Capitolo 21

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Stava per abbassarsi pronto a portare piacere al piccolo quando sentì qualcuno bussare
insistentemente alla porta.
"Che cazzo" imprecò alzando gli occhi al cielo "ei, vestiti e rimani qua mi raccomando. Vado a controllare che succede"

Scese dal letto e si avvicinò alla porta ancora senza camicia.
Aprì uno spiraglio, giusto per infilarci la testa e capire chi faceva tutto quel casino, ma la
persona che vide non fu di certo di suo gradimento.
"Lee Minho che cazzo ci fai qua"
"Con chi sei dentro?"
"Nessuno che ti interessi devo dire"
"Allora posso entrare tranquillamente no?"
Lo scavalcò aprendo di più la porta con il piede. Si affacciò alla camera da letto scoprendo, con poco piacere, un ragazzino pallido poggiato alla testiera del letto.
"Sparisci se non vuoi che ti stacchi il cazzo così non puoi più lavorare" gli intimò tornando poi nella sala della stanza.
"Ma che cosa.." Jisung non stava decisamente capendo la situazione "Ei rimani qua" si avvicinò al più piccolo che era già pronto a scappare da quella stanza.
"Credo proprio non sia possibile" una scintilla di paura comparve negli occhi del ragazzo dai capelli rosa "ci vediamo in giro al club" uscì velocemente dalla stanza chiudendosi la porta alle
spalle, che successivamente Minho chiuse a chiave.
"Che cazzo ti è saltato in mente?!" gli urlò contro il biondo "nessuno te ne da il diritto!"
"Faccio quello che voglio" il ragazzo dai capelli arancioni si poggiò con le spalle alla porta.
"Ma ovvio che no! Non puoi fare quello che ti pare!"
"Senti, perché ti stai alterando così tanto? Non è successo nulla di che"
"Hai spaventato a morte un ragazzino di soli diciassette anni Minho!"
"Ah quindi ora ti scopi i minorenni?"
"Mi scopo chi cazzo mi pare io" Jisung aveva abbassato leggermente il tono di voce.
"E allora fuori da qua non fare l’avvocatino perfetto per piacere, sei incoerente"
Han non lo avrebbe mai ammesso, ma quelle parole lo stavano ferendo e non poco.
"Smettila" gli intimò "prima che vada via da qui" non voleva andarsene, non avrebbe mai
voluto.
"Fai quello che vuoi" Minho non voleva lasciarlo andare così facilmente ma non lo avrebbe mai ammesso, troppo orgoglioso anche per quello.
"Ok" sussurrò avviandosi in camera per recuperare la sua camicia.
Si massaggiò le tempie, indeciso sul da farsi, senza farsi vedere.
"Senti vaffanculo ti amo ok?"
Minho, che aveva tenuto la testa bassa la rialzò di scatto.

"Come?"
"Ho detto che ti amo" abbassò di poco la voce stavolta sentendosi quasi stupido per averlo ammesso ad alta voce.
"Vaffanculo anche io" lo raggiunse vicino al letto levandogli la camicia dalle mani e cingendogli i fianchi con entrambe le braccia di modo da alzarlo e poggiarlo sul letto.

Il bisogno che entrambi avevano dell’altro in quel momento, si sfogò nelle ore successive.
Si amavano, e ormai non potevano più non ammetterlo a loro stessi.

S/A
Grazie per le 2000 letture, siete speciali.. sto scrivendo qualcosa di nuovo, non vedo l'ora di farvelo leggere 💞

Play With Fire - HyunlixWhere stories live. Discover now