Capitolo 6

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La ragazza dopo il film cacciò l'amico dalla stanza e si cambiò per la cena.

La ragazza dopo il film cacciò l'amico dalla stanza e si cambiò per la cena

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@fedexchiesa
Sei pronta?

Sisi.

Arrivo.

Non fece in tempo a prendere le ultime cose che sentii bussare alla porta, aprii e vide l'amico che le comunicò che avrebbero dovuto incontrarsi tutti all'ingresso, una volta lì si sarebbero divisi in varie auto e i due capitarono con Nico, Manuel e Giacomo.
«Io sto davanti.» urlò lei lanciandosi sul sedile anteriore.
«Non abbiamo possibilità di ribattere a quanto pare.» scherzò Giacomo.
«Però la musica la scelgo io eh.» commentò Manuel. La ragazza lo squadrò dalla testa ai piedi ma alla fine decise di lasciargli via libera.
Arrivarono al ristorante e ognuno prese un posto, Sofia si ritrovò con di fronte Federico, inizialmente cercò di non fissarlo anche se con scarsi risultati per questo, dopo aver ordinato, decise di uscire a fumare per evitare quella situazione per più tempo possibile.
Dopo qualche istante che era fuori sentì una voce dietro di lei, si girò e rivide quegli occhi verdi.
«Ormai è un rito trovarci fuori dai ristoranti.» scherzò lei.
«Già... Sai non dovresti fumare.» le fece notare, la ragazza non poté fare a meno di sorridere rumorosamente, l'influenza della carriera da calciatore si sentiva eccome. La verità era che Sofia odiava fumare, aveva iniziato verso i sedici anni per il periodo difficile che stava passando ma non aveva mai smesso, era come se nella sua vita mancasse qualcosa e il fumo della sua iqos riuscisse a colmare quel vuoto.
«Oggi sei andata in giro? Non ti ho vista né agli allenamenti né a pranzo.» aggiunse il ragazzo.
«Si, avevo bisogno di un po' di tempo per pensare. Ah, già che ci siamo, volevo scusarmi per come me ne sono andata ieri lasciandoti solo, non era mia intenzione.»
«Ma va tranquilla, mi spiace se la mia domanda ti ha fatto sentire a disagio, non ho riflettuto. E scusami tu per oggi, non avevo intenzione di andarmene così. - mi disse comprensivo - Comunque ora stai un po' meglio?»
«Non è che sto male, semplicemente dei giorni ho bisogno di staccare dalla quotidianità e dalle persone.»
«Anche io a volte vorrei prendere e staccare, ma purtroppo non è così facile.»
«Come mai?» domandò lei incuriosita.
«Beh, innanzitutto per il mio lavoro, ma soprattutto per la mia ex, mi impediva di fare praticamente tutto. Ogni cosa che dovevo fare senza di lei la prendeva come una scusa da parte mia per non stare insieme.»
«Dovresti approfittarne; ormai non devi chiedere il permesso di fare qualcosa a nessuno, bisogna godersi ogni istante, fare sempre ciò che si vuole appena se ne ha la possibilità.»
Dopo quella frase Sofia si girò e notò che il ragazzo la stava guardando e, come per riflesso, si concentrò su quegli occhi verdi che tanto la mandavano fuori di testa. In quell'istante si sentii come disorientata, il suo sguardo aveva uno strano effetto su di lei e il non riuscire a controllare quelle sensazioni la mandava in panico totale.
Al ragazzo sembrava di conoscere quegli occhi da una vita, gli facevano provare serenità e tranquillità come nient'altro.
Quel momento fu interrotto dall'udire di una voce familiare a entrambi che li chiamò alla realtà.
«Ehi bellissima, ah ci sei anche tu Fede. Dovreste rientrare: sono arrivate le pizze.» li avvisò Nicolò.
Bernardeschi notò l'espressione delusa dell'altro calciatore quando si rese conto che ci fosse fuori anche lui, poi "bellissima". Sapeva che Sofia fosse bellissima, ma voleva essere l'unico a poterglielo dire, non di certo lui.
Mentre quei pensieri gli passavano per la testa vide lei sorridere a Nicolò, quella cosa lo fece impazzire ma cercò, in ogni modo possibile, di calmarsi d'altronde lei non era la sua ragazza. Quando il biondo notò il modo in cui il ragazzo la continuava a fissare decise di rientrare: non avrebbe sopportato quegli sguardi per un minuto di più.
