Sesta lettera

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Dire che Louis fosse rimasto turbato da quella lettera, o meglio, da quel foglietto di carta spiegazzata, era poco.

Due parole gli tartassavano la mente e gli creavano una smaniosa voglia di sapere chi fosse la persona che gli stava rivolgendo quelle attenzioni.

Era sempre stato una ragazzo calmo e mai, mai e poi mai, sotto i riflettori, ai margini delle questioni.

Non era mai stato interessante per qualcuno, quindi, perché?
Perché dedicargli del tempo?
Perché pensare a lui, Louis, quando fuori c'era gente migliore come Harry?

Harry che, proprio in quel momento, rientrò in classe dato che era andato in bagno;il suo amico notò subito un particolare preoccupante.

Il ragazzo riccio aveva gli occhi gocciolanti e liquidi, come se le sue pupille stessero annegando nel mare di sofferenza di cui era circondato il giovane.

"Harreh"
Harry si girò quando udì quella voce cristallina chiamarlo e, con poca sorpresa, si trovò davanti a sé Louis, con un sorriso preoccupato sul volto che non faceva risaltare la sua tenera fossetta.

"Dimmi"
Il ragazzo riccio si impose di mantenere uno sguardo serio e tranquillo, mentre l'altro lo prendeva per la mano e lo trascinava nel parchetto fuori scuola.

Louis lo fece sedere accanto a sé e, dopo una lunga riflessione, sospirò e lo guardò negli occhi
"Che succede?".

"Niente"

"Sicuro?"

Harry annuì con la testa, mentre con gli occhi cercava di nascondere la verità. Come poteva dirgli che tutto quel dolore era causato unicamente da lui e dai suoi comportamenti?

"Non me la racconti giusta"

Replicò calmo e paziente il ragazzo liscio che, con le mani conserte, cercò di penetrare l'altro con lo sguardo.

"Che ti devo dire Louis? Non lo vedi da te?"

Harry arrossì dopo aver detto quelle parole e Louis sorrise teneramente, mentre con un mano prendeva ad accarezzare la guancia scarlatta dell'altro.

"Raccontami, ti posso aiutare"

Harry scosse la testa e si alzò in piedi, raccogliendo i libri e tutto, prima di chiudere gli occhi e dire

"Ti va di venire a casa mia oggi?"

Louis sorrise come un bambino a cui hanno appena dato le caramelle e poi annuì, prima di essere ammaliato da un altro sorriso velato di lacrime di Harry.

Harry's POV

Quando rientrai a casa, gettai le chiavi nel cestino sopra il tavolino, per poi sdraiarmi sul divano e passarmi la mano sulla faccia.

Ero un coglione.

Letteralmente.

Dovevo essermi di sicuro rincretinito, visto che, a quanto pareva, mia sorella Gemma aveva una cotta per Louis.

Che poi lo odiava fino a due giorni fa.

Quindi sicuramente sarei rimasto tutto il giorno a guardare i due piccioncini baciarsi, abbracciarsi e sussurrarsi parole dolci.Non che lo avessero mai fatto in mia presenza(non sapevo neanche se fossero fidanzati, okay) ma pensarlo mi faceva rabbrividire.

A tavola avvisai mia madre che sarebbe venuto Louis nel pomeriggio e cercai di evitare con lo sguardo la faccia contenta di Gemma, mentre con un sorriso forzato mi alzavo e salivo le scale.

Fanculo te e l'eterosessualità di Louis.

Non pensai nemmeno a cambiarmi,tanto il liscio non mi avrebbe degnato di uno sguardo.In realtà non sapevo nemmeno il motivo per cui lo avessi invitato.Solo, mi andava.

Non ci pensai nemmeno due volte a tirar fuori della carta dal cassetto della mia scrivania, appena entrato in camera.

Non che sia maniaco dell'ordine solo che mia madre lo è.

Iniziai subito a scrivere quello che mi passava per la mente.

"Ciao Louis, come andiamo?
Spero bene, io me la passo male.

Il ragazzo che mi piace esce con mia sorella, quindi sto tipo sviluppando un odio verso entrambi.

Beh, dici che è brutto?

Io non lo penso insomma, a me piace da un sacco e lei va a mettere naso.

Che rimanesse a guardare serie tv tutto il giorno invece di rompere a me.

Cioè voglio dire, io le voglio bene, ma dovrebbe stare in disparte.

Comunque, per il biglietto dell'altra volta (so che stai aspettando spiegazioni, quindi eccole qui).

Mi scuso con te ma ultimamente sei così strano che , non so, faccio fatica a capirti bene.

Credo comunque che mi sia passato tutto.

Ora ti saluto :)"

Louis' POV

Ero appena entrato in casa di Harry, dopo essere stato assillato da Anne per assaggiare un nuovo tipo di aranciata biologica che aveva comprato,ed essermi guardato allo specchio in modo da non far figure di merda con Gemma; e mi affrettai a salire le scale in modo da raggiungere la stanza del riccio.

La aprii senza far rumori e mi ritrovai davanti la sua figura china sulla scrivania, con i boccoli che gli sfioravano le guance e le labbra rosse concentrate.

Harry era un bel ragazzo, veramente, e mi stupivo ogni volta che tornava col cuore in frantumi dopo essere stato rifiutato dal solito ragazzo.

Attirai la sua attenzione sbattendo il piede sul parquet sotto i miei piedi e lui subito si girò,con un'aria sorpresa,e si affrettò a infilare un foglio nel cassetto prima di raggiungermi.

"Uhm ciao Lou"
Era completamente rosso e veramente,adoravo quel suo carattere così timido e riservato.

Sembrava un cucciolo bisognoso di coccole.

"Harry,come andiamo?"

Mi avvicinai e lo strinsi in un abbraccio,mentre lui mormorava un
"Meglio ora che ci sei tu"

Mi ritrovai le guance straordinariamente rosse,mentre lui si staccava e mi rivolgeva un sorriso timido.

Non facemmo niente per tutto il giorno,se non lanciarci sguardi o parlare,o mangiare,o fare battute senza senso.

"Io vado in bagno"borbottai,a un certo punto,dopo un tremendo proverbio di Harry,che mi aveva fatto talmente ridere che la vescica si era riempita.

Così mi alzai e andai in bagno,ma appena uscii mi trovai davanti Gemma che mi prese per le spalle e mi baciò bruscamente.

Continuò così, e allora anche io reagii,rispondendo al bacio e cingendole il bacino.

Ma non provavo niente.

Quando a un certo punto aprii gli occhi, vidi la figura di Harry dietro Gemma,con uno sguardo deluso e sprezzante,che non riuscii a capire.

Seppi solo che,a un certo punto,lui si chiuse in camera lasciandomi fuori dalla stanza e ,probabilmente,dalla sua vita.

sclero time

UN CAPITOLO SERIOOOOO CE L'ABBIAMO FATTAAAA.
no a parte che questo capitolo è lunghissimo(credo,spero)ma ho inserito anche diversi pov,un applauso a me ceh.
si OK.
me ne vado.
ultima cosa: non prendete troppo seriamente l'ultima frase,non sarà proprio così.

30 letters from nobody||Larry Stylinson||Where stories live. Discover now