Indelebile || Simone e Manuel

L'eclissi

Stanco.
È così che mi sento stasera.
Sarà colpa dei troppi spritz.
Oppure della tristezza. La mia migliore amica tristezza che anche stasera è venuta a trovarmi. E a tirarmi giù. Nonostante sia la festa di Chicca, e nonostante non abbia alcun diritto di sentirmi così.

Io stasera mi sento stanco.
Stanco di restare in disparte a osservare da fuori la felicità degli altri. Questa felicità momentanea, che non mi riguarda. Stanco di fingere che vada tutto bene. Di sorridere mentre dentro muoio. E stanco di aspettarti, Manuel. Ma dove sei? Perché sfuggi? All'improvviso non sei più reale, ti vedo svanire e non posso afferrarti. Vieni. Vieni a salvarmi.

Le luci si spengono e al centro della stanza arriva una torta piena di candeline colorate.
Chicca ha gli occhi pieni di lacrime.
Dove sei, Manuel?
Tutti le applaudono e le sorridono. Le cantano "tanti auguri a te" e poi la incitano a soffiare.

Io sono fuori, Manuel. Fuori dal mondo.
Gli spritz stanno facendo effetto.
Mi danno tutti le spalle, anche lei.
Ma ci sono. Sono qui.
E tu dove sei?
Solo stamattina le promettevi l'impossibile, e adesso hai mischiato la pelle con quella di un'altra.
L'hai tradita, Manuel.
Sei uno stronzo.
Doveva essere la vostra serata, e gliel'hai rovinata.
Ha gli occhi gonfi, Chicca.

E come me fa finta di niente e sorride.
Si lascia abbracciare.
Ma con la testa è da un'altra parte.
Si chiede dove sei e io lo so. Ma vorrei tanto non saperlo. Vorrei tanto invertire i ruoli, Manuel.
Essere al posto suo, stasera.
Essere al posto di chiunque altro, qua dentro. Anche di chi non conosco.
C'è l'eclissi.
È buio e tu non ci sei.
E il vuoto maledetto ricomincia a gridare, e tu non ci sei.
E mi brucia la gola, e tu non ci sei.
E vorrei prenderti a pugni, Manuel.
Ma tu non ci sei.

E allora adesso vengo là fuori, e ti vengo a cercare.
Anche se mi gira la testa, ho lo stomaco sottosopra e non mi reggo in piedi.
E la tristezza mi tira giù.
E ho paura.
E piove.