Oscurità

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"C'è chi tolse l'anima al cuore e chi il cuore all'anima".

Questo raccontò la Morte.
Velata di uno scuro mantello spargeva le sue parole nostalgiche e piene di freddezza all'interno di un oblio infinito e sconosciuto.
"Nell'eternità ho giocato e odiato, riso e pianto, ma come il fuoco che mai spegne la sua scintilla brucio ancora. Per quanto la fiamma sia bella quella di un fuoco io porto paura come l'incendio."
Spostandosi lentamente nella landa desolata, il capo chinava. Sotto i piedi il mondo e le sue persone: osservava.
"Chi potrei ora chiamare?"
La domanda risuonava nel vuoto. Sola nel grigio di uno spazio immenso ragionava, fantasticava e si rammaricava.
"Quanto terrore io incuto, con quanta voglia mi reclamano gli impiccati...Sono tutti strani".
Un pensiero alquanto ambiguo visto chi era Lei o forse Lui, ma che importava: aveva ragione.
Faceva solo il suo dovere: incontrava il destino per scriverne un altro, un'altra vita.
La Morte non era cattiva, non era paurosa, ma solo giusta.
"Potente e giustiziera" dicono loro.
"Speranza dall'oscurità" dico io.
Non sceglie chi uccide quello è già tutto deciso. Decide solo il momento ed il luogo. Nulla di più.
Se non lo so io che cosa fa, chi allora? Ahah

Qualunque sentimentoDonde viven las historias. Descúbrelo ahora