Capitolo 11

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È già passato qualche giorno da quella sera, Daniel mi ha riaccompagnata a casa e per tutto il tempo non ho fatto altro che rimuginare su ciò che mi ha detto.
Davvero non riesco a capirlo, gli interesso? Sta solo giocando? Vuole scoprire solo la mia identità per deridermi oppure è preso sul serio?

«Heii, possibile che sei assente da quella benedetta sera?» mi chiede la mia migliore amica lanciando la tovaglia che usa per lavarsi e che mi arriva direttamente in faccia. «Vale pensi che sia innamorato di me?» le chiedo posando l'asciugamano sulla panca al mio fianco.
«Tesoro mio innamorato non saprei, ma è tanto tanto preso da te. Quello sicuramente.» si siede accanto a me e mi posa la mano sulla spalla.

«Io lo amo Vale.» sussurro sperando più a me stessa che a lei che non mi abbia sentita.
«COSA?» urla alzandosi di scatto.
«Shh, ti prego.» la guardo supplicandola mentre prende il suo cellulare e compone non so cosa.
«Che diamine stai facendo?» le chiedo e mi accosto rendendomi conto che ha aperto Youtube e che sta inserendo una canzone che non conosco.
«Amén, la conosci?» scuoto la testa e fa partire il ritornello.
"Nessuno mi ama come mi ami tu. Nessuno si muove senza che tu guardi"

Due frasi mi colpiscono e capendo la lingua spagnola mi si riempiono gli occhi.
«La canzone ha un altro significato, ovviamente non è dedicata ad una persona che si ama ma ci sono delle frasi che riportano a te e Daniel.» mi guarda e annuisco.
«È bellissima.» ammetto e annuisce mettendo pausa e riponendo il cellulare. «Tantissimo. È così lo ami eh?» speravo se ne fosse dimenticata ma stiamo parlando della mia migliore amica e per sfortuna della sottoscritta non le sfugge nulla.
«Vale basta così. Non lo ripeterò due volte.» sorrido ed incrocio le braccia.

«Devi dirglielo. Lascerà la strega.»
«Cosa dici, come potrei fare una cosa del genere.» sta tramando qualcosa, lo posso intuire dal suo sguardo e non penso sia qualcosa di bello.
«Vai da lui, sicuramente lei adesso non c'è, confessa che lo ami e capirai se sei ricambiata.» è folle. Un'idea che non ha un presupposto stabile.
«Se non dovesse ricambiare farei la figura dell'imbranata. Non esiste Vale.» esco dallo spogliatoio senza aspettarla e mi avvicino alla sua auto.

Sfortunatamente dovrò subirla anche in macchina dato che sarà lei ad accompagnarmi a casa.
«Sappi che ti porterò solo da Daniel se vorrai.» mi sta ricattando.
«No Vale, devo andare a casa ti prego.» non voglio litigare con la mia migliore amica per una sciocchezza ma non può neppure obbligarmi a fare qualcosa che non voglio. «Devi svegliarti Abby, ti porto da lui che ti piaccia o no.» salgo in auto sbuffando.

Non riuscirò a convincerla a portarmi a casa ma posso sempre mentire dicendo che non mi ha aperto oppure che ho visto la sua fidanzata ferma in giardino. Qualcosa riuscirò ad inventare.
Arriviamo in poco tempo davanti alla sua villa e scendo sperando che Vale si allontani dal cancello.
«Suona, non ti lascio sola Abby, ti conosco e conosco molto bene le tue intenzioni.» sbuffo e l'ansia che fino a prima non c'era adesso sembra essere tornata a farmi visita.

Schiaccio il pulsante vicino al suo nome, l'unico presente, e la governante mi apre invitandomi ad entrare.
Speravo con tutta me stessa di non imbattermi in questa situazione ma fortuna vuole che il padrone di casa sia presente.
«Mi segua, il signor Solina è in soggiorno con i suoi amici.» nell'udire quelle parole prendo fiato e cammino accanto alla donna.
Le mani iniziano a sudare e le gambe sembrano voler cedere.
Oltretutto Daniel non è da solo, ci sono persino i suoi amici e se non invento qualcosa nel giro di qualche secondo mi troverò a dirne quattro al mio cervello che non vuole azionarsi.

