Capitolo 17

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- di cosa dovevi parlarmi?-

- di niente, era solo una scusa per fare scollare Toga-

- grazie, non c'è l'ha facevo più-

- Kira, ... Posso farti una domanda?-

- me ne hai già fatta una, ma va bene-

- tu credi in Dio?-

- mi stai quindi chiedendo se credo in un essere ultra terreno che ci ha creati tutti e che in base a come ci comportiamo ci manderà in un luogo di tortura eterna o di uno con cori angelici?-

- detta così fa ridere -

- lo so, ma non saprei come risponderti, ciòe io non ho mani ricevuto una vera educazione sulla religione, quindi non saprei dirti.

Ma credo che se anche esistesse un Dio non credo che gliene freghi qualcosa di noi, infondo importa poi così tanto ciò che facciamo per sopravvivere?

-grazie- disse lui andandosene.

Kira non aveva capito il senso di quella domanda, ma adesso non aveva tempo di rifletterci sopra.

Doveva andare a prepararsi per la festa.

Aveva deciso di mettere un vestito blu, che aveva una profonda scollatura sulla schiena e un corpetto a cuore.

Si mise dei coltelli intorno alla coscia e quando si fu truccata leggermente, scese al piano di sotto.

Tutti l'avevano guardata per almeno un paio di secondi.

- Andiamo o preferite farmi un servizio fotografico?- chiese ridacchiando.

- no no, adesso partiamo- disse Spinner cercando di guardarla in faccia e non il décolleté.

La ragazza se la prese leggermente, capiva che aveva un bel corpo, però non le pareva il caso di fissarla così spudoratamente.

In strada aveva fatto il necessario per sopravvivere e non se ne vergognava, non si vergognava di aver fatto la troia, doveva sopravvivere e non aveva scelta.

Alla villa arrivarono dopo circa una mezz'ora di auto passata rigorosamente in silenzio.

Non fu particolarmente difficile entrare.

Una volta che aveva trovato il padrone di casa aveva finto di aver perso qualcosa lì intorno e aveva chiesto al signore se poteva aiutarla a cercarlo.

Mettendo ben in vista ciò che madre natura le aveva dato, l'uomo cadde ai suoi piedi.

Una volta dentro, Kira attivò il microfono e la mini videocamera montati sul suo cerchietto che era una semplice striscia argentata.

In un primo momento per non destare sospetti si amalgamò nella folla, conversando, ballando e bevendo un paio di bicchieri di champagne.

Trovava immensamente ridicolo che la gente spendesse così tanto in case enormi e mega lussuose quando appena qualche strada dopo c'erano bambini che erano costretti a prostituirsi o rubare o diventare dei sicari per vivere.

-Kira ci sei?-

- Sì-

- allora che il gioco inizi-

Spazio persona
Sto scrivendo l'ultimo capitolo quindi è probabile che in questi giorni la storia finirà.
Ciao.

Nero Where stories live. Discover now