11- Sei cresciuta Nora

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- Lizzie, ti ho già detto che non ne voglio parlare.-
Esclamai esasperata dall'ennesima domanda su Duncan e sulla nostra rottura.
Avevo avvisato Kendall, Kyle ed Elizabeth, ma se i due gemelli mi avevano lasciato una settimana di tempo per darmi tregua, la mia migliore amica non ne aveva nessuna intenzione.
- Dico solo...-
Riprese lei trotterellando accanto a me mentre andavamo verso la mensa.
- Che non capisco come il vostro sentimento si sia spento così all'improvviso, siete sempre stati così presi l'uno dall'altra.-
Indurii lo sguardo.
A loro avevo raccontato solo che non c'era più niente tra di noi perché non provavamo gli stessi sentimenti.
- Cioè ti ha lasciata perché non ti ama più? Così di punto in bianco?-
Raggiungemmo il tavolo dove Kendall e Kyle ci stavano già aspettando e si unirono anche loro alla conversazione.
Tregua finita.
- Secondo me non è stato onesto, avrà un'altra.-
Disse Kendall con la bocca piena.
- In verità...-
- Certo che ha un'altra! Dammi retta Nora, da maschio ti dico che ha detto così per non ferire i tuoi sentimenti.-
Cercai di impormi di nuovo.
- Ma...-
Lizzie sbatté il pugno sul tavolo.
- Che stronzo! Lasciare una persona così da un momento all'altro! È da coglioni, idioti, deficienti, buzzurri e...-
- L'ho lasciato io!-
Alzai la voce e immediatamente mi feci rossa.
Mezza mensa si era girata a guardarmi per poi tornare alle loro conversazioni.
Lizzie e i due gemelli si scambiarono un'occhiata sorpresa.
- E sicuramente hai avuto ottimi motivi.-
Concluse la mia migliore amica.
Sospirai pronta a offrire una spiegazione più esaustiva di quella che avevo dato loro la settimana prima.
- Non provo altro se non un grandissimo affetto per lui, non potevo fingere di essere ancora innamorata. Adesso è incazzato con me e non lo biasimo, è stata tutta colpa mia, ma... Le cose non vanno sempre come le si programma no? Non puoi imporre l'amore dove non c'è e ignorarlo quando lo incontri.-
Kyle si mise ad applaudire.
- Cavolo Nora, questa era proprio bella, te la rubo ti dispiace?-
Ridacchiai e tornai a concentrarmi sul mio pasto.
Seguì un silenzio carico di imbarazzo in cui l'unico rumore proveniva dalle nostre posate e il vociare dei ragazzi attorno a noi.
Kendall posó d'un tratto la forchetta come se si fosse appena accorta di qualcosa.
- Ignorarlo quando lo incontri? Hai conosciuto qualcuno?-
Sorrisi dolcemente.
- No, certo che no.-
Bugie, bugie e ancora bugie.
Sentii l'ansia salire e prendermi per il petto.
Era come un braccio che si stringeva attorno a me al punto da togliermi il respiro, la lucidità e la voce.
Come un buio soffocante e un silenzio assoluto in cui le mie urla non potevano essere sentite.
Mi alzai cercando di forzare il mio sorriso e, scusandomi con i miei amici, mi diressi a piccoli passi verso l'uscita della mensa.
Camminai sbandando leggermente, quasi non riconoscevo l'edificio così familiare a me, superai le aule, superai la segreteria e salii verso il tetto.
Con gli anni avevo imparato che i bidelli lasciavano sempre aperta la porta per la terrazza nell'ora di pranzo, probabilmente per i colleghi che, come me, volevano fumarsi una sigaretta.
Ma come al solito di bidelli non ce n'erano.
Era vuoto, con un paio di sedie abbandonate e una decina di banchi impilati a coppie.
Il vociare degli studenti era un ronzio ovattato, tutto ciò che si sentiva era il rombare delle poche auto che passavano.
Il freddo pungente di inizio ottobre mi inebriò le narici, accompagnando il dolce odore di umido e pioggia.
Osservai il cielo grigio sopra di me e mi persi tra le nuvole immense che sovrastavano la città.
D'istinto tirai fuori dalla tasca le sigarette e l'accendino.
Il tabacco penetrò i miei sensi, donandomi uno stato di relax totale al punto da tranquillizzarmi dall'attacco di panico.
A metà sigaretta la porta dietro di me si spalancò e quasi mi aspettai di vedere la figura di Robert stagliarsi verso di me.
Invece no.
Era Kyle.
Mi fece un cenno col capo e subito gli passai una sigaretta.
Tirammo un paio di volte prima di parlare.
- Sai Nora, so di non essere esattamente una cima in... Beh tutto.-
Ridacchiai lanciandogli un'occhiata divertita.
- Ma non sono così stupido. Non sono cieco.-
Mi irrigidii e tornai con lo sguardo al parcheggio della scuola.
- Duncan è sempre stato innamorato perso di te e tu altrettanto... Ma ultimamente non era così.-
- È quello che ho detto Kyle, non sono più innamorata di Duncan.-
Scosse la testa e borbottò.
- Ma non è neanche vero che non sei interessata a qualcuno, o sbaglio?-
Non risposi, lasciando che lui decifrasse il mio silenzio.
Sorrise.
- Come pensavo.-
Spense la sigaretta e prese a camminare verso l'entrata, a metà strada si fermò.
- Questo tipo... Ne vale la pena?-
- Non lo so ancora, ma mi ha aiutata ad aprire gli occhi e a mettere al primo posto me stessa.-
- Questo cosa significa?-
Sospirai.
- Significa che da adesso in poi prima di mettere in conto quello che vogliono gli altri metterò al primo posto quello che voglio io.-
Kyle sorrise.
- Sei cresciuta Nora.-
Detto questo sparì dietro alla porta e mi lasciò sola, sola a riflettere sul da farsi.

Redamancy -R.D.J.-Where stories live. Discover now