Emily Prentiss/Reader

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Fandom: Criminal Minds
Richiesta: /No
Trama: Dalla one shot intitolata "B.A.U Ladies/Reader". Reader sceglie Emily, ma può essere letto come uno stand alone.

Parigi

Non avrei mai immaginato che quello che era nato come un semplice rapporto di carattere puramente sessuale potesse diventare così profondo, ma dopo ogni giorno che passavo al suo fianco, mi rendevo conto di volere sempre di più. Mi piangeva il cuore mentre la vedevo andare via. Mi preoccupavo quando non la sentivo perché si stava occupando di qualche caso e non vedevo l'ora di stringerla a me quando ritornava, contenta di saperla sana e salva. La prima volta che le cose tra di noi erano cambiate, Derek mi aveva telefonato per dirmi che c'era stato un incidente ed Emily era in ospedale. Lei non voleva sentire ragioni: diceva di stare bene, di non aver bisogno di rimanere una notte e che voleva tornare a casa. L'uomo mi suggeriva di tenerle compagnia per assicurarmi che non si sforzasse. Quella sera, la osservai dormire perché il timore di averla persa mi uccideva. Seguii i movimenti del suo petto perché temevo che se avessi distolto lo sguardo solo un attimo, avrei scoperto che non era reale e quando il mattino dopo, tenevo gli occhi aperti per miracolo, lei mi disse che le sarebbe piaciuto vedermi aspettarla a casa in maniera regolare. Nonostante il sonno, compresi che provava lo stesso.

Da allora, la nostra relazione si era poi ufficializzata e, in quel momento, festeggiavamo il nostro primo anniversario insieme nella città dell'amore. Mi portò in giro per tutta la settimana, mostrandomi sia le attrazioni che conoscevano tutti sia le cose che i turisti non conoscevano poiché troppo piccole o insignificanti ai loro occhi per essere ammirate come meritavano. 
La sera prima della nostra partenza, uscimmo a cena insieme. Come aveva fatto per la maggior parte della settimana, rimase in silenzio perché le avevo intimato di lasciarmi fare. Anche se si fingeva annoiata, sapevo che si sentiva orgogliosa del mio accento perché dopotutto era merito suo se sapevo aprir bocca e comprendere i francesi che mi parlavano. 

<<E purtroppo, la nostra vacanza sta per finire>>, disse, poggiando una mano sulla mia. 

<<Non pensiamo a domani. Abbiamo ancora così tante ore davanti a noi>>, mormorai, porgendole il dorso della mano per permetterle di intrecciare le nostre dita. 

<<Sì, non voglio pensare alla montagna di documenti che mi aspetta>>, si trovò d'accordo.

<<Cazzo, io e te lavoriamo>>, dissi, guardandola con gli occhi spalancati.

<<Lo so, anche io mi stavo abituando al dolce far nulla>>, ribatté ridendo. 

<<Mi è piaciuto passare del tempo con te. So che ami il tuo lavoro e credimi non oserei mai intromettermi, obbligarti a scegliere o rinfacciartelo, però...ecco...è stato bello avere le tue attenzioni per una settimana senza temere che ti squillasse il telefono e vederti andar via per chissà quanto tempo>>, ammisi, alzando le spalle.

<<So che non è facile stare con me. So che ho mancato il tuo compleanno, Natale e ho dovuto cancellare così tanti appuntamenti quasi all'ultimo minuto e non so perché mi sopporti. So che meriteresti di meglio, però sono troppo egoista per lasciarti andare e sono felice che tu sia ancora al mio fianco>>, sussurrò, accarezzandomi il polso con il pollice.

<<Come ti ho detto, non posso che essere felice nel sapere che svolgi un lavoro che ti piace, anche se ti tiene lontana da me. Non ti obbligherei mai a scegliere, Emily. Meriti di compiere il tuo lavoro e di avere un partner comprensivo accanto, perciò posso solo essere felice che tu abbia scelto me>>, la rassicurai.

<<Ed io sono felice che tu abbia scelto me. Sono proprio fortunata>>. 

A fine cena, prendemmo a passeggiare per le strade affollate. Mi resi conto, mentre camminavamo, che eravamo nelle vicinanze della Torre Eiffel (lo sapevo perché c'eravamo già state) ormai illuminata. Tutto intorno, c'erano delle coppiette che si sbaciucchiavano e scattavano foto, persi com'erano nel loro mondo fu quasi catatonico essere invisibili fra tutte quelle persone. Dall'espressione rilassata sul volto di Emily, compresi che anche lei la pensava alla stessa maniera. 

<<Ci hai mai pensato? Al venire a vivere qui, intendo>>, le domandai. Strinse le sopracciglia, guardando la torre dinnanzi a sé.

<<Adoro questa città, però se dovessi passarci più di una settimana, terminerei per pensare a quello che è accaduto con Doyle e non potrei mai essere felice. Però, sì, in passato mi sarebbe piaciuto molto venirci a vivere>>, mi spiegò con calma. 

<<Ti piacciono di più gli europei>>, la presi in giro per farla sorridere. Odiavo vederla rattristirsi ogni volta che ripensava o parlava di quel periodo. Io non la conoscevo ancora abbastanza bene, tuttavia quando venni a sapere cosa le era successo e quello che aveva subito, il mio cuore si era spezzato comunque. Col senno di poi, con la nostra storia, mi sentivo sempre furiosa al pensiero di ciò che le aveva fatto quell'uomo e il pensiero che avesse dovuto passare tutto quel tempo da sola, lontana da coloro che amava...mi veniva voglia di stringerla forte e non lasciarla andare mai più.

<<Ma c'è quest'americana che mi ha fatto perdere la testa>>, esclamò, fermandosi e avvolgendomi tra le sue braccia. Ridacchiai, poggiando la testa contro la sua spalla e stringendo le braccia intorno ai suoi fianchi. 

<<Se abbassi la mano nella mia tasca destra, troverai qualcosa per te>>, sussurrò, lasciandomi un bacio tra i capelli. Senza rompere l'abbraccio, portai la mano verso la tasca del suo cappotto ed estrassi una scatolina nera. Allora, mi allontanai per poterla guardare negli occhi.

<<Non sto per farti la proposta, infatti non l'ho presa io e non mi sono messa in ginocchio. Ma ti chiedo di prendere questo anello come una promessa. Io, Emily Prentiss, ti prometto che un giorno ti sposerò e che nel frattempo, ti chiedo di avere pazienza e di aspettarmi perché non importa dove mi porterà il lavoro, troverò sempre il modo di tornare a casa da te>>, disse, prendendomi la mano e guardandomi dritto negli occhi. 

<<Ti ricorderò questa promessa tutti i giorni della mia vita, sappilo. In cambio, anche io ti prometto che la distanza non ci potrà mai separare, perché non importa dove tu vada io sarò sempre al tuo fianco. Ma non posso prendere impegni per la situazione della proposta...dopotutto,  potrei essere io a farla>>, dissi, sorridendo. Allora, Emily aprì la scatola e mi mostrò i due anelli all'interno affinché potessimo metterceli a vicenda. Delle ragazze che passarono di lì si convinsero che c'era stata la proposta, tuttavia erano così ubriache che non vollero sentire ragioni. Perciò, ci offrirono da bere. Non era esattamente il tipo di serata romantica che mi aspettavo, però c'era Emily e dunque non sarebbe potuta essere migliore.

"(...)L'amore è una comprensione profonda del fatto che in qualche modo l'altro ti completa. Qualcuno ti rende un cerchio perfetto; la presenza dell'altro rafforza la tua presenza"
-Osho

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