«Ecco signorina, bussi e lo troverà lì dentro.» mi lascia sola e nel momento che mi decido a bussare, delle voci all'interno mi permettono di ripensarci.
«Devi portartela a letto Daniel...quella ragazza pende dalle tue labbra, ce ne siamo accorti tutti.» dice una prima voce.
«Esatto fratello, devi farla innamorare di te.» esclama convinta un'altra voce. «Tranquilli ragazzi, April cadrà totalmente ai miei piedi.» non appena sento il mio nome uscire dalla sua bocca faccio qualche passo indietro fino a sbattere contro una statua in ceramica che cade a terra e si frantuma causando un rumore fastidiosissimo.

Non più fastidioso però di quello che ha appena fatto il mio cuore, quel muscolo involontario che ha deciso di frantumarsi.
La porta si apre e gli occhi del ragazzo si incontrano con i miei che ormai sono ricoperti dalle lacrime.
«April...» il suo sguardo vaga tra l'oggetto a terra ed i miei occhi ma non faccio in tempo ad ascoltare altro perché, per fortuna, le mie gambe iniziano a correre verso l'uscita di quella maledetta abitazione.
Il ragazzo che amo mi ha spezzata completamente, ha distrutto tutto ciò che provo per lui con una scommessa stupidissima, mi ha presa in giro e fatta innamorare per poi scoprire tutto così in modo crudo.

«Che diavolo succede?» domanda la mia amica sbattendo la portiera della sua auto per corrermi incontro.
«Portami via da qui» riesco ad esclamare con un filo di voce.
Senza porre altre domande, Vale mi fa cenno di salire e una volta dentro anche lei blocca le sicure impedendo ad un Daniel, visibilmente provato, di parlarmi.
Mi ha seguita e adesso che i suoi occhi incrociano i miei non sento più ciò che ho descritto prima alla mia amica. Sono ferita, delusa e voglio concentrarmi su me stessa, impedirò a chiunque di farmi ulteriormente male.

«Mi puoi dire cos'hai adesso? Che è successo, gli hai parlato e non ricambia?» dopo qualche minuto di silenzio la mia amica si rivolge nuovamente a me.
«Non ne ho avuto il tempo, per fortuna aggiungerei.» Tengo lo sguardo basso senza preoccuparmi di ciò che la mia amica possa pensare di me in questo momento. Che sono strana già lo sa, che non ho il coraggio di ammettere le cose anche, quindi non c'è altro che possa preoccuparmi.

«Perché? Lui sembrava distrutto.» stavolta la guardo per capire se sta scherzando o meno. No è seria; possibile che i suoi occhi le hanno comunicato questo?
«Se come dici tu era davvero distrutto non scommetteva sulla mia verginità» alzo la voce facendola frenare di scatto e per poco non finiamo contro il parabrezza dell'auto.
«Dimmi che stai scherzando, altrimenti faccio retromarcia e lo butto in piscina per affogarlo.» Scuoto la testa confermando le mie parole.

«Portami a casa, nessun dietrofront, ho già deciso cosa farò.» Non le accenno nulla ed in poco tempo riparte e mi porta a casa. Una volta in camera mia prendo un borsone dall'armadio e inizio a riempirlo con le mie cose. Voglio allontanarmi da questa città, cambiare squadra, cambiare vita e tornare nella mia Torino, mi preoccuperò in un secondo momento di avvertire tutti, per adesso la cosa giusta da fare è quella di non rivedere mai più il viso di Daniel.


SPAZIO AUTRICE
Rieccomi lettori! Come state?
Purtroppo per esigenze personali ho dovuto interrompere la storia ma conto di aggiornare il più presto possibile!❤️

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