo alle calcagna di Ippolito proprio allo scopo di guidare la spedizione e correggere gli eventuali errori del figlio – e vedrai che guadagnerai ciò che vuoi..."

Il Cardinale finse di non sentire e altrettanto fece il Duca che, con un gesto imperioso, diede il permesso al corteo di ripartire e augurò: "Che Dio vi protegga tutti e vi faccia arrivare incolumi a Bologna e di lì a Roma!"

E, come sospinti dall'augurio dell'Este, Ippolito e tutti gli altri – tra cui si annoveravano uomini dei Rangoni, dei Roverella, dei Costabili, dei Trotti, degli Strozzi di Ferrara e di tanti altri casati importanti – arrivarono a Ferrara il giorno seguente, venerdì 10 dicembre.

Se io potessi scrivere tutto, farei stupire il mondo (Parte V)Where stories live. Discover now