Capitolo 12

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"Allenati!" Mi ordina mia madre dall'alto del suo trono. Quanto vorrei ucciderla in questa stanza.
"Si, madre!" Fingo sempre il mio solito comportamento e faccio come dice. Studio per bene tutto il castello, cercando di farmi aiutare anche dalla mia balia.
Lei mi sta pettinando i capelli e mi vede pensierosa.
"Piccola, va tutto bene?" Chiede accarezzandomi piano i miei capelli neri.
"Si, tutto bene." Rispondo distrattamente.
"Io lo so che tu non sei come lei. Sei destinata a molto di più." Mi sorride dolcemente. Mi giro verso di lei.
"Devi aiutarmi, devi dirmi tutta la verità." La sto praticamente pregando. Si siede sul mio letto quasi impaurita da ciò che sta per dire.
"Hela era la figlia prediletta del re. Una ragazza ambiziosa, potente e forte. Affiancava il re in qualsiasi battaglia. Tutto è cambiato quando lei è scesa sulla Terra. Si innamorò di un terrestre, tuo padre, cara. Ebbero una lunga storia d'amore da cui sei nata tu. Tuo nonno era così felice che tua madre avesse trovato l'amore, sebbene sulla Terra; ma lei non era felice, l'unica cosa che voleva era il potere. Vedeva te e tuo padre come degli ostacoli. Uccise tuo padre e abbandonò te, incapace di uccidere qualcuno molto simile a lei. Il suo piano era quello di spodestare tuo nonno e sottomettere gli altri regni, ma soprattutto sterminare i terrestri. Il suo odio per i terrestri non è stato mai spiegato. Tuo nonno riuscì a confinarla sulla Terra, dove fu catturata è tenuta prigioniera ma lei riuscì a scappare. Non si ebbero più notizie di lei. Ora che tuo nonno è morto lei resta l'erede legittima al trono, nessuno può toccarla, a meno che non ci sia qualcuno capace di ucciderla." Mi guarda interessata come se mi stesse dicendo ciò che devo fare.
"Ho bisogno che tu faccia finta che questa conversazione non ci sia stata. Devo accedere alla stanza delle armi senza essere scoperta!" Dico più a me stessa che a lei. Mi prende le mani premurosa e mi rivolge un sorriso dolce e pieno di compassione per me.
***
Mentre cammino nel castello, i miei sensi amplificati mi fanno sentire tutti i discorsi nelle varie stanze. All'improvviso sento parlare mia madre.
"Entro quando saremo pronti ad attaccare la Terra?" Chiede nervosa al suo cagnolino Jack.
"Mia signora, entro 4 giorni saremo pronti." Risponde timoroso.
"Così tanto tempo?" Mia madre urla impaziente.
"Si signora, abbiamo fatto del nostro meglio."
"Va bene, aspetterò. Fate in modo che Juliet non sappia nulla, potrebbe avere qualche rimorso e intralciarmi. Chiudetela nel castello e non lasciatela uscire." Ordina in modo crudele.
Prima che io possa essere scoperta mi materializzo nella mia stanza. Devo avvisare Nick e gli altri.
Mi metto in contatto con il Doctor Strange, a cui spiego il mio piano e lui annuisce convinto. I miei sensi amplificati rilevano nuovamente la presenza di Thor su Asgard. Mi proietto dove ho intercettato la sua presenza e lo blocco.
"Thor, dobbiamo parlare!"
"Da quando tu vuoi parlare? Sei più crudele di tua madre." Dice con tono sprezzante.
"Sono io Thor, Juliet! Devi aiutarmi, ho bisogno di entrare nella stanza delle armi. Lì tiene il Tesseract. Lei vuole distruggere la Terra." Dico preoccupata.
"Non mi fido di te." Fa un passo indietro.
"Thor, era stato progettato fin dall'inizio che io fossi qui. All'inizio è stato difficile per me contrastare il controllo della mia mente. Ci sono riuscita solo pochi giorni fa. Se non vuoi fidarti va bene, ho solo bisogno che tu mi aiuti." Lo guardo sinceramente.

"Va bene." Contrae la mascella, è evidentemente contrariato.

"Grazie, puoi nasconderti da qualche parte in questi giorni?" Gli chiedo preoccupata che qualcuno possa incontrarlo.

"Si, me la caverò. Ora spiegami cosa sta succedendo." Mi ordina non molto educatamente, ma non lo biasimo. Gli spiego tutta la situazione e ciò che ho appena sentito.
"Il piano è quello di raggiungermi al castello tra 4 giorni esatti a questa stessa ora, io mi farò trovare alla sala del trono. Cerca di non farti scoprire." Gli ordino.
"La Terra è in grave pericolo. Se resto qui non posso aiutarli." Thor pronuncia queste parole più a se stesso che a me, sembra si stia rimproverando.
"Thor, una volta recuperato il Tesseract ritorneremo sulla Terra e la salveremo." Cerco di confortarlo poggiando la mia mano sulla sua spalla.
"Non penso ci sia qualcuno che voglia rivederti lì giù." Afferma arrabbiato spostandosi bruscamente.
"Se la mettiamo sotto questo punto di vista, lo faccio per l'umanità, non per voi. Quindi, se sei disposto ad aiutarmi va bene, altrimenti posso cavarmela anche da sola." Gli dico duramente prima di proiettarmi di nuovo nella mia camera. Mi fa addirittura rabbia essere imparentata con uno stronzo del genere.

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