Appena gli altri due ragazzi arrivarono al tavolo Sofia si sedette davanti a Bernardeschi, il ragazzo però aveva deciso che avrebbe fatto meglio ad evitarla. Ciò che non voleva ammettere a sè stesso era che in lei avevo trovato qualcosa che lo sconcertava da tutto, e non poteva permetterselo, non di certo durante gli Europei: un'esperienza che lo stava aiutando molto, sia umanamente che calcisticamente; non poteva lasciare che il suo tempo fosse influenzato da lei. L'aspetto che più lo mandava fuori di testa era la diversità di Sofia dalle ragazze che aveva conosciuto fino a quel giorno, lei non cercava di attirare la sua attenzione, era semplicemente se stessa: lei non voleva conoscere Bernardeschi, voleva conoscere soltanto Federico perché aveva capito che oltre al personaggio, oltre al calciatore, c'era una persona con pregi e difetti.
Sofia si rese conto che per il resto della serata Federico evitò il suo sguardo, non aveva però la minima idea di quale potesse essere il motivo per questo suo atteggiamento; decise però di terminare la serata cercando di non prestarci troppa attenzione. Quando tutti si stavamo preparando per uscire le venne un'improvvisa voglia di gelato, così chiese ai ragazzi se qualcuno avesse voglia di venire.
Alla fine accettarono Federico, Nicolò, Giacomo, Matteo, Manuel, Bernardeschi e Bastoni; si divisero in due auto e partirono. La gelateria fu scelta da Manuel, disse di esserci andato molte volte e tutti quanti si fidarono. Appena arrivati entrammo per ordinare e mentre Sofi era in fila notò Bernardeschi dietro di lei.
«Che gusti prendi?» chiese curiosa cercando di costruire una conversazione con il ragazzo, ma niente: nessuna risposta. Il suo comportamento le risultava totalmente incomprensibile, prima della cena i due avevano parlato tranquillamente e ora faceva il sostenuto; per quello, dopo aver preso il gelato, uscì e decise di raccontare tutto a Chiesa.
«Ma certo, è tutto chiaro: è geloso di Nico.» sentenziò l'amico dopo aver sentito il racconto della mora, lei d'altro canto scoppiò istintivamente a ridere.
«Ma sai che anche secondo me? Prova a rifletterci Sofia, così avrebbe tutto più senso.» aggiunse Giacomo concordando con il primo.
La ragazza ci rifletté fino a quando non si alzarono tutti per tornare, fu in quel momento infatti che decise di parlare con Federico, per questo si avvicinò a lui mentre stava parlando con Bastoni e Matteo.
«Fede posso parlarti?» ma il ragazzo la ignorò. Di nuovo.
«Per favore.» continuò lei senza rassegnarsi.
«Ale puoi dire al tuo amico di smetterla di ignorarmi.» domandò ancora una volta rivolgendosi però a Bastoni.
«Fede, perché non le parli, noi ce ne andiamo, vero Teo?» disse il giocatore nerazzurro dopo aver fatto un sorriso quasi sconsolato.
I due ragazzi si allontanarono e rimasero gli altri due che si guardarono in silenzio per qualche secondo.
«Posso sapere che succede? Prima di cena parliamo tranquillamente e poi mi ignori? Non capisco...» gli chiese Sofia mentre si allontanavano dal gruppo.
«Tu ti fai troppi film, non ti sto mica evitando. Poi non hai bisogno di me per stare bene, vero "bellissima"? » commentò mettendo in risalto la parola bellissima.
«Che stupida, volevo venire da te per chiarire, a quanto pare non ti interessa nulla.» gli rispose lei retoricamente.
«Esattamente, quindi perché non mi lasci in pace?»
La ragazza si aspettava una risposta simile, ma sentirla le fece perdere il controllo, i suoi occhi infatti divennero lucidi. Era convinta che tra di due ci sarebbe potuto essere qualcosa ma evidentemente lui non la pensava così.
«Ehi ehi ehi, che succede?» si preoccupò l'amico.
Tra un singhiozzo e l'altro la ragazza gli raccontò quanto appena accaduto e, come si può immaginare, lui la capì, era l'unico a farlo sempre.
«Senti, almeno ora lo sai. Poi tranquilla ci siamo noi per te. - disse facendo riferimento a lui e agli altri ragazzi - Siamo molto meglio di quel tipo.» dopo quelle parole Sofia abbracciò Chiesa, era sicura che lui ci sarebbe sempre stato.

Il pezzo mancante || Federico Bernardeschi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora