0. Swallowed

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- I nomi, luoghi ed eventi sono frutto della fantasia dell'autrice, pertanto qualsiasi somiglianza con la realtà è del tutto casuale.

- Le immagini non sono usate a scopo di lucro. Non appartengono a me, ma ai rispettivi creatori.


(Revisionato)

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"Is all that we see or seem but a dream within a dream?"
Edgar Allan Poe

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Il cielo stellato si estende pigramente sopra le nostre teste, dando rifugio ai migliaia di punti luminosi.

Evan me lo dice sempre, dovrei stare più con i piedi per terra, invece di svolazzare tra i meandri della mia mente.

«Perché?» gli ho risposto. «Perché dovrei, se il mio mondo è più bello?»

Un mondo in cui posso essere me stessa, libera da vincoli che la mia posizione sociale mi impone.

Un mondo privo di regole, dove posso ridere in faccia ad ogni idiozia che fuoriesce dalla bocca di sir Gregory.

Un mondo in cui io non sto morendo.

Credono sia una sciocca, ma conosco la realtà dei fatti. Sto morendo, la tisi mi sta trascinando con sé, avvolgendo la mia anima, la mia vita. Mi attorciglia con le sue spire di morte e mi prosciuga.

Ma io non cadrò mai, oh no. La mia caduta è un precipitare teso all'infinito, una diramazione del cosmo. Questione di tempo.

Dovrei piangere? Dovrei deturpare il mio viso, imbrattando il mio onore, la mia promessa di morte?

Forse, ma non ne ho il coraggio: sono troppo vigliacca persino per versare stille salmastre.

Evan mi scuote, sta dicendo qualcosa, ma non ho cuore di rispondergli; una scintilla si è spenta nei suoi occhi, decretando la mia fine.

«Guarda le stelle», mi dice, mentre io aggiungo mentalmente: «Forse sarà l'ultima volta che potrai mirare la notte».

Perché dovrei? Perché posare lo sguardo su una luce tanto eterna quanto caduca? Mi sento così persa.

Pensare che ciò che stanzia nel cielo siano solo misere ombre mi dona un senso di pace. La vita è così effimera e il riflesso di noi stessi permeerà nell'universo fino a quando la nostra luce non si sarà irradiata.

Evan mi incita per la seconda volta, sa bene che il galateo glielo proibisce per non risultare asfissiante, ma lui con un sorriso mi tocca la spalla e mi invita ad alzare il mio sguardo al cosmo.

E il mio rifiuto non è dovuto al sangue che erompe a fiotti dalla mia bocca, né alle sue lacrime e alle false promesse che andrà tutto bene.

Ma il fatto che se incontrassi nuovamente quella volta di tenebre, potrei esserne risucchiata.

BlackholeWhere stories live. Discover now