Capitolo 19

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Kira era ancora lì, bloccata davanti alla porta di casa sua.

Non riusciva a capire cosa fosse successo, cioè lo sapeva ma non riusciva a realizzarlo.

Forse aveva fatto qualcosa di incredibilmente stupido.
Ma non le importava più di tanto.

Il giorno seguente andò al bar a causa di una chiamata di Shigaraki, che le aveva detto di venire lì immediatamente.

Le era sembrato molto allarmato.

-grazie per essere venuta così in fretta-

- come mai mi hai chiamata?

Kira aveva notato che si stava comportando come se tra loro non fosse mai successo nulla.

- dovresti vedere questi- disse porgendole dei fascicoli.

Un po' dubbiosa lì aprì.

Nome: Kira Mitsuri
Età: 16 anni
Quirk: illusione
Stato: aspirante Hero

24/02/22
ore 16.10 la cavia esce di casa e si dirige al parco.

Ore 17.40 ritorna a casa e svolge i compiti

Ore 19.23 cena

Ore 2.45 si addormenta

23/02/22

Ore 9.56 la cavia parla con Mina Ashido (la ragazza incaricata di guadagnarsi la sua fiducia)

Ore 10.33 parla con Shoto Todoroki sulla ricerca di scienze da fare

Ore 14.10 torna a casa dopo aver pranzato con Momo

22/02/22

Ore 7.20 si sveglia e legge fino alla 8

Ore 8.15 va a fare una corsa

...

18/02/22

Ore 20.37 guarda la TV

...

7/01/22

Ore 22.30 si fa una doccia

E c'è ne sono tanti altri così.

- risalgono dell'orfanotrofio- disse il ragazzo.

- loro ... Loro ... Mi hanno controllata per tutti questo tempo?-

Sì Kira -

Le lacrime presero a scorrere sul viso della ragazza.

Yuji il suo primo amico era morto a causa di un influenza che non curata ha spento la sua breve vita.

E gli Hero che tanto si osannano sopra tutti non avevano fatto niente?

Avevano lasciato morire un bambino di dieci anni per niente.
Quell'improvvisa consapevolezza le fece salire un groppo in gola.

Le lacrime continuavano a cadere copiose sul suo volto senza che lei facesse nulla per fermarle.

Il ragazzo vedendola disperata si alzò e si sedette accanto a lei.

Kira non sapeva quando si era lasciata cadere malamente sul pavimento.

Shigaraki l'abbracciò improvvisamente, lei si ritrovò quindi con la faccia sul suo petto, ma stava piangendo troppo per poter capire in che posizione si trovava.

Un singhiozzo sfuggì alla ragazza che stava rivivendo le ultime ore del suo amico.

- ascoltami Kira, tu devi sopravvivere, non importa come, se dovrai strisciare allo striscia, se dovrai bere dall' pozzanghere fallo, ma non arrenderti mai-

Queste erano state le ultime parole di un bambino.

Lui le aveva detto di sopravvivere utilizzando tutti i mezzi a sua disposizione.

Adesso lei doveva rialzarsi anche per lui.

Piano piano si calmò, il respiro tornò regolare e dagli occhi non cadevano più lacrime.

Nero Where stories live. Discover now