Quinta lettera

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Harry era stato molto emotivo in quella lettera, fin troppo, ma sfortunatamente se ne era reso conto tardi.

Aveva paura che Louis stesse cominciando a capire qualcosa e questo lo preoccupava più del consentito.

D'altronde, sapeva benissimo della sua preferenza per persone con tette e culo sodi ed Harry non aveva intenzione di farsi un intervento chirurgico.

Quel pomeriggio, mentre si ritrovava a scrivere la quinta lettera, sentì già da subito il leggero bussare alla porta della sua camera e si affrettò immediatamente a riporre penna e foglio nel cassetto della scrivania.

Dopo essersi pulito i jeans da non si sa quale lerciume immaginario, il ragazzo si alzò e dando uno sguardo allo specchio si ravvivò i capelli con le dita, prima di aprire la porta della camera.

Subito lo accolse l'odore familiare e dolce di Louis,che lo investì e lo inebriò contemporaneamente, ritrovandosi le guance segnate da due profondi buchi.Si buttò letteralmente addosso al ragazzo, tenendolo stretto al bacino,mentre l'altro lo guardava abbastanza sorpreso,ma poi rispose all'abbraccio cingendo l'amico e affondando il naso nei suoi capelli.

"Ti sono mancato piccoletto?"chiese con un fare provocatorio, ma dolce, Louis.

"Ma se sono più alto di te"

"Ma hai fatto la primina"

"Dettagli"rise Harry.

Louis si staccò dal corpo dell'altro per stendersi sul letto e il riccio lo raggiunse, con uno sguardo sorpreso e accigliato.

"Il letto è pur sempre mio, uhm"borbottò.

"Harry siamo praticamente fratelli, su"

Già, fratelli.

Louis lo considerava un semplice fratello, mentre Harry provava un amore molto più intenso rispetto a quello che si può provare per un semplice parente.

"Comunque che ci fai qui?"gli chiese.

D'altronde non l'aveva invitato, né dovevano ripassare insieme qualche materia e il liscio non era solito presentarsi improvvisamente a casa degli altri.

"Sto aspettando che tua sorella finisca di prepararsi così poi usciamo"spiegò lui, con un accenno di sorriso.

Harry non avvertì per un attimo la capacità di pensare, infatti uscì velocemente dalla stanza ed entrò in quella della sorella.

"Harry...che succede?"chiese lei dubbiosa, con il pennello del mascara che pendeva dalla mano.

"Io!"iniziò il ragazzo, per poi pensare che tutto quello non sarebbe servito a niente"buona fortuna con Louis"borbottò.

La sorella si alzò e lo strinse in un abbraccio che non servì per niente a farlo sentire meglio.

Harry tornò frettolosamente in camera sotto lo sguardo confuso di Louis.
Il ragazzo si liquidò con un"No niente"prima di sedersi davanti la scrivania e rimanere a fissare il muro.

Dopo dieci minuti di estenuante e imbarazzante silenzio, Louis uscì dalla stanza salutando il riccio, che nemmeno rispose, infatti si limitò a chiudergli la porta davanti, sbattendola con forza.

Com'era possibile che Louis fosse così cieco da non vedere che Harry lo amava e che odiava il fatto che lui andasse in giro a sbandierare la sua eterosessualità con sua sorella?

Che poi,loro due si odiavano,si litigavano il riccio sin da piccoli,e Harry era sempre stato grato e imbarazzato da quelle attenzioni.

Ma ora?
Il mondo stava forse girando al contrario?

***

Louis si stava divertendo un sacco con Gemma quel pomeriggio,la ragazza era molto simpatica e somigliava in tutto e per tutto ad Harry.

Harry che aveva avuto un comportamento alquanto strano e che il liscio non riusciva a comprendere,perché se fosse stato per lui avrebbe chiarito la faccenda subito.

"Cos'ha tuo fratello?"chiese Louis, facendo girare la ragazza bionda,che scosse la testa energeticamente prima di prendere a braccetto Louis e portarlo verso la gelateria appena aperta.

***

Harry fissava quel pezzo di carta da troppo ormai,tanto che gli occhi verdi gli dolevano.
Comunque,tutto quello che era riuscito ad esprimere emergeva da là.

Un "ti odio"a caratteri cubitali si faceva notare al centro del foglio.

Harry lo mise nella cartella,pronto a posizionarlo sul banco di Louis il giorno dopo.

***

L'appuntamento con Gemma era andato piuttosto bene e il liscio era veramente felice,infatti saltellava da una parte all'altra come un emerito cretino.

Quando arrivò al suo banco non salutò nemmeno Harry che intanto era chinato su un libro,ma aprì subito il biglietto, che come al solito era appiccicato con lo scotch.

Si sorprese quando trovò quelle due parole e subito un nodo gli si formò in gola.

Che cavolo era successo?

sclero time

capitolo un po' più lungo del solito gnaw.
che ne dite?
come si sta svolgendo la situazione?
vorrei veramente tanto ringraziare Somriure per i voti e i commenti,inoltre ringrazio come sempre Giulia :)

baci

30 letters from nobody||Larry Stylinson||Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang