Capitolo 4

7 2 0
                                    

All'interno della camera da letto, trovo un esemplare di Daniel con solo i boxer addosso. Copro i miei occhi con una mano e lo sento ridacchiare mentre la cameriera scompare e ci lascia completamente soli.

«Bambolina puoi guardare, ho messo il pantalone della tuta.» conclude la frase con una risata e pian piano tolgo la mano e lo guardo fisso negli occhi. Il mio sguardo scende sugli addominali scolpiti ed improvvisamente le mie guance si tingono di un rosso acceso. Come faccio a saperlo? Beh, il calore che percepisco negli zigomi ne è la prova accompagnata da una risata sonora da parte del ragazzo.

«Non ridere cavolo, metti una canotta così iniziamo l'allenamento.» mi volto e inizio a camminare verso il giardino.
Meglio allenarsi all'aperto, il clima lo permette, il sole brilla nel cielo blu e nessuna nuvola è presente all'orizzonte. Arrivo e inizio a sistemare i pedali che tenevo riposti all'interno del mio borsone.

«Non è meglio che iniziamo con qualche passaggio?» mi volto e finalmente osservo l'abbigliamento completo. Pantalone della tuta abbinato ad una maglietta a mezze maniche grigia che ricopre la meraviglia che c'è nascosta al di sotto.

«Appena hai finito di fissarmi iniziamo.» scuoto la testa alle sue parole e lo guardo in cagnesco. Ma come si permette?
«Non ti stavo fissando. Sei troppo sicuro di te.» borbotto e sicuramente non mi ha sentito dato che si allontana con sotto braccio il pallone. Lo seguo lasciando le mie cose e arriviamo in un pezzo di giardino con un due reti da calcio ed il terreno segnato da strisce bianche.

«Forza bambolina, non vorrai startene lì impalata vero?» lancia la palla in aria verso di me e data la mia sbadataggine, mi arriva in testa e cado a terra dal dolore.
Daniel corre in mio soccorso e prima che possa sbattere il capo, lo prende e lo poggia sulle sue gambe. Chiudo gli occhi sentendo le palpebre pesanti. Appena le riapro non mi trovo più sul campo ma sono su un divano morbidissimo con addosso una coperta che fascia il mio corpo dal tronco in giù.

«Finalmente ti sei svegliata. L'allenamento è saltato per oggi ma puoi star certa che Sam non saprà nulla.» mi alzo di scatto non appena pronuncia queste parole e per poco non cado a terra a causa di un giramento di testa improvviso.

«Ehi ehi, non devi alzarti così altrimenti rischi di star male. Hai preso una bella botta, sicura che non vuoi che ti porti in ospedale?» si avvicina a me e osserva il mio volto che sicuramente sarà sconvolto. Porto la mano destra sul punto dolente e mi appoggio nuovamente al cuscino.
«Non ce n'è bisogno, è solo una pallonata. Non sto morendo.» lo rassicuro e mi guarda visibilmente sconvolto. Non riesco a capire questo suo comportamento, durante gli allenamenti non mi degna di uno sguardo e adesso inscena la parte del ragazzo preoccupato.

«Va bene, vuoi qualcosa da bere?» mi guarda ancora e cerca di non far notare la preoccupazione che invece sembra non voler lasciare il suo volto.

«No no sto bene così, ti ringrazio.» annuisce e scompare dietro il gigante arco che fa da sfondo all'ingresso del soggiorno. Poso nuovamente la testa sul cuscino e sto per chiudere gli occhi quando la mia mente ricorda che è il momento di rientrare a casa. Mi alzo e indosso le mie scarpe andando in cerca di un orologio o del mio borsone contenente le mie cose per controllare l'ora. Girovago per casa fin quando non m'imbatto in un petto muscoloso.

Alzo lo sguardo e come immaginavo, Daniel è davanti a me con solo un asciugamano legato in vita. Non emana alcun odore di bagnoschiuma quindi credo stia per dirigersi in doccia.
«Hai bisogno di qualcosa?» Chiede con la voce abbastanza roca che arriva nelle mie orecchie e mi trasmette dei brividi lungo la schiena. Scuoto la testa e le mie gote si colorano facendo sì che lui poggi un dito su di esse pizzicandole leggermente.

«Sei così carina quando arrossisci.» mi deride e supera la mia figura chiudendosi all'interno di una stanza che presumo sia il bagno. Corro a prendere le mie cose e chiamo un taxi che in pochissimo tempo mi riporta a casa. Una volta arrivata, senza pensarci due volte, mi precipito in camera mia e mi lancio sul letto senza pensare a cambiarmi.

La mia mente inizia a viaggiare pensando a ciò che potrebbe succedere semmai dovessi perdere la testa per l'attaccante. In un batter di ciglio mi addormento sognando lui e ciò che il futuro potrebbe riservarmi.


🤍S. A.🖤
Buona sera lettori!
Rieccomi con un un nuovissimo capitolo💕
Spero vi piaccia e se vi va commentate e lasciate una stellina!
A presto😍❤️🤗

Quítame Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora