Capitolo 2

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Il giorno seguente è il mio giorno libero, quindi mi reco al complesso per scoprire cosa sta succedendo. Fury mi ha avvertito che la Terra è in pericolo ma non riguardo a cosa o a chi. Entro nel suo ufficio senza bussare, ormai lo faccio sempre.
"La smetti di venire qui vestita così?! Dove sono finite le tue uniformi e le tue tute?" Dice con tono scherzoso. Ho solo indossato un pantalone a zampa, una camicetta e un paio di décolleté. Diversamente da quanto lui ricorda, questo è sempre stato il mio stile.
"Questa è la mia uniforme." Dico sorridendo.
"Ora vuoi dirmi cosa sta succedendo?" Mi siedo di fronte a lui.
"Ci sono stati dei fenomeni magnetici strani, il che vuol dire che qualcosa dallo spazio è entrata nell'atmosfera. Di preciso questa navicella spaziale è atterrata in Texas, lì dentro non hanno trovato nessuno. Si sa solo che in quella zona sono state uccise delle persone a sangue freddo, gli hanno strappato il cuore. Altre persone sono scomparse, ovvero delle ragazze tutte con le stesse caratteristiche: capelli neri, occhi azzurri, altezza media." Lo ascolto attentamente. La descrizione delle ragazze sembra molto combaciare con la mia figura.
"Pensi che ci siano di mezzo anche loro?"
Chiedo con ribrezzo ripensando a tutto quello che ho dovuto subire prima di essere salvata dallo S.H.I.E.L.D.
"Si, per questo ci servi." Dice serio e restando impassibile al fatto che io sia troppo coinvolta.
"No, sono troppo coinvolta emotivamente. Non voglio." Dico alzandomi e camminando per l'ufficio.
"Non si discute, è un ordine. Da oggi in poi sei in permesso dal lavoro, ho già provveduto." Questa cosa non mi piace.
"Credi di avere pieno controllo della mia vita? Hai sbagliato di grosso." Dico puntandogli il dito contro.
"Non controllo la tua vita, ma cerco di salvare la vita a miliardi di persone. Sembra egoistico da parte tua tenere per te tutto questo potenziale. Ma se non vuoi farne parte, fallo. Poi non tornare più qui." Dice alzando molto il tono di voce. Mi sta facendo arrabbiare ed è una cosa che odio ma in fondo ha ragione, perché non aiutare le persone?! Non è un motivo sbagliato da perseguire.
"Sarà solo per questa volta." Lo guardo in modo truce.
"Vedremo. Intanto, ho fatto preparare la tua stanza. Vai a cambiarti, magari puoi sbollire un po' di rabbia con Josh." Si siede di nuovo alla sua scrivania. Ignoro le sue parole ed esco da quel maledetto ufficio. Ritorno alla mia solita stanza e mi sembra di essere tornata indietro a 10 anni prima, quando la mia vita era solo fatta di allenamenti e studio chiusa sempre nella mia camera o in quel complesso. C'è ancora quasi tutta la mia roba e il pensiero mi fa sorridere. Seguo il consiglio di Fury e mi cambio, indosso: un reggiseno sportivo, un leggings è un paio di sneakers. Preparo un piccolo borsone con l'occorrente e vado al nostro campo allenamento all'aperto, dove c'è Josh ad aspettarmi. Lo saluto abbracciandolo ma lo informo che per il momento avrei voluto solo correre, altrimenti gli avrei fatto davvero del male. Metto gli auricolari nell'orecchio e inizio a correre molto veloce. Forse corro per più di mezz'ora senza stancarmi, ormai è una routine, non devo stancarmi. Dopo aver sbollito un po' la rabbia, convinco Josh per uno scontro corpo a corpo.
"Niente colpi bassi!" Mi raccomanda. Anche lui è un ragazzo super dotato e addestrato ma ha deciso di volersi dedicare ad insegnare agli altri tutto ciò che sa. Gran parte delle cose che so me l'ha insegnata lui.
"Fatti sotto." Gli dico con sguardo malizioso. Per un attimo non mi ero accorta che fossero arrivati anche Stark, Natasha, Captain America e Sam.
Devo ammettere che Josh mi dà del filo da torcere ma in pochi minuti lo stendo bloccandogli la gola con la mia gamba.
"Okay okay, va bene così." Dice stando per soffocare. Gli porgo la mia mano per aiutarlo ad alzarsi ma lui mi coglie di sorpresa e con tutta la sua forza mi scaglia dall'altro lato, facendomi quasi volare. Ma Josh ha dimenticato che io posso sfruttare anche la forza di gravità, quindi atterro molto lontano in piedi e delicatamente. Gli sorrido divertita.
"Avevamo detto niente colpi bassi." Gli dico ridendo. Si distrae così mi teletrasporto a pochi centimetri da lui. Non appena mi vede così vicina sobbalza. Gli tiro un forte ceffone con l'esterno della mano, colpendo i suoi zigomi con le mie nocche, lo faccio cadere a terra piuttosto lontano dalla sua precedente posizione.
"Disonesto." Lo rimprovero. Forse il mio ceffone è stato troppo eccessivo. Josh si tocca la mascella dolorante. Da non molto lontano sento applaudire. È Tony Stark. Pensavo fossero andati via.
"La principessina ha carattere." Dice sempre con quel suo tono sarcastico e arrogante. Rivolgo uno sguardo veloce a Steve, sempre bellissimo direi. Natasha e Sam ridacchiano. Mi teletrasporto alle loro spalle facendoli sussultare.
"Posso sapere qual è il tuo problema?" Sono leggermente infastidita.
"Il mio problema è che tu non ci sei mai stata. Sbuchi così all'improvviso e pensi di essere la migliore." Ha un tono di voce troppo alto per i miei gusti.
"Io ci sono sempre stata, solo che tu eri troppo impegnato a pavoneggiarti per una stupida armatura. Oltre quella, tu cos'hai? O meglio; cosa sei?" Faccio un passo avanti verso di lui; che sembra spaventarsi leggermente.
"Beh, almeno io non sono un mostro." Non ci credo che l'abbia detto davvero. Ho dovuto combattere per anni per cercare di accettarmi, ho dovuto gestire i miei poteri, allenarmi, non avere una vita normale come qualsiasi altra ragazzina. Mi sento ferita, così senza fare nessun trucchetto da mostro, prendo il mio borsone e torno in camera. Mentre cammino sento Steve dirgli "sei un idiota."
Devo cercare di lasciarmi anche queste parole alle spalle, come ho fatto col resto della mia esistenza fino ad ora.

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