Capitolo 11

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JULIET's POV
Sono passati tre mesi dal mio arrivo su Asgard. Qui il tempo passa davvero molto lentamente e ho avuto modo di perfezionare i miei poteri, scoprirne altri che avevo represso e diventare ancora più forte. Abbiamo pianificato nel minimo dettaglio l'attacco a Berlino. Mi è stato dato l'ordine di tenere a bada quel capitano in calzamaglia e io lo farò molto volentieri. Lo farò soffrire, proprio come lui ha fatto con me.
Sappiamo dove saranno gli Avengers in ogni momento, li avremo in pugno.
Mia madre ci procura dei travestimenti adatti alla circostanza. Nel palazzo dove è custodito il Tesseract ci sarà un evento di beneficenza.
Indosso un tubino blu scuro, il mio colore preferito ormai.
Mi materializzo subito alla mia posizione, ovvero alla stanza dove si trova quel Capitano da 4 soldi. Entro attraversando la parete, ormai posso dematerializzarmi in qualsiasi momento.
Lui indossa un completo blu scuro e guarda attento fuori dalla finestra.
"Salve, Capitano." La mia voce è piena di malvagità, non è più quella di una ragazza buona ed altruista. Lui sussulta e si gira di scatto. In questi mesi si è fatto crescere la barba, non male direi.
"Non combatterò con te." Afferma restando impassibile.
"Chi ha detto che voglio combattere?" Chiedo maliziosamente per poi fiondarmi sulle sue labbra, senza lasciargli il tempo di pensare e di reagire. Ricambia subito il bacio, sapevo sarebbe caduto ai miei piedi. Mi prende in braccio e mi poggia sul tavolo dorato. Frettolosamente gli slaccio i pantaloni e con sua grande gioia scopre che sotto al vestito non indosso nessun tipo di intimo. Mi penetra violentemente e continua a baciarmi in modo così appassionato, come se non volesse lasciarmi andare. La mia testa in quel preciso momento sembra esplodere, è come se avessi due pensieri contrastanti, ma alla fine la mia anima oscura ha la meglio.

Combatti!

Mi sento frullare nella testa ma è così difficile farlo. I miei pensieri vengono sostituiti da un uomo di fronte a me che mi sussurra all'orecchio:
"Juliet, mi sei mancata. Pensavo di averti persa per sempre." Ed è lì che ritorna quella vocina che mi dice di combattere, di reagire. Il buio però prevale, così lo allontano da me con un sorrisetto malvagio. Intanto ci rivestiamo entrambi.
"Grazie per l'aiuto, Capitano." Gli dico facendogli l'occhiolino, quando mi giro però lui mi tira forte i capelli bloccandomi.
"Non vai da nessuna parte." Dice duramente.
"Forse tu non vai da nessuna parte." Dico prima di prendere la sua mano e farlo scontrare con il pavimento non molto dolcemente.
"A presto, Capitano." Gli mando un bacio con la bocca e lo sorpasso elegantemente. Mi materializzo davanti all'edificio dove mia madre ha il Tesseract, di fronte ai miei nemici Avengers.
"Oh, chi si rivede." Dico In modo sprezzante e malvagio. Faccio un passo avanti e loro indietreggiano spaventati.
"Fate bene ad avere paura, siete solo delle formiche da calpestare e muoio dalla voglia di farlo." Il mio tono è pieno di odio e di rabbia. Poi mi volto per tornare da mia madre e proiettarci di nuovo ad Asgard.
***
Sono in un campo di grano, il sole batte fortissimo e io mi sento libera e felice. Corro nel campo mano nella mano con Steve. I suoi occhi azzurri sono più luminosi grazie ai luci solari. Mi prende in braccio dolcemente e mi bacia piano.

Mi sveglio di soprassalto in preda al panico. Mi guardo intorno e mi sento così sbagliata, così fuori luogo. Poi mi ritornano in mente le parole del Doctor Strange...

*FLASHBACK*
"É probabile che lei possa avere comunque il controllo su di te, devi essere forte e aggrapparti all'unica cosa che ti fa stare bene. Sarà quella cosa o quella persona a riportarti al controllo della tua mente." Dice Strange seriamente. Io annuisco convinta e il mio pensiero spontaneamente va a Steve, sarà perché lui in questi giorni mi rende spensierata, eccitata..forse anche felice.
*FINE FLASHBACK*

Respiro affannosamente restando ancora in questo grande letto, in questo posto che non sento più mio. Dopo l'incontro con Steve avevo una perenne confusione nella testa, sentivo due voci e non riuscivo a controllarne nessuna. Ho cercato di restare indifferente per non farmi scoprire da mia madre o dai suoi scagnozzi. Ora che sono ritornata in me, si può tornare in azione. È stato un vantaggio risvegliare tutti i miei poteri; così posso sfruttarli al meglio.
Cerco di mettermi in contatto con il Doctor Strange, Non so se anche sulla Terra sia notte fonda. Non posso aprire un portale, mia madre lo scoprirebbe. Mi intrufolo nella mente di Strange che sta dormendo.
"Dottore, sono io. Si passa alla fase 2. Si tenga pronto." Dico prima di riaprire gli occhi e vedere di essere ancora in questo posto. Ho memoria di tutto quello che è successo in questi mesi e sento un rimorso inspiegabile. Ora l'obiettivo è scoprire come sconfiggere mia madre una volta per tutte. C'è una parte del castello a cui mi è vietato accedere, lì c'è una stanza in cui ci sono le armi più potenti custodite. Non so di preciso dove si trovi questa stanza, mi servirà sicuramente un aiuto. Per riuscire nel mio intento devo mantenere un profilo basso e scoprire anche quali sono le intenzioni di mia madre, lei non mi ha ancora rivelato nulla. Per ora mi riaddormento, sperando di tornare presto a casa!

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