Capitolo 7

245 8 0
                                    

"Questo è un pugnale Asgardiano!" Dice Thor fissandolo, mentre io sono distesa e Rocket mi medica non molto delicatamente. Stringo le mani a pugno quando il dolore è troppo.
"E aggiungerei che è anche avvelenato." Afferma Rocket. Ecco, non poteva andare meglio.
"Cosa si fa allora?" Ci ha raggiunto anche Tony.
"Lei è forte fisicamente, lo supererà. Le ho somministrato un antidoto che sembra stia avendo buoni risultati." Brutalmente mi mette i punti.
"Cazzo, fai piano!" Urlo al procione che sembra stia facendo carne da macello con il mio addome.
"Scusa principessa, ma chi diavolo ti ha insegnato a medicarti? È un disastro qui!" Afferma il procione molto attento a ciò che fa.
"Linguaggio, signorina!" Dice Stark ridendo e guardando Steve.
"Quando la smetterai di prendermi in giro?" Chiede Steve ridendo.
"Oh, non lo farò mai Cap!" Ridono entrambi.
Finalmente Rocket ha terminato, così mi lascia riposare. Steve resta al mio fianco mettendomi una coperta addosso.
"Ora riposati!" Mi raccomanda accarezzandomi i capelli e alzandosi, probabilmente vuole dare una mano agli altri. Senza accorgermene mi addormento.
**
Non so dopo quanto tempo mi risveglio, sono ancora da sola nella stanza, decido di alzarmi piano, ho la testa che mi scoppia.
Tolgo i pantaloni della divisa e metto una t-shirt bianca e un pantalone di tuta nero. La ferita pizzica leggermente ma Non è molto difficile da sopportare.
Esco dalla stanza per vedere se c'è qualcuno nell'appartamento, sono totalmente da sola.
Il resto del piano era tenere a bada eventuali mostri alieni e portare le ragazze al jet senza problemi. Mi sento così inutile a stare qui chiusa in casa.
All'improvviso i miei sensi rilevano un'altra presenza in casa, so già chi è.
"Perché ti nascondi?" Le dico ad alta voce. All'improvviso mia madre si materializza davanti a me insieme a due mostri alieni.
"Vedo che ti hanno cresciuta bene." Dice girandomi intorno e osservandomi.
"Sicuramente meglio di quanto tu abbia fatto." Le dico con rabbia. I due mostri mi puntano delle lance contro, le cui punte sono praticamente uguali a quel coltello che mi ha colpito prima.
"Vieni con me, avrai più potere." Dice infine.
"Non lo farò mai!"
"Cambierai idea quando avrò ucciso fino all'ultimo briciolo di persona che ti tiene ancorata a questo mondo di plebei."
"Non mi arrenderò fino a quando non ti avrò uccisa." Le dico prima colpirla all'addome e di combattere con le sue "guardie". Con pochi gesti riesco a trafiggerli con le loro stesse lance. 
Mia madre è ancora a terra io le punto la lancia contro.
"Non avvicinarti a nessuno." Le dico duramente, mentre graffio con la punta della lancia la sua gola, facendola sanguinare. Nel mentre sono tornati Steve e Natasha che si mettono in guardia.
"Io tornerò e tu verrai con me!" Preme il palmo della sua mano sulla mia ferita, provocandomi un dolore lancinante e poi sparisce del tutto.
"È tutto ok?" Mi chiedono premurosi Steve e Natasha. Intanto mi sono inginocchiata perché il dolore è insopportabile.
"Non può restare qui, dobbiamo riportarla a New York." Natasha si rivolge a Steve preoccupata.
Mi aiutano entrambi ad alzarmi, Natasha va a prendere la mia roba e Steve mi prende in braccio, portandomi fino all'auto. Mi poggia delicatamente sui sedili e si siede affianco a me premuroso. Mi riporta a New York con un piccolo elicottero sempre di Stark e informa Nick del mio arrivo.
"Steve, ritorna a Chicago. Hanno bisogno di te." Gli dico mentre entro nella mia camera.
"Non se ne parla, resto qui!" Mi guarda fisso negli occhi e io penso di essermi persa in quelle che pozze blu così profonde.
"Vai! Starò bene!" Gli sposto il ciuffo biondo caduto dalla fronte e gli lascio un bacio a stampo. Prima di farlo andare via gli stringo leggermente le natiche, ho sempre sognato di farlo. La fama del suo sedere perfetto lo precede. Lo faccio sorridere ampiamente.
"Torno presto!" Mi sussurra e prima di andare via mi lascia un bacio sulla fronte.
La prima cosa che faccio quando sono da sola è controllare la ferita, che con mia sorpresa scopro essere scomparsa. Provo a schiacciare in quella zona ma non sento nulla. Ricordo che quel mostro di mia madre mi ha toccato in quel punto prima di sparire.
Devo dirlo a Nick.
***
"Che cosa facciamo ora?" Chiede Nick più a se stesso che a me.
"Chiama il doctor Strange. Forse lui può aiutarmi." Gli chiedo convinta, potrebbe essere una buona soluzione.
Subito Nick si attiva per far venire Doctor Strange e Wang alla base.
***
Sono distesa sul mio letto con Wang e Strange che mi analizzano attentamente.
"Lo hai percepito anche tu?" Chiede Wang preoccupato.
"Si, ma prima voglio essere sicuro." Dice prima di toccarmi il petto e far uscire la mia anima dal mio corpo fisico.
"Juliet, ci sei?"
"Si, ma cosa mi sta succedendo?" Chiedo preoccupata guardando il fianco pugnalato essere di colore nero. Quel nero pian piano si sta espandendo nel mio corpo.
"Come pensavo! Il veleno che ti hanno iniettato in realtà è una pozione molto potente che agisce silente e anche molto lentamente; quando raggiungerà il cuore e il cervello sarai nel pieno potere di tua madre. Per ora, possiamo solo allenarti a non lasciarti controllare."
"Quanto tempo ho?"
"Un paio di settimane." Anche lui sembra visibilmente preoccupato.

All'improvviso riporta la mia anima nel mio corpo.
"Possiamo iniziare già da ora!" Dice Strange a Nick. Lui annuisce per poi uscire dalla stanza.
***
È estenuante vedere entrare un estraneo nella mia testa, vedere i miei ricordi, ascoltare i miei pensieri. Ce la metto tutta ma non riesco ad impedirglielo. Mi sento sfinita, anche Wang crede che possa bastare per oggi.
"Hai dell'ottimo potenziale! Ce la farai!" Mi consola il Doctor Strange, augurandomi un buon riposo.
Dopo qualche minuto mi raggiunge di nuovo Fury.
"Come stai?" Wow, non pensavo che lui si potesse preoccupare per me.
"Al solito." Dico indifferente.
"Gli altri torneranno tra un paio di giorni. Vuoi che li informi?" Chiede sincero.
"No, non dirgli niente. Ce la farò, non preoccuparti!" L'ultima cosa che voglio è sentirmi compatita e allo stesso tempo anche sbagliata.

InvisibleWhere stories live. Discover now