Capitolo 12

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Il ragazzo con cui si scrive a da mesi e con cui si era confidata altri non era che il suo rapitore.

L'incertezza l'accolse come un mantello, era combattuta: andare via o restare ?
Da una parte voleva andare via e lasciarsi tutto alle spalle, dall'altra sapeva che non avrebbe mai trovato nessuno come lui.

Nei messaggi da perfetti sconosciuti avevano parlato, avevano discusso, ma erano stati loro stessi, senza maschere e senza filtri.

Decise di rimanere, non seppe sul momento il perché di quella scelta, ma lo fece e basta.

Si avvicinò a lui che trasalì leggermente nel riconoscerla, neanche lui se l'aspettava.

- credo di doverti delle scuse - spezzò così il ghiaccio.

- tu dici ?- replicò lei con un sorriso appena accennato.

- be' mi dispiace di averti rapita -
- e aver ribaltato tutte le mie certezze-
- quello però non è del tutto colpa mia-
Rispose lui schietto e leggermente ironico.

- forse, forse avrei avuto comunque dei dubbi o forse no, chi può dirlo ?-
- vuoi qualcosa da bere ?-
- direi che ne ho bisogno, fai una vodka lemon.-

- ci va giù pesante la ragazza-
- ma sta zitto- rispose lei scherzando.

Passarono la serata a tratti a scherzare a tratti in silenzio. Kira si rese conto che forse l'aveva giudicato male.

- è stata una bella serata, ma sappiamo entrambi che un'amicizia tra un villan e un'aspirante Hero sarebbe impossibile, quindi che ne diresti di sentire cosa hanno da dire i villan prima di andare per la tua strada ? Se si ci vediamo domani alle 17 al vecchio parco giochi, se non venissi è stato bello conoscerti- disse lui prima di andarsene senza lasciare il tempo alla ragazza di replicare.

Il giorno seguente o per meglio dire, sei ore dopo Kira era seduta al suo posto in classe, con accanto una Mina che le stava raccontando di come volesse fare fidanzare Bakugo e Kirishima.

Quella mattina Kira non prestò la minima attenzione alle lezioni, dentro di lei stava combattendo contro se stessa.

Pensava, ovviamente non deve andare a quell'incontro, nessuno lo farebbe, però c'erano cose che non le tornavano: perché i grandi eroi osannati da tutti non si erano accorti che era sparita per tre giorni, perché sin da bambina non ha mai potuto avere amici? Perché nessuno le diceva chi erano i suoi genitori? Era impossibile che non lo sapessero con tutti i test a cui l'avevano sottoposta.

Fu un mattinata difficile e la ragazza finse un mal di pancia per andare a casa verso la terza ora.

Aveva capito cosa fare.

Spazio persona ritardata
Sto pubblicando poco negli ultimi tempi, lo so ma è maggio, solo oggi ho avuto due verifiche e un interrogazione quindi non ho molto tempo per scrivere.

Nero Where stories live. Discover now