Capitolo 83

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Ho passato la notte in bianco. Appena chiudevo gli occhi, mi rivenivano in mente le immagini e le lacrime riiniziavano a scendere. Sono le nove e ancora non ho avuto il coraggio di prendere il telefono per vedere se Christian aveva letto il messaggio. Tutte le mie paura si stanno avverando.

Appena sento sbattere la porta di casa, segno che anche mamme è uscita e sono sola, mi alzo per andare a fare colazione. Non voglio farmi vedere da nessuno con gli occhi gonfi per il pianto e le lacrime agli occhi. Non voglio neanche parlare di ciò che è successo, prima di farlo con lui. Passo in bagno ma non ho il coraggio di guardarmi allo specchio.

Vado in cucina, prendo il latte con i pan di stelle ma tutto ciò mi fa ricordare le colazioni in casetta, che mi preparava Christian e questi pensieri mi fanno riscendere le lacrime. Quei momenti non ci saranno più. Mi si richiude lo stomaco e non riesco a mangiare nulla.

Rivado in camera, dove ho lasciato il telefono e inizio a fissarlo, come se stessi aspettando un segnale. Mi faccio coraggio e decido di prendere il telefono e accenderlo. C'è solamente una notifica di Whatsapp, quella del ragazzo che mi manda il "buongiorno" e mi avvisa che posso chiamarlo quando voglio, dicendomi che non disturbo mai. Chiudo gli occhi e schiaccio l'icona della videochiamata.

Dopo cinque squilli, vedo la faccia del ragazzo che mi risponde tutto sorridente con gli occhi ancora un po' chiusi dal sonno. Pensare che tra cinque minuti questo sorriso non ci sarà più, mi fa venir voglia di piangere ma cerco di trattenere più che posso le lacrime. Forse ci sarà uno sguardo di rabbia, di delusione. Il ragazzo conoscendomi bene e sapendo che non riesco a nascondere nulla, capisce subito che c'è qualcosa che non va.

"Buongiorno amore" rispondo, sorridendo
"buongiorno" rispondo con voce fievole
"che è successo?" mi chiede il ragazzo ma io non rispondo e abbasso lo sguardo, non riuscendo a sostenere il suo sguardo
"Bea, tutto okay?" continua a chiedere e io scoppio a piangere, iniziando a versare più lacrime di questa notte. Pensavo di averle finite.
"Chri, mi dispiace" riesco a dire tra i singhiozzi
"mi vuoi dire che è successo?" mi chiede in modo dolce che non aiuta
"mi dispiace" continua a dire, non riuscendo a dire altro
"Bea, mi stai facendo preoccupare" dice con aria sempre più confusa e preoccupata

"ieri sera sono andata alla festa" inizio a parlare, facendomi coraggio
"si, questo lo so" mi risponde
"nessuno ti ha fatto del male?" chiede e io nego con la testa. Sono io che, adesso, ti farò del male
"a un certo punto sono andata fuori da sola a fumare e, appena stavo per rientrare, mi ha raggiunto Matteo. Mi voleva parlare. Ho cercato di dirgli che non era il momento ma lui ha insistito" continuo a raccontare
"che ha fatto quel deficiente?" dice Chri, iniziando ad arrabbiarsi sentendo il nome dell'altro ragazzo
"all'inizio non volevo ma mi ha supplicato e ho ceduto. Ha iniziato a parlare e dopo finito il discorso e sceso un silenzio. Non sapevo che dire. Mi stavo per alzare ma mi ha bloccato e mi ha baciata" dico, riabbassando lo sguardo, nel mentre dico questue ultime parole. Sento che il ragazzo non parla, alzo lo sguardo e vedo la cosa più brutta, il suo sguardo vuoto come quando aveva perso la voglia per ballare. Speravo di non rivedere più quello sguardo.
"Chri, ti giuro, mi sono staccata subito e lui era pure un pò brillo" cerco di giustificarmi, cercando i suoi occhi.

"Chri" lo provo a richiamare ma nulla, non risponde
"di qualcosa" lo supplico
"devo andare" dice prima di chiudere la telefonata
"no, Chri" lo richiamo ma è troppo tardi.

Riinizio a piangere e mi maledico da sola. Cosa ho sbagliato, perché andava tutto contro di me.
Prendo il telefono e mando un messaggio Alexia

ALEXIA STEFANELLI

Ciao Alexia, non voglio disturbarti

Un sogno in comuneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora