CAPITOLO 91

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La mattina seguente mi svegliai col rumore assordante della sveglia che stranamente non si spense.

Di solito era Draco a premere quel bottone ma quando mi girai né la sveglia smise di fare quel rumore, né vidi Draco.
Mi preoccupai subito non vedendo il ragazzo biondo vicino a me, mi avrebbe svegliato se fosse uscito prima o mi avrebbe lasciato un bigliettino.

Passarono pochi secondi prima che mi alzassi velocemente. Sia sul comodino, sulla scrivania o sulle mensole non c'era un foglietto di pergamena strappato.

Guardai la sedia sul quale c'è era la sua divisa dei Serpeverde e mi portai una mano sulla fronte perché i ricordi della sera precedente passarono per la mia mente.

Piton lo aveva obbligato a stare nella sua camera e per colpa sua avevo dormito malissimo senza che qualcuno mi tenesse tra le sue braccia.

Potevo sembrare troppo innamorata ma in quel periodo l'unica cosa che mi faceva stare bene era lui e avrei dato tutta me stessa affinché andasse tutto bene col piano.

Svogliatamente presi le mie cose, andai in bagno e mi preparai.

Sotto la doccia, che feci a una temperatura abbastanza alta, pensai al fatto che non volevo rivedere tutte quelle persone attorno al tavolo che ascoltavano gli ordini di quello psicopatico.

Non volevo tornare a casa, non era neanche casa mia. Quella chissà che fine ha fatto.

Le uniche persone che mi facevano sentire a casa erano Narcissa e il suo meraviglioso figlio. Se c’era lui, qualunque posto era casa.

Non appena finii di prepararmi, indossando una gonna nera, con sotto le calze, e una maglietta verde  attillata con le maniche lunghe, misi dei tacchi chiusi, mi truccai un po' e  lasciai i capelli sciolti.

Se c'era una cosa che mi avevano insegnato in quei mesi alla villa era che bisognava apparire sempre perfetti agli occhi degli altri.

Se tutti avessero visto una ragazza ben vestita, sistemata, sorridente e sicura di sé l'avrebbero di certo rispettata e ammirata.

Il mio obbiettivo non era proprio quello ma dovevo comunque dimostrare di stare bene ed essere felice.
Se mi fossi mostrata fragile avrebbero continuamente fatto domande inopportune.

Così inizia a mettermi la maschera sul viso non appena uscii dal dormitorio con una piccola valigia tra le braccia e cercando di dare poco nell’occhio.

Scesi le scale, passai per corridoi, scansai gruppi di ragazzi e alla fine arrivai nei dormitori dei ragazzi.

Bussai alla porta fiera di essere riuscita di nuovo a non farmi fare domande da nessuno.
Ma quel sentimento svaní quando la porta si aprí.

“oh Scarlet… ciao" mi salutò Blaise sorpreso di vedermi lí.
“ciao Blaise.. C’è Draco?" arrivai dritta al punto.
“sta in bagno, si sta cambiando. Vuoi entrare in tanto?"
“no, non preoccuparti non voglio darvi fas-“ inizia ma lui mi trascinò nella camera.
“non disturbi… siediti pure. Draco ci metterà un po" questa volta fu Theo a parlare.
Non lo avevo visto prima.

Entrambi si erano fatti piú alti e il loro corpo era piú atletico. Avevano continuato il Quiddich al contrario di Draco che aveva deciso di lasciare per impegnarsi meglio alla riparazione.

“allora tornerete a casa per Natale?" mi domandò Blaise.
“Si… “ la mia risposte era vaga. Meno parlavo, meglio era.
“va bene... E che farete?" Theo mi chiese amichevolmente.

“che si fa a Natale? Festeggiamo ovviamente" il mio tono di voce era piú alto e aggressivo.

Volevo andarmene al piú presto o sarei crollata.

Come se Draco potesse leggermi la mente, la porta del bagno si aprí e mi alzai di colpo incontrando i suoi occhi grigi che si spalancarono alla mia vista.
“Scarlet che ci fai qui?" nel suo completo nero, che gli dava così tanta sicurezza apparente , Draco sembrava preoccupato.

“son-" iniziai ma Blaise parlò sopra di me.
“è venuta per te"
“grazie ma so rispondere da sola… Draco andiamo" lo presi per mano uscendo con gli occhi dei due ragazzi addosso.

Non avevo mai risposto cosí e non lo avrei mai fatto.
Ma dovevo, quella situazione era opprimente.

“ehi va tutto bene?" disse notando  il mio passo in continuo aumento.
Mi fermai e lui mi raggiunse.

“Si... è che non mi aspettavo di vederli e ho reagito male. Li ho trattati come sconosciuti" mi toccai le spalle perché in quel momento, pronunciare quelle parole, mi faceva sentire freddo nella pelle.

“ieri sera ho fatto peggio" anche il suo tono era triste quanto il mio

"un giorno capiranno che è stata la scelta migliore per loro" gli accarezzi il viso spostandogli dei capelli da esso.
“già…  ora andiamo o perderemo il treno" le nostre mani si incrociarono  di nuovo e insieme arrivammo alla stazione.

Salimmo sul treno e ci sedemmo in uno scompartimento da soli. La mia testa si era appoggiata sul suo petto, come era solita fare, mentre una delle sue mani mi massaggiava i capelli e l’altra aveva un libro in mano.

In questo periodo riprendemmo la lettura. Per schiarirci i pensieri e trovare un modo alternativo per passare il tempo leggevamo libri di ogni tipo.

Draco diceva che i suoi preferiti erano quelli con i misteri da risolvere, nel quale si doveva fare una ricerca per trovare un tesoro o qualcosa di altrettanto importante.
Ma secondo me adorava i libri d’amore, come quello che stavamo leggendo.

Sapevo che era troppo orgoglioso per ammetterlo ma notavo il suo cambio di espressione e la luce nei suoi occhi mentre mi narrava quel tipo di scrittura.

“... e cosí, dopo il nostro atto d’amore, ho potuto definirlo mio." recitò le ultime frasi del libro per poi chiuderlo e guardarmi.
“ti è piaciuto?" mi chiese e io annuí un po assonnata.
“hai sonno Lottie?" domandò vedendo i miei occhi chiudersi e la mia bocca sbadigliare.
“un po, non ho dormito bene… sai ho sentito la tua mancanza" sorrisi leggermente.
“anche tu mi sei mancata, soprattutto dopo che Piton ci ha interrotti"

“riprenderemo più tardi... la tua casa ha ancora le stanze insonorizzate?" lo guardai mordendomi il labbro superiore.
“spero di sì" sussurrò facendomi salire i brividi sulla schiena.
“dai vieni qui" allargò le braccia e mi spostai stendendomi davanti a lui.

In quella posizione tanto comoda mi addormentai quasi subito non sognando e svegliandomi con la dolce voce del mio ragazzo
“Lottie siamo arrivati, svegliati"

Io aprii lentamente gli occhi, mi alzi, presi i miei bagagli e insieme al mio ragazzo scendemmo dal treno.

Ad aspettarci c’era il suo elfo domestico che ci materializzò davanti casa.
Quella casa in cui ero diventata la versione di me che più odiavo.

ɢɪᴠᴇ ᴍᴇ ʏᴏᴜʀ ʜᴀɴᴅ //𝕯𝖗𝖆𝖈𝖔 𝕸𝖆𝖑𝖋𝖔𝖞Where stories live. Discover now