17. Occhi

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Passarono tre giorni in cui lavorai ininterrottamente. Principalmente mi concentrai sulla Pala, che volevo terminare prima possibile e poi trascorsi il resto della giornata concordando i lavori del Casale con mastro Ivano e la sua piccola impresa. In quei giorni Christian non si fece vivo in alcun modo. Non venne al casale, non mi cercò in chiesa né tanto meno si presentò alla mia porta. In me si fece sempre più prepotente il pensiero che fosse ripartito e tornato a Londra. Dalla sua bella fidanzata. Era sparito come sapevo avrebbe fatto fin dall'inizio, senza nessun saluto e senza nessuna spiegazione. 

Una parte di me, continuava a pensarlo, soprattutto quando mi mettevo a letto, dopo una lunga giornata in cui avevo cercato in tutti i modi di tenere la mente occupata. Pensavo ai perché e ai come: al perché mi avesse mentito, al perché mi avesse baciato, al perché non avesse insistito nel tornare e spiegarmi. A come avesse potuto essere così bravo a fingere quel trasporto, a come non avesse avuto nessun tipo di rimorso, a come avesse mentito riguardo a quello che ero per lui. Quella parte di me cercava di mettere insieme i pezzi del puzzle ma ne mancava sempre uno ed io mi ritrovavo solo più confusa.  L'altra parte invece si sforzava di guardare oltre: avrebbe bruciato ogni singola tessera di quel puzzle e non aveva altro scopo se non ricominciare. Sognava ovviamente di vedere il casale nel pieno del suo splendore con gli abitanti del borgo che se ne riappropriavano e poi di lasciare il borgo e trovare il suo posto nel mondo.

Passarono altri tre giorni nel medesimo modo. Di solito raggiungevo il casale quando gli operai avevano finito la loro pausa pranzo. Portavo loro il caffè, discutevamo sullo stato dei lavori e prendevamo le decisioni per la successiva giornata. Quindi mi dirigevo verso la camera degli affreschi e ci passavo il resto del tempo fino a quando si faceva sera. Non appena la luce iniziava a diminuire e il sole iniziava a calare dietro la collina, scendevo dalla mia scala e mi chiudevo quella porta alle spalle, ma sempre con lo stesso tonfo al cuore. Lì dentro cercavo di tenere la musica a volume alto per coprire il resto dei miei pensieri che, oltre al lavoro, ricordavano di quel luogo, solo le ultime ore che ci avevo passato con lui.

Viola mi aveva detto che nessuno lo aveva più visto, sembrava fosse sparito nel nulla ed io dopo tanti giorni presi a farmene una ragione. Quella sera pedalai lenta fino a casa e vi giunsi che era quasi scesa la sera. La luce sulla porta di casa, che si accendeva al tramonto, era già accesa ed intorno era il silenzio. Almeno fino a quando fermai la mia bici azzurra, perché fu in quel preciso istante che le note di 'she loves you' risuonarono nell'aria ed io ne restai stupita. Non poteva essere la suoneria del mio telefono, scarico ormai da mezz'ora e sepolto in fondo alla borsa. Mi bloccai cercando di capire da dove provenisse la musica, poi mi resi conto che una piccola cassa portatile era poggiata sul gradino della porta d'ingresso. Ed allora un solo nome mi comparve in testa, tra le note e le parole della mia canzone preferita dei Beatles.

Christian.

E come se lo avessi chiamato con il pensiero, lui comparve da dietro l'angolo sinistro di casa. Quasi irriconoscibile: il volto completamente glabro, i capelli corti e tirati indietro, la cicatrice una linea distesa e immobile. Mi venne incontro, senza distogliere lo sguardo dal mio e quando mi fu abbastanza vicino rimarcò il testo della canzone:

"You know it's up to you
I think it's only fair
Pride can hurt you, too
Apologize to her

Because she loves you
And you know that can't be bad
Yes, she loves you
And you know you should be glad, ooh"

e poi prese a parlare senza che io, stupita, trovassi la forza di fermarlo:

- Ti amo Chiara. Probabilmente ti amo da sempre. Mi aveva ferito il fatto che non avessi mai chiesto di venire a trovarmi dopo l'incidente. Così ho pensato che doveva andare così, che non ti meritavi uno sfregiato e che avrei dovuto dimenticare anche te, cancellarti insieme a tutto il mio passato. E per questo mi sono fatto una nuova vita, lontano da qui, da te; in un'altra città, con un'altra persona...- fece un sospirò e subito continuò:

- Ma tu....Tu...tu sei indimenticabile...mi è bastato rivederti per risentire tutto, allo stesso modo, forte e prepotente come quando ero un'adolescente in preda agli ormoni e non riuscire più a fare a meno di te. Di come sorridi, di come parli, di come ti arrabbi, di come mi accarezzi, di come mi guardi. Perchè tu mi guardi sempre allo stesso modo, ai tuoi occhi non sono mai cambiato, sfregiato o meno, per  te sono il Christian di sempre...come...come fai a guardarmi sempre con quegli occhi?...-

- Perché questi occhi sono sempre stati tuoi. Di nessun altro. E per questo dovunque andrai sarai sempre mio...-

Ed avrei voluto aggiungere 'come io vorrei essere sempre tua' ma invece la mia bocca pronunciò:
- Anche se sei un...un...uno Stronzo!-

A quella parola, insieme, scoppiammo a ridere. 

- Ti fa male frequentarmi, tuo nonno mi ucciderebbe, dato che sono la fonte delle tue parolacce!-

- Mi hai ferito, avresti dovuto dirmi tutto, prima...-

- Lo so, ho avuto paura di perderti, di nuovo...contavo di tornare a Londra per sistemare tutto e tutti i piani sono andati in fumo...-

- Ed ora?- chiesi io completamente frastornata.

Christian allungò le mani verso di me e strinse le mie. Erano grandi, calde e mi trasmisero tranquillità.

- Ora, se lo vuoi anche tu, riprendiamo da dove siamo rimasti: ristrutturiamo insieme il casale, compresa la camera degli affreschi e lo lasciamo in gestione agli abitanti del borgo così da tornare ad essere come prima. E poi torno a Londra, sistemo tutto e tu mi raggiungi. E come si dice...vissero per sempre felici e contenti!-

Annegavo in quegli occhi blu tanto vividi di una forza e di un'energia indescrivibili e mi mancava il fiato per rispondere. Mi aveva mentito ma ora mi confessava tutto il suo amore senza nessuna remora e sembrava aver programmato davvero tutto. A me toccava solo accettarlo: perdonare e finalmente vivere colui che avevo sempre desiderato.
Ma era davvero così?

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 18, 2022 ⏰

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