Un bravo ragazzo

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"Ma c'hai problemi con Sbarra?" ti domando sottovoce, il naso quasi affondato nei tuoi capelli.
Riesco a sentire il tuo profumo.

La ricreazione è suonata da cinque minuti, lo stronzo è sparito dal mio raggio visivo, e tu mi hai accompagnato a prendere un caffè alla macchinetta, quando accolgo la tua confessione.
Annuisci e stringi le labbra, vicino al mio naso, vicino al mio viso. E le fossette agli angoli della tua bocca tradiscono una tranquillità che non hai.
"E beh?"
"E beh, co' uno come Sbarra è meglio non avecceli probblemi" sussurri, e ti guardi intorno con fare circospetto.

"Ti posso dare una mano?" è la prima sciocchezza che mi viene da chiederti.

Tu sgrani gli occhi e sussulti. "Te?" domandi. E la tua espressione mi diverte.

Ma sono serio, Manuel. Voglio aiutarti.

"Sì. Io"  ti rispondo allora, alzando le spalle.
Tu abbassi gli occhi e sorridi.
"Uno come te è meglio se sta lontano dai problemi, Simò"
"Che vor dì uno come me, scusa?" e bevo un sorso del mio caffè, mentre tu sposti lo sguardo da un'altra parte.
"Nel senso che sei un bravo ragazzo" mormori tornando a guardarmi.

E quindi, Manuel?
Alzo le spalle e deglutisco.
"Manco lo dico come... come un'offesa. Anzi..." e mi scruti attentamente.

I tuoi occhi le solite due biglie che mi scivolano addosso, fino ad abbassarsi intimiditi.

Mi sento nudo e mi domando se sia giusto che il mio animo venga puntualmente trafitto dal tuo sguardo.

"Vabbè mo... manco me va de pensacce" tagli poi, spostando di nuovo lo sguardo. "'Nnamo va" e mi metti una mano dietro la schiena.

Ti seguo.

Torniamo verso la classe, e il tuo profumo si appresta a svanire.

Ma lo sguardo di poco fa no, quello mi rimane addosso, cucito dalle parole che mi hai detto.



Più ti guardo negli occhi, più sembra mi scavino dentro

È qua dentro che ti sento.

Indelebile || Simone e ManuelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora