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New York      22 aprile 2016  ore 20:00

Harry si stava preparando dalle sei del pomeriggio, per essere più presentabile possibile. Aveva messo a soqquadro la sua camera, e se fosse stato possibile anche tutta la casa.

In tutto ciò aveva deciso di indossare, una camicia trasparente nera, infilata in dei pantaloni neri molto eleganti, con i suoi stivali neri.

«tutto nero? No! Harry rifletti non stai andando a un funerale!» sbuffò

«Harry cos'è tutto questo baccano?» chiese sua madre preoccupata
«deve uscire con Louis» disse Gemma alle sue spalle

«oh,» esclamò «quindi dobbiamo trovare qualcosa di sexy. Gemma mettiamoci all'opera!»
«no vi prego! Voi due insieme siete le peggiori. Voglio indossare esattamente questo che ho in dosso, ma non è troppo nero?» chiese

«no,» esclamò Gemma avvicinandosi «sbottoniamo qui,» gli sbottonò la camicia «tiriamola fuori, e metti una giacca nera, con una bandana al collo» propose

«e quelli,» indicò gli stivaletti «non sono adatti. Metti quelli con i richiami argento, così spezzi il nero, tanti anelli argento. Non d'oro, mi raccomando!» gli disse

«ma Niall dove sei esattame-» Harry inciampò sulle scarpe e cadde a terra emettendo un tonfo

«sono giù idiota!» urlò Niall dal giardino
«e ci sono anche io!» urlò Louis

Cazzo pensò Harry, era decisamente in ritardo se lo sentiva, e non voleva nemmeno controllare l'orario. Si vestì come gli aveva consigliato sua sorella, togliendo però il cappello, si impregnò del suo profumo e scese nel salone

«ciao mamma, ciao papà. Gemma?»
«con Michael» rispose sua madre

Uscì fuori, con una leggera paura, più che paura ansia, l'ansia da primo appuntamento. Era diventato di nuovo un quindicenne, non curandosi del ritardo, scese molto lentamente affinché Louis potesse godersi la vista del suo addome.

Quando alzò lo sguardo, trovò Louis con uno smoking nero e una camicia bianca, con delle scarpe eleganti e lucide nere. Le sue spalle piccole, ma muscolose erano fasciate perfettamente in quella giacca. Ad Harry faceva male il suo diaframma, talmente che il suo cuore e il suo respiro non la smettevano di impazzire.

«beh principessa finalmente» lo prese in giro, facendolo svegliare dal suo stato di trance
«si,» tossì «scusami, non trovavo i miei anelli»

«ok prima che andiate via, non tornate dopo l'una altrimenti vengo a cercarti Louis e non scherzo. Comportati da coglione e ti meno. È tutto, buona serata!» lo avvertì Niall rientrando in casa

Salirono nell'auto di Louis, una Mercedes sportiva grigio scuro, con i sedili di pelle nera.
«ho portato una t-shirt bianca e un pantaloncino nero. Va bene credo?» Louis annuì mentre metteva in moto l'auto

«hai portato anche le sneakers giusto?» Harry annuì
«bene, dimenticavo» disse, prima di sporsi, gli posò un bacio a stampo sulle labbra, e Harry andò letteralmente a fuoco.

«scusa forse non dov-»
«no Louis è ok, più che ok. Ora mi dici dove siamo diretti di bello?»
«credo che Zayn ti abbia raccontato dove ha cenato con Liam no?,» Harry annuì «bene, questo ristorante è di fronte questo posto. Si trova nel bel mezzo di New York»

«perché in mezzo?» chiese ridacchiando
«haz non dobbiamo vedere New York noi. Ma siamo io e New York che dobbiamo goderci la vista»

***

«louis, ma ti sembrava il caso?» chiese Harry, poggiando le posate sul tavolo
«cosa harold?»
«Louis, tutto questo. Non era necessario»

Edward's voice Where stories live. Discover now