23. Un sogno chiamato Monza

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Dopo avermi attaccato non so quanti fili sul corpo, una macchinetta collegata al mio petto e dei tubicini che uscivano dal naso ed una stampella per sorreggermi siccome ero ancora affaticata dall'intervento; mi posizionai sugli spalti in modo tale da avere una bella visuale sulla pista, anche se deserta perchè mancavano ancora un po' di ore all'inizio della gara.
Siccome i nostri posti erano vicini ai box e motorhome delle varie scuderie, decisi di camminare un po' in giro per riuscire a vedere più da vicino il movimento pre-gara.
Intorno a me vi erano molti giornalisti di Sky, Ziggo, Dazn...si preparavano tutti per chiedere qualsiasi cosa al primo pilota che gli capitasse davanti, poi vidi in lontananza una struttura arancione e capii che si trattava del motorhome della McLaren. Improvvisamente l'istinto di avvicinarmi si fece molto forte in me, ma ovviamente trovai le transenne che mi impedivano di procedere, come era giusto che sia; poi però una voce mi riportò alla realtà: "Hey, sorry but I have to pass"
Non poteva essere vero...
"Oh my...Yes, I mean...sorry" e mi feci subito da parte notando l'imponente figura di Zak Brown.
ZAK BROWN MI AVEVA APPENA DETTO DI SPOSTARMI!! Ok dovevo mantenere il controllo

- Le conversazioni saranno in italiano per facilitare il tutto ma tenete conto che in realtà i dialoghi sono in inglese :). -

"Wow! Non chiedi nemmeno un autografo?" Chiese divertito e stupito al tempo stesso
"In realtà credo che lei ora abbia molto da fare quindi non voglio distrarla ulteriormente..."
"Che pensiero gentile! Cosa ci fai qui tutta sola?"
In quel momento realizzai che mi ero leggermente allontanata dalla zona degli spalti e intorno a me non c'era nessuno, a parte Zak ovviamente.
"Beh in realtà non lo so nemmeno io....è che per la prima volta nella mia vita sono a Monza a vedere un gran Premio e la gioia nel vedere i vostri motorhome mi ha fatto dimenticare di tutti il resto."
"Sei italiana giusto?"
"Si"
"E tifi alla McLaren??" Chiese riferendosi alla mia felpa con stampato sopra il simbolo della scuderia inglese e il numero quattro di Lando.
"Assolutamente si! C'è in realtà amo anche la Ferrari infatti avrei dovuto fare gli esami per entrare nella driver academy..."
"Veramente? Allora tu guidi!"
"Si, guido i kart da quando ho cinque anni ma ora ho smesso per colpa della mia malattia..." risposi con tono malinconico alludendo ai tubicini che mi escono dal naso e alle bende che mi avvolgevano la testa.
"Mi dispiace" disse lui cambiando tono della voce
"No stia tranquillo sto bene e mi reputo la ragazza più felice del mondo ad essere qui, soprattutto dopo avervi incontrato!"
"Ti conosco da poco ma credo di aver capito che sei una ragazza molto forte."
"Ci provo" dopodiché mi mise una mano sulla spalla in modo amichevole e mi sorpassò entrando nella zona a me vietata ma poco prima di sparire dalla mia visuale lo richiamai dicendo: "oh, e dica a Lando che credo di amarlo!!" Mi guardò sorridente, probabilmente pensava che stessi scherzando o che lo dicessi solo per fare scena, ma dopo quello che avevo 'vissuto' mentre ero addormentata in ospedale, mi aveva lasciato una specie di grande vuoto nel petto; come se qualcosa mancasse.
Mi incamminai per tornare da mio padre e mio nonno mentre cercai di metabolizzare il fatto che avevo appena intrattenuto una conversazione con il signor Brown.
Mancavano trenta minuti alla gara e in pista c'era un via vai di meccanici incredibile: un miscuglio di omini ognuno con una tuta di colore diverso. Ero persa nell'ammirare quell'incredibile paesaggio quando un uomo della sicurezza ci raggiunse dicendo: "mi scusi, lei è Bianca Origgi?"
"Si sono io" risposi titubante conquistando l'attenzione di mio nonno e suo figlio
"Ecco a lei il suo passato vip, l'accompagno ai box che la gara sta per iniziare" così dicendo mi porse una schedina con il mio nome è me la mise al collo, e io rimasi ferma senza sapere cosa dire.
Senza nemmeno accorgermene iniziai a sorridere come una perfetta idiota e allora fu io padre a 'svegliarmi'
"Cosa stai aspettando?? Corri che tra poco inizia la gara!"
"Vado!" Salutai i miei accompagnatori e mi lasciai guidare dall'uomo fino ad arrivare alla transenna dove mi trovavo circa un ora prima "mi scusi ma posso sapere chi è stato così gentile a regalarmi un pass vip." Chiesi, incapace di intrattenere la gioia mista alla curiosità
"Penso che Ciccio McLaren le abbia appena regalato uno dei pomeriggi più indimenticabili della sua vita" mi rispose facendomi un occhiolino e indicandomi l'ingresso del paddock. Lo ringraziai e a passo svelto mi diressi verso i box
"Guarda chi si rivede!"
Non so perchè lo feci ma mi buttai tra le braccia di quell'omone tanto dolce e premuroso: "grazie grazie grazieee!"
Dopo una risata contenta aggiunse: "sono felice che hai gradito il mio regalo, e spero tu non pensi che l'abbia fatto solo per pena. Ah dimenticavo, ho riferito tutto a Lando!"
Avrei giurato che le mie guance fossero andate a fuoco, arrivando al culmine del calore quando dietro di noi comparve una figura....quella figura.
"Zak lei deve essere la fortunella!"
Si riferiva a me? Oddio si stava avvicinando cosa avrei dovuto fare? O mio dio mi stava guardando! Lo stava facendo vero? Ma stava sorridendo perchè gli stavo già simpatica o semplicemente.....perchè stavo facendo una figura di merda atroce rimanendo imbambolata a guardarlo?
"Ciao!" Cazzo non dirmi che lo avevo detto in italiano.....oh ma perchè sempre queste figuracce??
"Hahaha ciao!" Mi rispose con un italiano abbastanza pessimo ma che alle mie orecchie pareva musica divina....okay stavo esagerando (forse). Ci stringemmo la mano stabilendo un contatto visivo che durò all'incirca cinque secondi. I più lunghi e belli della mia vita. Dopo avermi salutato lo vidi mettersi il casco insieme a tutta l'altra attrezzatura e avvicinandosi mi salutò cosa che io questa volta ricambiai prontamente e aggiunsi (questa volta in inglese): "buona fortuna per la gara Lando" "Grazie Bi"
COME MI AVEVA APPENA CHIAMATA? mi sentivo svenire ma la voglia di mettermi in una tra le posizioni più ottimali per godermi la gara era maggiore.
Mi misi le cuffie e con il cuore che sbatteva all'impazzata nella mia cassa toracica fissai i semafori che uno ad uno si accendevano e si spegnevano dando il via a quella che sarebbe stata la gara migliore di tutta la mia fottutissima vita.

welcome to my dreams❤️‍🔥
Questa storia stava prendendo un che di troppo drammatico quindi per riportare un po' di allegria a questa povera crista ci ha pensato il nostro buonissimo signor Brown!
Ci tenevo a dire che sto scrivendo questa storia da ieri sera perchè non vedo l'ora di finirai siccome sono curiosa del finale, che è sempre più vicino...ma sono anche un po' triste. Vabè capita
Byee🤍

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