Capitolo 20

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- stai meglio ?

- si, grazie

-cosa pensi di fare adesso ?-

- non lo so, ... Perché mi chiamano cavia ?
Perché chiunque incontri mi odia?
Perché..

-io non ti odio

- grazie-

-prego -disse lui accennando una risata.

-se però adesso smettessi di fare la cozza potrei andare a prendere due caffè-

- noooo, voglio fare la cozza- disse scherzando e quasi ridendo.

Dopo alcuni secondi si alzò per permettere al ragazzo di andare in cucina e prendere la bevanda.

Ancora non capiva perché le fosse successo tutto ciò, infondo non aveva mai fatto nulla di male.

Era triste, ma piano piano la tristezza iniziò a trasformarsi in rabbia.

Perché doveva essere odiata per una cosa che non aveva scelto?
Perché tutti pensavano fosse colpa sua?

-tieni- disse Shigaraki porgendole la tazza di caffè.

- cosa dovrei fare ?-chiese con voce tremante.

- io sono la persona meno indicata a cui chiederlo.-

- non me ne frega niente,l'ho chiesto a te-

- be' ... Probabilmente io andrei a ucciderli-

- sai, forse questa non è una cattiva idea-

-Davvero ?- chiese sorpreso.

- sì-

- allora vai -

La ragazza uscì con un inquietante sorriso in volto.

Aveva appena capito che in realtà lei voleva solo vendetta, per se stessa e per Yuji.

Tornò a casa, erano le nove e mezza del mattino, così si fece un bagno e andò a vestirsi.

Si mise una maglietta e un paio di pantaloni neri, si legò in vita una cintura con i suoi amati coltelli.
Dopotutto stare con Toga aveva avuto i suoi vantaggi.

si diresse tranquillamente alla AU.

entrare fu piuttosto semplice, le bastò far svenire l'unica guardia e andare verso la sua classe, facendo calare un velo di di se.

Da qui si entra in scena.

Fu esattamente questa la frase che Kira pronunciò a se stessa.

Prese il coltello dalla tasca e dopo aver preso un bel respiro si fece un lungo taglio all'altezza dello stomaco.

Aveva bisogno di sentire dolore.

Il taglio sanguinava, ma non era una ferita mortale, le sarebbe bastato passare una mano su di esso e sarebbe guarito.

Il suo stesso corpo è un illusione.

I suoi occhi ancora arrossati per il pianto era perfetti.

Sì scarmigliò i capelli, si slacciò le scarpe e strappo leggermente la maglia.

Entrò nella sua classe tenendosi lo stomaco.

Tutti la stavano guardando e lei era pronta a dare il via all'opera.

Quell' aula era diventata il suo palcoscenico e i suoi compagni volenti o nolenti erano diventati attori.

-Kira!!-

-portate un kit medico-

-cosa è successo?-

-dove sei ferita?-

-forse è meglio se ti sdrai-

L'insieme di voci la fece quasi sorridere.

Ma doveva fingere.

Finse do cadere a terra per il dolore e intanto che Aizawa si chinava verso di lei per controllare la ferita Kira scattò.

Fu un lampo, prima era semi svenuta e dopo spingeva il coltello nel petto del professore.

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